Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Così: Per Puntualizzare!
L’altro ieri ho scritto della maleducazione che imperversa nelle scuole di Gambatesa, dove si pensa di poter fare ciò che si vuole, magari per far dispetto a chi scrive e a chi fotografa la situazione, senza pensare che il dispetto resta al mittente visto che a noi, più che ciò che fa quella gente, interessa il risvolto dato dall’insegnamento impartito ai bambini che vengono loro affidati da genitori, evidentemente troppo fiduciosi nel lavoro di questi docenti e loro collaboratori.
Ieri poi, dopo una serie di sms che ho scambiati con Marco Abiuso e non solo, qualcosa deve esser successa, visto quanto esposto nella seconda foto:
Saremo riusciti nell’intento di far capire a questa gente che siamo in grado di controllarne l’operato?
Davvero pensano che con il silenzio e la circospezione riescono nell’intento di non farci criticare ciò che fanno e che non fanno: (piuttosto la seconda opzione)?
Lo dico a preside, insegnanti e qualche genitrice che ancora è soggetta a pregiudizi duri a morire e stupidi nello stesso tempo: Il silenzio ecclesiastico non paga. Ricordatevi che è possibile sapere ciò che fa un bambino, semplicemente discutendo con lui. Questo sarà in seguito il metodo che utilizzerò per far sì che, almeno nella mia famiglia, (delle altre, soprattutto di alcune, non me ne frega niente), scompaia la nomea di asino di provincia, come ben noto, affibbiata agli studenti gambatesani almeno da un trentennio, vale a dire da quando ho avuta la fortuna di poter frequentare la scuola superiore in questa provincia, di per sé arretrata ed in certi casi abusiva, ma tenuta con la giusta zavorra in questo stato, proprio da chi dovrebbe essere per prima a spingerla in avanti.