Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Colpire Nel Segno Dà I Suoi Frutti
Rispondendo poi alla sollecitazione di Donato, mi permetto innanzitutto di ringraziarlo.
Sì, o Donato, ti ringrazio sentitamente e non in modo ironico, perché con il tuo Dire hai permesso di non far scivolare direttamente nel dimenticatoio una mia farneticazione, che tale è, tale dev’essere, ma che, spero presto, sia non più da dover riproporre.
Tu, o Donato, mi definisci “fustigatore” ora che scrivo qualcosa che non condividi, dimenticando però, (non so fino a che punto in maniera disinteressata), quanto scritto e da te condiviso.
Tu parli, (a tuo dire in modo ironico), della “vendetta gridata da griglie e muri”, io parlo in maniera oltremodo arrabbiata del fatto che da sempre, Gambatesa è divisa in due;
la parte più prelibata, dove, (guarda caso), abitano personalità sedicenti importanti e propri parenti o affini, la parte da dimenticare, e da ricordare solo durante le campagne elettorali, dove abito io, unitamente ad altri pochi, o a persone, (chiamiamole così), venute a Gambatesa per sfruttare lo sfruttabile.
E scusa se mi limito!
Con la stessa rabbia in corpo, definendo ancora una volta pezzenti coloro che hanno “approfittato” dei nostri soldi, (e non erano pochi quelli che hanno mangiato a quattro ganasce per poi criticare l’operato dell’amministrazione municipale), grido la mia speranza, quasi certezza, che la naturale fine dell’attuale amministrazione, coincida con la fine di tale spreco.
A proposito, e senza ironia, o Donato, ti dico che, se fossero stati fra voi, avrei senza dubbio definiti Morti di fame anche i miei genitori e o i miei fratelli; per questo, non serve che tu rimarchi la tua presenza o il nome di chi era con te.
Credimi:
Non ce l’ho, (se vogliamo), neanche con i clienti, ne con la “prostituzione” in genere, ognuno è libero di agire come meglio crede; io ce l’ho con i “magnaccia”, nel caso specifico con chi, pur conoscendo determinati e o altri più importanti problemi, (che per buona educazione non cito), se ne frega bellamente, mostrando un volto che non è proponibile, atteso che la crisi di cui si parla in questo periodo sia reale e non, come credo io, fittizia e pilotata.
Leggendo il tuo PS poi, mi viene da rispondere che, giusto è venire in vacanza, corretto sarebbe pensare che fare vacanza significhi farlo a proprie spese, senza approfittare di qualcosa che, se pur ci viene messa a disposizione, provoca risentimento in altri.
Voglio essere più chiaro:
Hai presenti i buoni propositi che tutti, nessuno escluso, facciamo a Natale?
Si deve pensare al prossimo, dobbiamo essere più rispettosi dell’altro, non dobbiamo buttare via il cibo… tutto questo, fino al fatidico giorno.
Poi, il giorno dopo,
A partire da chi predica tali buoni propositi, tutto cade nel dimenticatoio.
La Coscienza è pulita e si può tornare a sporcarla.
Che voglio dire?
Voglio dire che certe ostentazioni, specialmente se proposte con il danaro altrui, andrebbero eliminate sul nascere, e non andrebbero seguite, solo per il fatto che “ci vengono proposte”.
Questo fatto, non ci esime dalle nostre responsabilità.
In molti casi poi, (questo è il motivo perché definisco un certo comportamento: “da pezzenti”), come già detto, a partire dal giorno successivo alla festa, per arrivare al giorno precedente la stessa festa, proposta l’anno successivo, si vedono e soprattutto si sentono, certe “verginelle” che, scandalizzate, parlano e sparlano del comportamento del Sindaco, piuttosto che di altri affini:
Ma costoro, non erano in prima fila nel ruolo di pezzentoni?
Allora, perché, come fanno i migliori porci, dopo essersi adeguatamente saziati ribaltano il trogolo?
Potrei continuare per l’eternità o Donato, rimarcando anche qualcosa di strettamente privato che ti riguarda, ma sconfinerei nella maleducazione, caratteristica che, per quanto possibile, cerco di tenere lontana da questo mio farneticare.
Se vuoi, ti colpisco con qualche missile, ma lo faccio solo su tua richiesta e soprattutto de visu.
Ciò, anche per evitare di dare soddisfazione al “rastone” di turno che si annida sempre e comunque nel web.
In merito infine ai supposti danni da me fatti con quell’”oltraggioso articolo”, (questo dovrebbe essere il colpo di grazia), sono fiero e mi vanto, da “voce fuori dal coro”, di farli e di continuare a fare il lavoro sporco, lavoro che tutti, a chiacchiere fanno, ma che gli stessi “tutti”, da ipocriti che non sono altro, si affrettano a mitigare, se non, in molti casi, a non espletare proprio.
Per inciso:
Atteso che quanto scrivo è il mio pensiero, e che io sono abituato a dire sempre e comunque la verità, (le bugie, prima o poi si ritorcono contro chi le dice), se veramente volessi far danni a Gambatesa, ne avrei ben ragione, visto ciò che nel tempo, Gambatesa e i suoi abitanti hanno fatto a me.
Se non agisco così, è perché, nonostante tutto, voglio bene al mio paese in maniera viscerale.
Tutto questo però, non deve per forza di cose obbligare nessuno a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Come detto già in altre occasioni, dire che qualcosa va male, considerando il fatto che è la verità, può servire di sprone a far meglio e, soprattutto, a rivalutare il Buono che, e non puoi dire il contrario, io registro quotidianamente, quale sia sia la provenienza.
Tu, o Donato, hai parlato bene di me come “osservatore”, io parlo bene di te come Persona Intelligente, capace di saper vedere il Buono ed il cattivo in qualsiasi direzione.
Spero di poter continuare a pensare di te in questi termini.