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IL TARLO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA IN MOLISE E LE POLITICHE PER IL SUCCESSO FORMATIVO

Di FLC CGIL MOLISE

La rivista Tuttoscuola ha recentemente prodotto un voluminoso dossier sulla dispersione scolastica in Italia. Da esso emerge che negli ultimi 15 anni quasi 3 milioni di ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori statali non hanno completato il corso di studi. Rappresentano il 31,9% dei circa 9 milioni di studenti che hanno iniziato in questi tre lustri le superiori nella scuola statale. In sostanza uno studente su tre si è “disperso”.

La dispersione scolastica fa rima con disoccupazione.

Infatti coloro che non finiscono il percorso scolastico si ritrovano, quasi tutti, tra i Neet: i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano, non fanno formazione o apprendistato. L’Istat li valuta in 2,2 milioni, pari al 23,9% di quelle classi di età.
Tra le regioni, l’Umbria con un tasso di dispersione del 18,2% ha la situazione migliore, seguita da Marche e dal Molise con il 21,1%, tradizionalmente poco dispersiva.

Ecco il tasso di dispersione scolastica nel quinquennio in Molise

2009-10 100,0% 94,5% 91,6% 84,9% 79,3% -20,7%
2010-11 100,0% 97,3% 93,3% 84,8% 75,6% -24,4%
2011-12 100,0% 95,0% 92,3% 86,8% 74,7% -25,3%
2012-13 100,0% 93,5% 91,8% 86,2% 79,1% -20,9%
2013-14 100,0% 93,2% 91,9% 89,5% 78,9% -21,1%

Dispersione al termine del quinquennio 2009-10/2013-14 in Molise

Regioni Iscritti 1° anno Iscritti 5° anno dispersi %
Molise 3.386 2.671 -715 -21,1%
Sud 173.102 125.428 -47.674 -27,5%

Sono 715 gli alunni molisani che, nel quinquennio, hanno smesso di frequentare le scuole superiori. Per questi ragazzi è stata una svolta negativa nella propria vita (anche nel caso in cui ricominci un nuovo percorso formativo); per la società rappresenta un cattivo ritorno dell’investimento sostenuto in capitale umano per lo sviluppo. Le proposte per cercare di migliorare tale situazione, non mancano. Si dovrebbe:
a) intraprendere una decisa azione di contrasto contro le bocciature nei primi due anni di scuola secondaria superiore,
b) rendere più efficace l’orientamento nella scuola secondaria di primo grado prevedendo azioni di monitoraggio, consulenza alle famiglie e accompagnamento degli alunni in difficoltà fin dal primo anno,
c) agevolare il passaggio ad altro indirizzo di studio nel corso dei primi mesi di frequenza del primo anno di scuola secondaria superiore consentendolo almeno fino al 31 gennaio,
d) rafforzare il collegamento tra scuola e mondo del lavoro, incrementando ulteriormente le occasioni di incontro degli alunni di terza media con realtà formative diverse da quelle scolastiche e con ambienti di lavoro.
Una legge regionale sull’istruzione (purtroppo assente dall’agenda politica) che abbia al suo interno anche regole e processi che riguardino l’orientamento in entrata ed in uscita, con protagoniste le istituzioni scolastiche, sarebbe un buon viatico per ridurre i numeri della dispersione in un Molise che si sta sempre più impoverendo di alunni, ridotti –lo ricordiamo- di altri 307 rispetto allo scorso anno scolastico.