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RESPONSABILITA’ CIVILE DEI GIUDICI: Perché Dire Che Si Cambia?

Di Vittorio Venditti

Questa Legge E’ Solo Un Contentino Per Coprire Quel Malaffare

Detto anche per questa settimana parte del dicibile su chi si arroga il diritto di giudicare in terra per “consigliare” in merito chi ci ha creati, una minoranza per fortuna dell’intera umanità, passiamo ad un’altra casta, ancor più minoritaria ma allo stesso tempo ugualmente arrogante, quel potere giudiziario che in Italia si permette di fare il bello ed il cattivo tempo sulla pelle e perdonami il francesismo, sulle palle (abbondantemente gonfie) di noi cittadini, senza che poi, in caso di errori più o meno eclatanti, questa manica di delinquenti possa esser messa di fronte alle proprie responsabilità e pagare di conseguenza.

Tu che hai la pazienza di leggere le pagine di quest’inutile sito, ricordi bene che oltre a me, anche la “Mina Vagante”, con varie deflagrazioni, ha contribuito al tema odierno e sicuramente avrai in mente che noi, quasi dall’apertura di questo fastidio, ne abbiamo scritte tante; così, per andare solo fra le farneticazioni più importanti, volendo ricordare Enzo Tortora, simbolo famoso fra chi ci ha rimessa la vita per colpa di questi intoccabili, ne abbiamo sparlato qui e qui. Detto di chi è stato famoso prima e dopo l’ingiustizia subita e facendolo proprio nei giorni nei quali è morto ed è stato anche quasi onorato uno dei suoi carnefici di cui si è servita abbondantemente la casta oggetto del nostro odierno farneticare, (parlo di Pasquale Barra, camorrista importante soprannominato “o animale”), mi preme aggiungere la ciliegina sulla torta, data dal fatto che di Enzo Tortora non c’è solo quello famoso, ma ce ne sono tanti altri dei quali non si parla, gente che magari non è morta ma che ha avuta la vita segnata dalle ingiustizie imposte da questa manica di bastardi impuniti e non parlo di me quand’anche potrei. No, non parlo di me, ma di un nostro concittadino molisano del quale io e Mario a suo tempo scrivemmo qui, persona che ha patito ingiustamente il carcere e che non è assurto agli onori della cronaca come altri innocenti condannati e risarciti da noi cittadini con i proventi delle nostre tasse, non da chi ha sbagliato nei loro confronti.

Oggi cambia qualcosa?

Se andiamo a guardare la cronaca che ci vogliono far leggere sì, basta ad esempio analizzare articoli importanti di giornali famosi come questo, ma a chi ha patito non basta. Oggi, con una Legge rabberciata come quella approvata in questi giorni da un parlamento in buona parte composto da fuoriusciti dalla magistratura, per larga parte nominato e non eletto, si vorrebbe dare una parvenza di alta riforma imposta a ciò che ha vessati gli italiani per tanto tempo.

Noi siamo pazienti ma non siamo sprovveduti per non dire fessi.
State tentando di fregarci e di annacquare un referendum che ha parlato chiaro.

Sì, voglio concludere questa farneticazione affermando che ci avete provato ma vi è andata male perché gli italiani che hanno capito perché hanno patito non credono a quest’ennesima carnevalata proposta fuori periodo; avreste fatta più bella figura se tale scherzo ce lo aveste fatto prima di martedì grasso, così da venir considerati, almeno per una volta seri.