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FURTI A GAMBATESA. Se Ne Parla: Ma Quanto C’E’ Di Vero?

Di Vittorio Venditti

Tutto Come Previsto O Quasi

Da quello schifo di mago che sono, da poco più di un mese avevo previsto tutto qui e qualcosa si è avverata ed è stata poi ripresa con quella strana voglia di lavorare che nei giorni scorsi ha pervaso il mio amico Luca D’Alessandro, (schiattarella), che ce ne ha riproposto il riassunto qui, suscitando l’ira degli elementi che si sono di conseguenza scatenati il giorno successivo alla data del suo scritto. Ovviamente non sto parlando della maidunata sorteggiata sui furti che Luca ha letteralmente copiata a Gianluca Giorgio, (banana), che l’aveva cantata in precedenza sempre il primo gennaio, sempre sul palco.

Nei giorni antecedenti il quattro gennaio, preda delle carezze di Bacco, in varie farneticazioni avevo prima esortati i Carabinieri a “mostrare la bandiera”, poi registrato con somma soddisfazione che il mio appello era stato accolto nei fatti, dato che si sono visti militari dell’Arma di varia provenienza e forze di Polizia girare per Gambatesa. Esortando di nuovo Questi a proseguire nelle loro perlustrazioni dissuasive però, da “Voce Fuori Dal Coro”, provo a pormi qualche domanda a bocce ferme e dopo aver svolte le giuste indagini con il valido aiuto de “Il Segreto Di Pulcinella”, servizio sempre vigile e disponibile:

1°: Negli ultimi due furti perpetrati a Gambatesa centro, troviamo la costante per la quale i reati sono stati commessi in assenza dei proprietari delle abitazioni violate, ma in presenza più o meno attiva di gente che comunque ha visto e chissà perché o non parla o parla troppo poco, vedi maidunata di Gianluca, copiata da Luca.
2°: Nel tentato furto di sabato scorso, chi ha visto era sola contro tre e non è stata toccata, a rischio che avrebbe potuto, (e spero sia riuscita a fare), acquisire la targa dell’auto che se ne è andata, probabilmente in retromarcia, per allontanarsi utilizzando via Veneto, con a bordo chi, vistosi scoperto, stranamente non si è liberato di quell’insalutata ospite. Perché tal mancata ma comprensibile reazione?

Quanto nei dubbi di una mente malata come la mia, tale è, tale spero che resti. Mi preoccuperei però qualora, predisposte in vario modo le trappole per ingabbiare i lupi del periodo, ci trovassimo di fronte a chi grida “al lupo al lupo” senza la presenza del predatore da render preda, distogliendo la concentrazione di chi, volendo fare il proprio dovere di cacciatore, per distrazioni più o meno artificiose, più o meno tendenziose, si ritrova sul posto visitato dal lupo, a pecora da tempo “morta”.

Sii vigile ma medita.