Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet
Con Santa Romana Chiesa Sullo Sfondo
A volte non hai da fare e la mente malata in fase di stallo ti propone degli strani pensieri che ti permettono di accostare personaggi della storia, più o meno recente, che sembrerebbero non avere nulla che li leghi. E’ il caso del Duce e di altri due signori che in qualche modo vengono accostati al primo: Bettino Craxi e Matteo Renzi.
Vediamo se l’accostamento è giusto.
Di Benito Mussolini da più di un secolo si è detto di tutto, di più, quindi non aggiungo niente perché altrimenti si arrabbiano i comunisti ed i politicamente corretti.
Stessa cosa si può dire in riferimento a Bettino Craxi, accentuando in malo modo determinate caratteristiche che però, nel caso di questo politico, sono state sicuramente meno deleterie per la sorte dell’Italia e di chi prima ha mangiato con questa persona, poi, vista la tempesta, lo ha abbandonato al proprio destino.
Di Matteo Renzi, vuoi per l’età del Nostro, vuoi per il fatto che ad oggi ancora non ha fatto nulla di particolarmente significativo, si può dire poco e certo non si può parlare di fatti già entrati nella storia.
A che pro dunque tutta questa prolusione?
Domani pubblicherò un’edizione speciale del “Barile Raschiato” che ti proporrà una notizia dalla quale estrapolo un fatto contingente che mi preoccupa non poco per i risvolti che potrebbe assumere, al di là di altre situazioni contingenti a loro volta, situazioni che allora come ora s’intersecano con il destino della nazione nella quale vivo, fatti che per oggi non tengo in considerazione nonostante la loro effettiva ed oggettiva importanza:
La nuova revisione del concordato con Santa romana Chiesa.
Questa palla al piede che solo l’Italia ed il suo naturale masochismo si possono permettere di sopportare, ormai è chiaro, viene mal vista dall’Europa, specialmente quella del nord, già da secoli emancipata da tal iattura che ha il nome di potere temporale della chiesa romana. L’attuale presidente del consiglio, sta facendo capire a chi vive oltre Tevere che ormai i tempi sono maturi per decidere di accontentare chi aspetta un tal passo da mezzo millennio ed a quei personaggi che predicano bene e razzolano male, la cosa non va giù perché perderebbero quel potere temporale che permette loro di condizionare la vita di molti italiani, determinando come deve essere governato uno stato sempre più multietnico e sempre più insofferente ad altrui ingerenze, deleterie per il reddito di chi non desidera venir controllato da gente che non ha il diritto di farlo.
Andando dunque alla gestione di quel concordato che nei fatti, dopo la Breccia di Porta Pia del milleottocentosettanta ha ripristinato nel millenovecentoventinove un potere cacciato dalla porta e rientrato trionfalmente dalla finestra, va detto che questo potere per l’appunto, se all’inizio ha favorito nei fatti il firmatario italiano Benito Mussolini, poi, quando tutto era perduto, ([download id=”762″ format=”2″]), ne ha determinata sostanzialmente anche la morte. A seguire, nel millenovecent’ottantaquattro, Bettino Craxi, volendo emancipare l’Italia della prima repubblica e sentendosi padrone della situazione, allegramente si contrappose ai pretacci e strappò loro la seconda firma, aggiungendo un valido tassello al suo destino che dopo una repentina caduta lo ha visto morire in esilio. E’ ora il turno di Matteo Renzi il quale, stracciati i protocolli, giustamente ma inopinatamente si permette di far comprendere che il tempo delle vacche grasse sia finito e che anche Santa romana Chiesa deve tirare la cinghia chiedendo meno soldi, per altro non concessi da tutti, senza rendersi conto del rischio che corre, affermando una simile quanto non più rinviabile verità.
Domanda preventiva e salvatrice:
Per non fare la fine dei primi due, Matteo deve allearsi con l’ISIS?