Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Una Bella E Normale Cena Fra Amici
Ho già accennato al fatto che ti avrei rendicontato quanto accaduto l’altra sera, ma non sapevo che avrei dovuto anticipare la vigliaccata che è accaduta subito dopo una cena fra amici che, se pur fatta quasi solo a base di pietanze romene, è risultata essere qualcosa di straordinariamente normale.
Non ti preoccupare, non è l’inizio di una Messa, ne quello di una Messa nera; è solo quanto avevamo sulla tavola per cominciare,
in attesa di quanto stava bollendo in pentola,
piatto che sarebbe stato accompagnato con quanto vedi, cosa facoltativa per ogni commensale.
La Ciorba De Perisoare, in italiano può essere definita un Consommé Con Polpette o, come dicono i romeni “Di Polpette”. Tutto ciò, se ci limitiamo a questo caso. La ciorba infatti, può avere delle varianti che ne distinguono il sapore, a base di trippa o solo di vegetali ecc.
Ecco dunque la tavolata che ci ha visti protagonisti nel mangiare un piatto che, da solo, sarebbe stato sufficiente a saziarci, vista la sua composizione. La ciorba infatti, è di base un brodo contenente pomodori, spezie e verdure varie che lo rendono appetibile, ma nello stesso tempo davvero pesante, come molti piatti che Maria e Lay ci hanno proposti nelle varie cene alle quali abbiamo partecipato volentieri: Qui e qui due degli innumerevoli esempi.
Siccome però noi siamo testardi, abbiamo voluto strafare, per cui, nel pomeriggio, Lay e chi lo ha aiutato nell’impresa hanno pensato di aggiungere alle pietanze romene, qualcosa di tipicamente italiano, salsiccia, pancetta ed altra carne di maiale, supporto sapientemente fornito a noi da Pasquale Di Mauro, che da buon macellaio locale, di carne buona se ne intende.
Altre due portate preparate alla romena ed alla maggior parte di noi non rimaneva più spazio per ingerire tanto ben di Dio.
Per finire, dopo le solite discussioni e per la verità anche qualche screzio, dovuto al proverbio che inesorabilmente recita: “In vino veritas”, (in otto maschi ne abbiamo bevuti dieci litri, nulla quindi di trascendentale), salutati i nostri ospiti, ci siamo trasferiti al bar Pallons, dove, incontrati i Luridos, abbiamo bevuta un po’ di birra e siamo tornati a casa, ignari di ciò che vigliacchi o bastardi che non è meglio definire altrimenti per non dar loro troppa importanza, stavano facendo alla macchina di Totore, cosa che potevano fare all’automobile che non si ribella, cosa che da emeriti vermi quali sono, non potrebbero fare al diretto interessato o a chi per lui, perché rischierebbero di fare l’ultima cosa della loro vita. A questa gente ed ai mandanti del fatto, nel ribadire il disprezzo che si dà a chi muore di fame e non è capace di lottare da uomo, diciamo che dopo tutto li ringraziamo, visto che ci hanno offerta su un piatto d’argento la scusa buona per accentuare le battaglie che stiamo facendo, noi sì, senza paura di sbagliare, presentandoci al mondo con fatti realmente condivisibili, farciti di prove inoppugnabili, fatti che alla luce di quant’è successo l’altra notte, ci rendono maggiormente credibili, situazione che ci facilita la lotta e la vittoria finale.