Di Stefano Venditti
L’Idea Esportata In Puglia, Basilicata, Lazio E Emilia Romagna
Il Molise capofila in un progetto di salvaguardia e valorizzazione della biodiversità locale. L’idea vincente che è alla base della nascita dell’associazione Arca Sannita è stata già, per così dire, esportata in altre quattro regioni d’Italia. Puglia, Brindisi, Basilicata, Matera, Lazio, Viterbo, Emilia Romagna, Noceto in provincia di Parma, hanno deciso di dar seguito alla progettualità vincente degli esperti molisani e di calare il loro progetto all’interno delle rispettive realtà locali.
Ma in che cosa consiste questa idea vincente?
Da uno stralcio dello statuto fondante di Arca Sannita si può leggere “Dalla consapevolezza di dover tutelare e promuovere le tradizioni dell’agricoltura e dell’allevamento del Molise come espressioni dell’identità di un popolo, nasce l’idea dell’Associazione. Produttori, Aziende, Consumatori, Enti, Università, Istituti di Ricerca, Consorzi e Associazioni si uniscono per: salvaguardare la Biodiversità del Molise; tutelare e valorizzare territorio, aziende, prodotti e tradizioni; promuovere servizi, attività sociali, culturali e turistiche a favore di associati e terzi”. La diramazione nazionale è curata e coordinata dall’architetto Antonello Filippi, uno dei soci fondatori di Arca Sannita.
«Vorrei solo ricordare che la Confederazione Italiana Agricoltori ha conferito a Arca Sannita per ben cinque anni il premio nazionale Bandiera Verde per le attività di salvaguardia della biodiversità presente svolte nel Sannio. L’opera meritoria dei professionisti che sono confluiti in Arca Sannita – ha rimarcato l’architetto Filippi – ha iniziato ad avere i suoi primi riscontri sia in Molise sia e soprattutto al di fuori dei confini regionali. La nostra idea progettuale è stata compresa a tal punto che siamo stati invitati da altri comuni e regioni a trasportare, per così dire, il marchio Arca Sannita in altre realtà locali. A Matera, per esempio, si è attivata Arca Lucana, a Brindisi è nata Arca Messapica, in via di definizione anche simili iniziative nel viterbese e nel comune di Noceto in provincia di Parma. Quello che ci siamo imposti come Arca Sannita e che poi si e rivelato come nostro punto di forza e vincente – ha sottolineato l’architetto Filippi – è l’aver investito nel recupero della biodiversità locale, nella creazione di campi madre con il recupero di piante dimenticate, valorizzazione dei prodotti di nicchia e biologici regionali, abbinati al recupero dei borghi antichi e delle consulenze agli enti locali. L’attenta conoscenza del nostro territorio e delle tradizioni, l’incessante ricerca degli uomini che nel corso di molti anni sono stati sentinelle della biodiversità delle nostre terre, sono alla base del nostro impegno. La consapevolezza di avere a disposizione un patrimonio di varietà ortofrutticole antiche e di animali da allevamento da riscoprire, si coniuga con la conoscenza storica e scientifica dei soci di Arca Sannita, nella consapevolezza che il futuro dei nostri territori ha bisogno, rinnovandosi, di non trascurare il passato e di imparare dai nostri antenati. La vera alternativa del nostro progetto è quella che in un mondo globale caratterizzato da una produzione industriale e su larga scala, Arca Sannita costituisce una valida scelta per i consumatori capaci di apprezzare le caratteristiche uniche dei prodotti di nicchia e per i produttori che possono differenziare le proprie colture ed integrare il proprio reddito senza investimenti elevati. E’ proprio quest’ultimo punto – ha concluso l’architetto Antonello Filippi – che ha spinto altre persone che erano in perfetta sintonia con i nostri intenti fondanti a contattarci e a replicare, con i dovuti accorgimenti, l’iniziativa Arca Sannita nelle rispettive zone di residenza. Un vanto per l’intero Molise e per i professionisti che hanno deciso di investire, malgrado tutto, nella nostra terra che difficilmente apprezza le eccellenze autoctone».