Di Stefano Venditti
Con la terza edizione il concorso giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino” ha raggiunto la sua piena maturità. Già lo scorso anno giunsero alcuni elaborati da fuori regione che dimostrarono la validità dell’idea sulla quale si basa il concorso stesso, vale a dire promuovere e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma quest’anno c’è una grande novità. Tra i contendenti che gareggeranno nella categoria Over ci sarà anche una firma molto nota nel panorama sportivo nazionale ed in special modo legata allo sport e alla sua mirabile funzione sociale che ha deciso di mettersi in gioco e di sottoporsi al giudizio dei membri della Giuria tecnica. Stiamo parlando di Alberto Francescut giornalista della Gazzetta dello Sport che scrive sul blog Incodaalgruppo e che spesso redige articoli anche sulle gesta sportive degli atleti paralimpici molisani.
Francescut ha inviato due pezzi che con grande onore e piacere ospiteremo all’interno del concorso. Un attestato di stima e di valore immenso verso un’iniziativa culturale organizzata in una piccola regione, in una piccola città ma che sembra, anno dopo anno, continui a trovare estimatori di un certo spessore non solo in Molise ma anche e soprattutto fuori dai confini regionali. Come organizzatore della manifestazione non posso che esserne soddisfatto.
Di seguito la nota che lo stesso Francescut ha inviato a corredo dei suoi pezzi:
Gentile Stefano,
per noi di incodaalgruppo, il blog della Gazzetta dello Sport che tratta di temi inerenti a “sport e sociale“, è un piacere e un onore partecipare alla terza edizione del “Concorso giornalistico sportivo annuale Premio Pietro Fasolino”. Il mondo paralimpico è davvero un motore insospettabile solo per chi non lo conosce, pertanto non è stato semplice selezionare due storie tra quelle che il blog ha finora raccontato. Le riteniamo tutte importanti perché tutte racchiudono quella “forza dentro” che spinge l’insospettabile – appunto – motore. Tuttavia abbiamo optato per queste due che contengono qualche aneddoto curioso. Come da bando di concorso, inviamo (in allegato) due pezzi relativi ad altrettante storie di atleti paralimpici: Gianni Sasso, triatleta e calciatore della Nazionale amputati, e Lorenzo Campana che pratica il sitting volley.Ringraziandoti della tua attenzione, ti saluto caramente.
Alberto Francescut