Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali
Gambatesa Come Una Calamita
Con un pò più di calma, mi permetto di raccontarti qualcosa di curioso accaduto fra il dodici ed il quattordici scorso.
Venerdì, passeggiando per la Nazionale in attesa del concerto serale, ci troviamo a passare davanti all’Ideal Bar Sport del mio amico Salvatore a Ccett, quando Donato, (uno della cricca), girandosi verso il locale vede lì seduto uno di coloro che, dovendo rientrare per le ferie ed essendo collaboratore di quest’inutile sito, ha pensato bene, fra le altre cose, di raccontare il suo viaggio di ritorno, farcendo l’articolo di cose serie ed ironiche.
Avrai capito che sto parlando di Marco Frosali.
Ben contenti di rivederlo, gli abbiamo chiesto il perché di tal ripensamento;
il Nostro, senza farselo ripetere e senza mezzi termini ha risposto, in sintesi, che dovendo scegliere fra il villeggiare con alti costi presso altri luoghi, ed il rientrare di sorpresa a Gambatesa fra i propri cari ed i propri amici, a costo zero, lo aveva obbligato, (non foss’altro che per una questione d’intelligenza), ad optare per questa seconda scelta senza neanche pensarci.
Dato il ben tornato a Marco, una sorpresa, se vogliamo ancora più grande, ci attendeva.
Ogni qual volta, durante le feste comandate, ci rechiamo in Chiesa per dare il giusto tempo a Dio e ristorare lo Spirito, usciti dalla Messa, io e Totore, tenendo conto anche delle esigenze terrene, ci spostiamo in una delle altre chiese, (i bar), per dare il giusto spazio al nostro corpo, ristorandone lo spirito, (quello contenuto in ciò che beviamo).
Domenica mattina, volendo contribuire a modo nostro a quanto proposto dal comitato per i festeggiamenti in onore della Madonna della Vittoria, decidiamo di andare in piazza riccardo, per onorare lo stand del comitato.
Lì troviamo di passaggio anche il suddetto Marco.
Nel discutere con il bicchiere di birra in mano, marco si accorge della presenza di chi, a Pasqua, ci aveva comunicato che quest’anno, il quindici di agosto, lo avrebbe passato in compagnia dei pellerossa, e proprio per questa sua scelta, ci aveva promesso uno scritto in tema, così come descritto nell’articolo che presenta questo nostro amico.
Pietro Abiuso però, non viene da Roma che è ad un tiro di schioppo, lui, come ben sai, viene dagli Stati Uniti D’America, e non mi pare uno scherzo!…
Incredulo, nell’offrire il mio contributo economico al fratello Carmine, (componente del comitato), gli chiedo se fosse vera una simile bella notizia.
Lui, in maniera sincera, mi dice che non ne sa niente.
A questo punto, mentre cominciavo a pensare che a Marco stesse facendo male la birra, ecco che anche Totore vede una sagoma a noi familiare, che proveniva presumibilmente dal bar di Salvatore a Ccett:
Era Pietro.
Ci siamo lungamente abbracciati, poi, con ovvia curiosità, gli ho chiesto come mai un così repentino cambiamento di destinazione.
La sua risposta?
“Quand’ho viste le foto della Madonna delle Traglie, mi sono sentito in crisi d’astinenza.
Ho fatta la valigia, e sono andato al primo aeroporto che mi veniva a tiro.
Non avendo prenotato, mi sono dovuto sciroppare due ore di macchina, per arrivare in aeroporto, non trovare posto, e tornare a casa, (altre due ore), per riprovarci il giorno dopo, e riuscire a far avverare quello che sembrava solo un sogno.
Ero partito senza neanche dire niente a Teresa; lei, nel vedermi tornare a casa con la valigia in mano, ha capito e compreso tutto.
Dovevo e volevo arrivare per l’aperitivo, ed eccomi qui!”
Non ci credi è?
Ti accontento subito:
La foto, scattata da Marco Frosali in condizioni di fortuna, mostra parte dello staff di quest’inutile sito, qualche nostro amico, ed un infiltrato:
Mons. Luca D’Alessandro, gestore di gambatesablog…
Scherzo! Anche lui è nostro amico!
Un pò sfaticato, ma pur sempre nostro amico!
Così, se mai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo ancora una volta capito che Gambatesa è come una mamma, in paziente ma smaniosa attesa del ritorno dei propri figli, così, come abbiamo dovuto comprendere ed accettare il fatto che, siti più importanti di questo, e nel suo piccolo, anche questa “voce fuori dal coro”, fungono da sirene per riportare chi è lontano a casa, spesso in senso figurato, facendo loro vedere che succede qui, qualche volta in senso reale ed a dispetto di un alto dispendio di danaro, così, come accaduto nel caso di Pietro.
Per me che scrivo e ti faccio perdere tempo a leggere, è un onore lavorare da Sirena, anziché in qualità di Ulisse.
Se è vero che questi sono i risultati, ritiro l’idea di cessare le trasmissioni, che mi era venuta, pensando di dedicarmi ad altro, e continuo, sperando e confidando nella tua pazienza e nel tuo sopportarmi.