Di Vittorio Venditti
Ogni Promessa E’ Debito
Nonostante le mie passate farneticazioni vertenti sull’annosa questione avente come argomento il dubbio se far entrare o meno i ladri nella propia casa, ancora l’altro ieri, miei concittadini, (per altro di età piuttosto giovane), mi fermavano per ripropormi la domanda:
“Che faccio, li faccio entrare?”.
Visto che questo inutile sito, fra i vari obiettivi ha quello di sovvertire l’ordine costituito, quando Questo si basa su leggi riconducibili alla criminalità organizzata, nella forma più becera, nell’intento, (quanto meno), di non sentirmi rivolgere più simili domande, soprattutto da gente di giovane età e di spirito obsoleto, ti offro questo speciale, tenendo ovviamente conto della tua intelligenza, dote non da tutti posseduta.
Innanzitutto, per evitare di tediarti con inutili nozionismi, ti rimando a quanto da me blatterato nell’articolo dal titolo: Rispetti E Sospetti, datato quattro dicembre duemiladieci.
In quel “delirio”, fra le altre farneticazioni, ho parl ato dell’arbitrio con cui “quell’ente inutile che risponde al nome di Provincia di Campobasso”, (avente nel periodo di attuazione un’amministrazione d’estrazione veterocomunista), approfittando degli effetti che si potevano ottenere dall’applicazione tendenziosa di una legge nata per il bene della cittadinanza tutta, (legge 9 gennaio 1991, n. 10), costituiva una società adibita a quanto disposto dall’articolo trentuno comma tre della stessa legge, dimenticando l’emendamento fondamentale, che prevede che il controllo del regolare funzionamento degl’impianti termoidraulici, venga affidato a personale qualificato in materia, cui, non foss’altro che per legittimo sospetto, il cittadino controllato, possa chiedere in visione l’attestato di qualifica in materia.
Come già descritto nel precedente articolo invece, a casa tua, si presentano generalmente ragazzotti di cui si può vedere l’esperienza in materia, già guardandoli in faccia, e se te lo dice un cieco, puoi crederci!
A tutto ciò, va aggiunto che, pur vivendo in provincia di Campobasso, posto che per solidarietà umana ti venisse la voglia di permettere a questi giovanotti di entrare nel tuo domicilio, la voglia ti passerebbe immediatamente guardando i loro documenti d’identità.
Infatti, da lì, puoi notare che questi soggetti provengono tutti dal beneventano, il che è tutto dire…
Per aggiungere qualcosa di altamente convincente, ti dico che durante il lavoro precedente a quello che svolgo attualmente, qualora mi capitava di avere contatti con gente che veniva a piangere per essere stata truffata da soggetti che si presentavano come appartenenti a questo, piuttosto che a quest’altro ente, io mi sono sempre rallegrato con i truffatori, sbeffeggiando i truffati.
Sì, mi onoro di poter affermare di aver agito in questo modo.
L’ho fatto davvero con gusto!
Anche sbertulando miei amici!
Non l’ho fatto per cattiveria però; l’ho fatto per rimarcare che l’italiano medio ha memoria corta, soprattutto quando gli viene offerto su un piatto d’argento quel consiglio non richiesto, alla base di quest’articolo:
Mai far entrare in casa chi non si conosce.
Senza voler ulteriormente infierire e per darti una pezza a colore da imporre a chi, (eventualmente), volesse importi la propria volontà, ti dico che le minacce, subdole o esplicite, proposte anche nell’eventuale raccomandata che ti verrà inviata dopo il tuo primo diniego, sono destituite di ogni fondamento.
Chiaro è infatti, che nessuna società di distribuzione del gas di rete, soprattutto se tu sei in regola con il pagamento delle relative bollette, si sognerebbe di privarsi di una tal fonte di sostentamento quale risulteresti essere tu.
Nel caso poi, di multe e quant’altro di simile, le società come la Itagas e simili, non hanno facoltà alcuna di emettere simili provvedimenti, provvedimenti, (grazie a Dio), ancora di assoluta ed esclusiva competenza del “Solerte Magistrato”.
In definitiva:
Qualsiasi stupidagine proposta negli scritti che ti vengono recapitati a nome di società di dubbia origine o della stessa Provincia di Campobasso, (o di altre provincie similari), sono destituite di ogni importanza e vanno assolutamente ignorate.
A mio avviso, va cestinato anche quel documento denominato “libretto”, (che non sia però quello d’uso e manutenzione che accompagna la stessa caldaia), che ci viene imposto di avere.
Quel “libretto”, attesta esclusivamente che la regolare manutenzione dell’impianto termoidraulico è stata fatta, e che, di conseguenza, sono stati versati i soldi richiesti per campare l’orda di raccomandati che vengono a casa tua proprio per controllare quel libretto.
Se tu vuoi vivere, puoi effettuare i controlli necessari alla tua caldaia, senza spese ulteriori, destinate a campare gente che, al più, è uscita da poco da scuola, senza aver alcuna esperienza in campo termoidraulico, ma avendone a iosa in campo di parassitismo politico.
Spero, una volta e per tutte, di essere stato chiaro!