Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ci Hanno Provato Ma…
In diverse occasioni, (ultimamente qui ed a distanza di una settimana qui), ho parlato dei cosiddetti “amici a quattro zampe” e di come si comportano nel paesello, spesso insalutati ospiti, molto più spesso liberi di agire per incuria umana. Oggi torno sull’argomento, visto quanto si è detto quasi sottobanco nei giorni scorsi, notizie ascolticchiate qua e là, senza troppo, vero interesse da parte di chi ti tedia.
La gestione del canile municipale, sotto la vecchia amministrazione, era affidata ad Alom Jahangir, quel nostro ormai compaesano proveniente dall’oriente che imparasti a conoscere qui. Il Nostro, venuto fra noi per studiare innanzitutto, per duecento euro mensili ha fino ad ora gestita la struttura della quale stiamo parlando, dodici mesi l’anno, sette giorni su sette, con il bello ed il cattivo tempo; ora però, dovendosi impegnare a tempo pieno per raggiungere l’obiettivo che si è proposto dopo aver percorsi migliaia di chilometri che lo separano dalla sua gente, ha dovuto gettare la spugna ed abbandonare l’incarico portato avanti fino ad oggi senza che nessuno si sia lamentato del suo operato.
La scorsa settimana, con grande stupore dei miei amici spazzini, si era paventata l’ipotesi d’incaricare loro a turni settimanali per sostituire Alom, alla faccia di come già vengono trattati, alla faccia del fatto che ad oggi Donato e Totore ancora non prendono lo stipendio di gennaio e tutti gli arretrati della società che ha gestito il servizio di raccolta dei rifiuti fino al dicembre scorso. Insomma, la ECOALBA e la ECOJUNK, in fatto di trattamento dei propri dipendenti, non sono molto diverse l’una dall’altra; D’altra parte l’ECO è la stessa. Morale della favola, gli spazzini hanno chiaramente fatto capire che non si sarebbero interessati della gestione del canile anche perché non hanno i requisiti per svolgere una simile mansione. Alla fine, si dice, ma non c’è nulla di ufficiale, che il problema verrà risolto dai dipendenti municipali, come per altro è giusto che sia.
A noi che giorno per giorno viviamo in Gambatesa però, più che le beghe riferite ad una struttura che evidentemente non è a disposizione di tutti i cani reperibili per il paese, interesserebbe che quest’ostacolo venisse rimosso e che a seguire non si vedessero più soggetti come quelli esposti in foto solitarie,
ovvero mute di cani come quella più volte proposta a partire da quest’estate,
ciò, per evitare il risultato che hai potuto vedere nel tempo ed oggi in sintesi proposto da questi ultimi due scatti di repertorio, cose che avrei potuto fotografare nuovamente perché purtroppo ancora realtà per le strade gambatesane.
In seguito: Risolveremo anche questo problema d’immagine per il nostro amato borgo?