Il Presidente Della Repubblica E’ Grasso!
14 Gennaio 2015
IL MOLISE CHE TI STUPISCE: Antonio Gammieri, L’Arte Antica Del Barbiere
15 Gennaio 2015
Mostra tutto

Lettera A Matteo Renzi

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet

“Da: “Vittorio Venditti” (postmaster@gambatesaweb.it)
A: “Matteo Renzi” (matteo@governo.it)
(Inviato Alle 10.47)

Berlusconi? Fosse Quello Il Problema…

Matteo Renzi

Caro Matteo,
dopo circa un mese e con una settimana di ritardo rispetto al tuo scritto, ritardo del quale mi scuso, ti ripropongo le mie considerazioni a seguito della tua Enews, sempre gradita anche se con qualche punto di leggera non condivisione, cosa che va considerata come sale della vita.

Bypasso dunque a piè pari i fatti già trattati e ne prendo uno solo, proprio per non disturbarti più di tanto: L’affare Berlusconi. Non mi va di ripetere le solite chiacchiere che ci stanno stancando da vent’anni; a me preme solo chiederti il perché, nonostante quanto da te asserito a proposito della lotta senza quartiere alla burocrazia ed ai meandri della bassa politica che permettono a certi gruppi d’interesse di vivere ed incancrenire ciò che resta dell’Italia, tu non sia riuscito a fermare ancor prima di quanto avvenuto, anzi, a tuo dire, tu sia riuscito a scrivere un codicillo che unitamente ad altri che sono presenti in tante Leggi e Leggine che gli italiani sono tenuti a rispettare, ha indignato chi ancora ha la forza ed il coraggio d’indignarsi, e lasciato indifferente chi, come me, ormai si è stufato pure d’indignarsi. Sto parlando di un codicillo che poi, leggendo il tuo ultimo scritto, in qualche modo verrà comunque imposto, visto che se trasformerai le pene riferite al tema, da carcerarie a pecuniarie, per gente che ha soldi, non sarà un problema tornare ad essere immacolata come la Vergine Maria.

E non può essere una consolazione il fatto che tu dica di volerti prendere sempre e comunque la responsabilità per gli sbagli commessi dalla tua squadra: Una cosa del genere non può succedere, proprio per quanto dici da anni, proprio per quanto ci hai fatto vedere negli anni!

Cesare Beccaria nel libro “dei delitti e delle pene”, scrisse che la pena deve essere certa e deve essere tale. Togliere il carcere a chi ha paura solo di quello, se rende una manciata di quattrini ad uno Stato che cerca di recuperarne in tutti i modi, non fa giustizia e regala a chi delinque la matematica possibilità di sfangarla come e quando crede, essendo in possesso di quei soldi in gran parte acquisiti in maniera poco chiara ed in qualche caso illecita, soldi restituiti in parte a noi che veniamo così fatti fessi e contenti.

Prima del venti febbraio: Penserai a questo risvolto della medaglia?