Di Vittorio Venditti
Ma Da Queste Parti: Chi Naviga Davvero In Rete?
Dopo un po’ di tempo nel quale ho avuta una serie d’impegni che mi hanno leggermente scombussolata la vita, eccomi a ripristinare la giornata del venerdì, a disposizione delle beghe locali, più o meno importanti. Lo faccio oggi, tornando sul tema dei temi, tanto sbandierato da tanti governi, soprattutto quello in carica, andando a guardare però certi aspetti generali che il politicamente corretto vorrebbe nasconderci e non disdegnando di dare un’occhiata anche ai fatti come detto locali contingenti.
Iniziando dalla cosiddetta “banda larga”, innumerevoli volte da me trattata su quest’inutile sito, torno a sparlarne per via degli esperimenti che in quest’ultimo mese e mezzo ho potuto portare a compimento, grazie alla mia necessità di cambiare ancora una volta il gruppo di trasmissione con il quale questa “Voce” ti disturba; ho infatti attivato un dispositivo di quarta generazione, (cosiddetta LTE), e nel farlo mi sono accorto dell’ennesima truffa alla quale l’utente italico viene sottoposto da parte di quelle compagnie telefoniche operanti nel bel paese, delle quali non scriverò mai male abbastanza.
In ordine, ho avuto modo di provare sia Vodafone, sia Tim, sia Wind e tolta quest’ultima che ha vari difetti ma almeno si degna di non far distinzione fra le varie modalità di fruizione della rete e messa da parte la Tre che di LTE, almeno da queste parti, ancora non parla, ho trovato che le compagnie più forti si permettono il lusso di truffarci, fornendoci un servizio ad ulteriore esborso di danaro, cosa però già da noi pagata e non ricevuta. Nella fattispecie, ho riscontrato che dando soldi per ottenere una banda di quarantadue virgola due Mbps ed ottenendo in pratica dieci mega quando va bene, se si aggiunge la differenza richiesta per poter fruire del 4G, si arriva ad avere una banda di trenta, e dico trenta Mbps, con Tim, e sedici Mbps, con Vodafone, (ovviamente a Campobasso perché a Gambatesa il tutto è ancora un sogno lontano dal diventare realtà ed ovviamente in download perché se parliamo dell’upload mi viene da ridere per non piangere), fatta passare per portentosi cento mega o giù di lì. Riscontrata questa fregatura ed eliminato il problema alla radice, ho voluto attendere la scadenza del contratto annuale che ho con Tim fino a dopodomani, ed in questi giorni ho avuto modo di notare una velocizzazione del servizio, a dir poco sospetta. La stessa cosa l’ha notata anche il mio amico e collaboratore Totore, quindi non può essere una mia impressione.
Ma come: Fino a ieri per navigare ho dovuto mettere in pratica tutti i trucchi di Ulisse ed oggi, guarda tu alle volte il caso, mi sembra di solcare placidamente un mare di tranquillità e soprattutto di rapidità ed efficienza?
Ma non è che il codice IMEI dei nostri dispositivi di collegamento alla Rete viene utilizzato da chi ci dà il servizio per metterci, (il servizio), là dove noi non desideriamo riceverlo?
Sì, e non puoi dire che si tratti di diffamazione. L’ho preso, il servizio, di prima mano!
Fatta questa lunga premessa, mi preme dire che alla luce dell’esperienza raccontata, ritengo di poter esprimere il giusto sospetto nel lavoro che il governo si appresta a fare in merito alla costruzione della nuova rete a banda ultralarga, una banda che evidentemente è mal concertata da cattivi maestri che suonano una musica a noi incomprensibile. Il governo e chi lo attornia infatti, pensa di gabbarci ancora una volta, cercando di farci tornare al passato per imporci servizi di rete fissa, magari lenti come oggi, ma fatti passare per qualcosa di validamente perfetto, a mio parere solo per chi, utilizzando quei servizi, cercherà di romperci giornalmente gli zebedèi in nome della pubblicità che è l’anima del commercio ma che a mio parere è solo l’anima dei meglio e più rispettati mortacci loro, imposizione che è difficile portare a termine sui cellulari, visto che nonostante la possibilità di localizzare tali dispositivi in maniera pressoché perfetta, risulta impossibile giustificare a pieno l’aver centrato l’obiettivo che la pubblicità impone, tant’è vero che a differenza di quanto accade per la rete fissa, difficilmente si ricevono telefonate di disturbo sui radiomobili.
Se poi dal generale passiamo al locale, va detto anche quest’anno che c’è qualcosa che il municipio ogni anno ci riserva a proposito della gestione del sito istituzionale. Dette tante, ma davvero tante cose in merito nel passato anche recente, (oggi su quel sito puoi leggere che è venerdì marzo 6, mentre nel resto d’Italia è venerdì 6 marzo), e fatto il confronto con ciò che noi abbiamo pagato con le nostre tasse da qualche anno a questa parte, ([download id=”780″ format=”2″], [download id=”781″ format=”2″], [download id=”782″ format=”2″], questi sono gli ultimi tre anni della vecchia amministrazione), posso innanzitutto dire che c’è stato un cambio di passo ed almeno non si vede più quella vergogna di delibera che assegna danaro a chi fa un lavoro che dovrebbe essere perfettamente integrato in ciò per cui già riceve lo stipendio. Oggi però troviamo qualcosa che se di primo acchito va interpretata come una forma di progresso, ([download id=”783″ format=”2″]), a pensarci bene lo sarà, forse, solo fra qualche anno, atteso che: 1°, sia possibile davvero accedere ad internet evitando di pensare di far prima a risolvere i propri problemi andando di persona al municipio, 2°, che per effetto del punto uno, i cittadini abbiano ancora voglia di utilizzare seriamente la Rete, evitando di farlo solo per accedere a Facebook ed amenità simili, utili a far passare il tempo a chi non deve pensare davvero a vivere puntando a guadagnare dalla vita in tutti i sensi.
Insomma: Bene che si proceda a migliorie anche se piccole, meglio se questo modus operandi andasse di pari passo con qualcosa di utile a farne comprendere i vantaggi derivanti, magari a chi ritiene il computer solo un modo per giocare e distrarsi.
E non parlo necessariamente di cittadini anziani!