Di Stefano Venditti
Giuseppe Vitale convocato per il raduno della Nazionale di goalball di Avellino
Il Molise è terra fertile per l’azzurro della Nazionale. Dopo la convocazione nella Nazionale di torball maschile per il centrale de I Guerrieri della Luce Campobasso, Tiziano Marinelli, dopo l’inserimento ufficiale nella rosa della Nazionale di basket in carrozzina di Lorena Ziccardi, in forza alla Fly Sport Inail Molise Termoli, la grande famiglia dello sport molisano si appresta a rendere omaggio ad un altro suo atleta d’eccezione. Giuseppe Vitale, laterale de I Guerrieri della Luce Campobasso, infatti, è stato convocato per il collegiale della Nazionale di goalball che si svolgerà ad Avellino dal 15 al 18 gennaio nella palestra dell’Istituto tecnico Guido Dorso.
Giuseppe Vitale è un giocatore “navigato” che conosce bene sia il mondo del torball sia quello del goalball, ma malgrado la sua lunga ed importante esperienza maturata sui campi di tutta Italia nelle due discipline sportive si dichiara fortemente emozionato ed orgoglioso di aver ricevuto questa convocazione dallo staff azzurro. Giuseppe Vitale non è nuovo alla maglia azzurra, ha giocato un mondiale con la Nazionale di torball e diversi tornei internazionali con quella di goalball, ma questa chiamata racchiude in se un significato molto profondo che va a premiare sia l’atleta sia l’uomo che c’è dietro la divisa. E’ pur vero che il 2014 è stato un anno da incorniciare per Giuseppe Vitale, capocannoniere con 76 reti della serie A di goalball, attualmente in testa alla graduatoria parziale della serie B di torball con I Guerrieri della Luce, insieme ai suoi compagni di squadra è riuscito a sconfiggere la compagine del Bergamo, più volte campione d’Italia, che non perdeva da ben tre anni di fila, ma non a tutti è concesso di poter accedere alla soglia della maglia azzurra. Solo i più meritevoli e con qualità estremamente rare possono rientrare a far parte della ristrettissima schiera di atleti d’interesse nazionale. Giuseppe Vitale, originario di Avellino ma ormai campobassano e molisano d’azione, è uno di questi.
“Il mio rapporto con lo sport risale al lontano 1986 quando all’età di 14 anni iniziai a praticare sia il torball sia il goalball. Ho militato in molte squadre in lungo e in largo per l’Italia e nel 2001 decisi di fondare una società nella mia Avellino. Lo sport mi ha dato tanto e attraverso lo sport mi sono formato sia come atleta sia come uomo. Lo sport mi ha regalato emozioni, amicizie, sentimenti puri, valori incommensurabili che ti riempiono il cuore e la mente. Lo sport per gran parte della mia vita ha avuto un ruolo primario e fondamentale ma a un certo punto decisi di allontanarmi un po’, di staccare anche con la Nazionale per dedicarmi completamente alla mia famiglia e ai mie adorati figli. Feci una scelta diversa, una scelta rilevante perché le mie priorità erano cambiate: lo sport passava in secondo piano, la famiglia e i figli erano e sono la cosa più importante con la massima priorità. Essere convocato da giovane nella Nazionale è un’emozione forte e dirompente, esserlo a 42 anni è qualcosa di diametralmente diverso, forse ancor di più emozionante e ricca di orgoglio. Questa chiamata dallo staff azzurro, però, come tutte le cose che sono avvenute nella mia vita, non è giunta per caso. In Molise, ed in particolar modo nella famiglia, non a caso la chiamo famiglia, de I Guerrieri della Luce Campobasso ho trovato un ambiente genuino e stimolante che ha tirato dal più profondo del mio animo il meglio di me, sia come uomo sia come atleta. In Molise e a Campobasso, io che sono originario di Avellino, ho trovato nuove motivazioni, nuovi stimoli che mi hanno permesso di puntare a nuovi obiettivi che avevo tralasciato qualche anno addietro visto anche che i miei ragazzi ora sono quasi vicini alla maggiore età. Non a caso i risultati che stiamo ottenendo come Guerrieri della Luce sono il frutto di una coesione d’intenti, di sentimenti, di valori che ci fanno sentire, al di la di una maglia, una vera e propria squadra, una vera e propria famiglia, un’unica identità spirituale che lavora alacremente affinché questo sport possa portare con se tra di noi e tra le nuove leve di questa disciplina quei valori che sono fondanti per la creazione di un uomo ed una donna prima e di un atleta poi. Questo è ciò che mi piace di questa mia avventura molisana, questo è ciò che ho trovato di speciale e particolare nella grande famiglia del Cip Molise che mi ha accolto come uno di famiglia, scusate se uso spesso questo termine ma è quello che spiega meglio quale sia il clima tra di noi in palestra e fuori il campo da gioco. Ognuno di noi trova la sua piena dimensione di uomo e di atleta nel compagno di squadra, nella persona che gli è accanto dimenticando del tutto la propria disabilità e concentrandosi solo sulle proprie abilità di atleta di prim’ordine.”.
E’ un fiume in piena Giuseppe Vitale al telefono, un fiume in piena che vuole attraverso le parole far comprendere quanto sia importante la valenza educativa e formativa dello sport, quanto sia fondamentale poter crescere e maturare attraverso una disciplina sportiva ed un ambiente sano e genuino senza grilli per la testa. Valori che se insegnati ed imparati sin da piccoli possono permettere a chiunque di poter ambire alla maglia della Nazionale come è accaduto più volte proprio a Giuseppe Vitale.
“Sono oltremodo felice, orgoglioso, e conscio delle responsabilità che una simile convocazione mette sulle mie spalle, ma sono altrettanto contento che questa convocazione vada a premiare un lavoro certosino che stiamo facendo in Molise e a Campobasso in particolar modo con i miei compagni di squadra, il tecnico Mariella Procaccini e tutta la famiglia del Cip Molise con in testa il presidente Donatella Perrella. E’ una soddisfazione che voglio condividere e dividere con tutti a Campobasso perché nello sport i risultati si ottengono solo se c’è una comunione d’intenti ed obiettivi condivisi. Lo sport, poi, in special modo quello paralimpico riveste un’azione di promozione e divulgazione culturale ancor più importante dello sport, per così dire, normodotato. Il superamento del proprio handicap passa anche e soprattutto attraverso la miglior conoscenza del proprio io, della propria persona e dei propri limiti e subito dopo provare a superarli. Lo sport in questo senso è il miglior strumento educativo e formativo che ci possa essere nel mondo intero”.
In questo senso va vista l’iniziativa promossa dalla Federazione e dalla Nazionale di goalball proprio all’interno del collegiale di Avellino. Durante l’intera mattinata del 17 gennaio, infatti, nella palestra dell’Istituto Guido Dorso alcuni alunni proveranno a giocare una partita di goalball con gli azzurri.
Ma le buone notizie per Giuseppe Vitale non terminano qui!
E’ ancora una notizia ufficiosa ma da alcune indiscrezioni che ci sono giunte mancherebbe poco all’ufficialità. Giuseppe Vitale, insieme ad altri atleti di caratura internazionale, farà parte di un casting che andrà a realizzare un film-documentario sullo sport paralimpico che sarà poi proiettato nei teatri più illustri e di prestigio d’Europa, Italia compresa. Una bella soddisfazione per Giuseppe Vitale che da sempre è un ambasciatore dei valori più alti che si racchiudono in una qualsiasi disciplina sportiva, nessuna esclusa!