Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
La Festa Per I Pezzenti
Finalmente mi posso scatenare.
Ieri sera, si è tenuta la consueta festa che, da otto anni, ci viene imposta per onorare in maniera civile e non religiosa, il santo patrono di Gambatesa:
San Bartolomeo Apostolo.
Al santo, non si fa un minimo cenno, ma, stando ai motivi che hanno fatto nascere questa festa, tutto sarebbe rivolto a lui, escludendo a priori la chiesa, che si ritiene titolare e proprietaria dei santi stessi.
Da dire che in questo senso la chiesa ha ragione, visto che il titolo di santo, è solo lei ad assegnarlo.
Altro è, quanto di politico si nota in questa manifestazione, utile soprattutto a riaffermare un potere, sicuramente deleterio per il vivere comune e per il bilancio del comune.
Ma perché mi arrabbio tanto?
Mettendomi a vedere quanto accade da “voce fuori dal coro”, mi permetto di bastonare entrambe le fazioni.
Partendo dal mazziare la chiesa:
Se e quando si parla di santi, sarà il caso di cominciare a pensare che questi, proprio per l’esempio da loro proposto, non possono essere trattati alla stessa stregua di un diritto legale.
Se è vero che il Santo è tale proprio per la sua generosità, oltre ad altre qualità che ne creano il titolo, ne dovrebbe naturalmente conseguire che si fa un’offesa al Santo stesso, ergendolo a baluardo di chissà quali interessi più o meno dicibili.
Insomma:
Se la chiesa è sinonimo di comunità, il santo è della chiesa, non di chi l’amministra.
Volendo poi percuotere a sangue chi ha voluto la festa in tema, detto dello spreco di soldi, passo a focalizzare la cosa che mi dà più fastidio.
Al di là di certa retorica, espressa nell’assegnazione di risibili premi, a persone meritevoli di essersi comportate durante l’anno semplicemente come la normalità esigerebbe, la cosa che mi manda ai pazzi, è ciò che viene presentato come il culmine della festa stessa:
Un banchetto offerto al “mondo”.
All’inizio di questa strana celebrazione, vale a dire per i primi anni, la cosa, oltre ad essere stucchevole, era anche portatrice di rabbia, quella sana rabbia che in certi casi genera violenza da esprimere nei confronti del furbo di turno che ti capita a tiro.
Succedeva che, per accaparrarsi quel vassoio contenente poche cose, si arrivava a litigare per il posto in fila.
Peggio poi, quando alcuni, (che sembrava non avessero mai vista Grazia di Dio), ritenendosi insoddisfatti per la quantità di cibo che si erano assicurata, nell’intento di rifornirsi, arrivavano quasi a scendere a compromessi con chi forniva il cibo e le bevande:
Una speciale forma di mafia.
Questo fatto, come dicevo, con il tempo è stato risolto.
Inrisolto invece, è e sarà, il motivo di fondo, per cui ho scritto:
“la festa per i pezzenti”.
Io mi sono rifiutato di presenziare a questa celebrazione, così, come mi sono rifiutato di fotografarne i momenti, ed il motivo lo spiegherò di seguito.
Chi vi ha invece partecipato, mi ha riferito della presenza alla festa, in buona parte, di gente che durante l’anno non fa altro che criticare l’amministrazione, ovvero di gente che, durante l’anno non vive a Gambatesa, poi, come se niente fosse, si presenta al desco, con l’avidità di chi, pur non avendo pagato il biglietto, pretende la migliore delle parti della torta, a disposizione.
Negli anni scorsi, e stando alle informazioni de il “Segreto di Pulcinella”, ieri sera più che mai, si sono visti personaggi di dubbio gusto, affrettarsi a conquistare quanto più cibo possibile, forti di pagare però meno tasse possibili…
io, più che presenziare a quella celebrazione, nonostante il fatto che ho votato per l’attuale compagine al potere, ho preferito riflettere, pensando che una minima parte di quei soldi sprecati ieri, potevano essere utilizzati ad esempio, per riparare la griglia in via del Carminale di Sotto, all’altezza dell’abitazione del necroforo, (mbèmbè),
oppure, mettere in sicurezza il muro sito in prossimità del magazzino degli spazzini, muro che perde calcinacci, che potrebbero diventare seriamente pericolosi per i bambini che prossimamente torneranno a frequentare la vicina scuola materna.
Ho preferito riflettere, pensando al fatto che un giorno sì, l’altro pure, ci si lamenta di una crisi, (a mio avviso vista solo sulla carta), che, presente quando il cittadino chiede al municipio più servizi, svanisce inesorabilmente quando lo stesso municipio, per celebrare i propri fasti, spende lo spendibile ed anche di più.
Scusa!
Ma nel rispetto anche della tua intelligenza, ho preferito essere ancora una volta “voce fuori dal coro”, mettendo in risalto il fatto che, se la crisi di cui si parla è reale, era è e sarà da stupidi, continuare con questo spreco di risorse versate da chi è onesto, che dovrebbero tornare proprio a chi le ha elargite, sotto forma di servizi, e non di banchetti, come detto, utili solo a dar da mangiare a dei pezzenti, che diversamente avrebbero già lasciato il nostro paesello.