Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Andiamo Avanti Come Panzer Per La Nostra Strada!
Fra una chiave d’accensione dell’autocompattatore resuscitato che va in pezzi e l’andirivieni di componenti della ECOJUNK che visitano il municipio di Gambatesa in attesa di porre rimedio ai guai che nel tempo hanno combinati, (ne parleremo più in là di quanto accade al convento di San Nicola, piuttosto che al canile municipale), in attesa dell’incontro che per forza di cose vedrà quei caporali a confronto con la C. G. I. L. capitanata e rappresentata da Giuseppe Di Biase, ovvero di quanto vorrà dire con una sua parola il vicepresidente della giunta regionale del Molise, Michele Petraroia da me interpellato in merito a difesa dei miei amici spazzini, noi oggi continuiamo a proporti le foto che vengono scattate di prima mano da chi è stato diffamato da quei delinquenti che, a loro dire, avrebbero un fascicolo di foto che dimostrerebbero che i netturbini gambatesani sono emeriti lavativi.
Noi, con queste, abbiamo scattate ottanta foto, più quelle che erroneamente ho cancellate io, cosa della quale mi scuso pubblicamente con Totore.
Da dire a tal proposito che da quando abbiamo iniziata “Gambapulita”, stranamente… non si parla più di “fotografi” che espongono le loro doglianze presso il municipio mediante i loro scatti così rappresentativi del disagio patito e pagato con le tasse da questi concittadini diligentemente versate:
Possiamo vedere un po’ questi “lavori”?
O, come al solito, ci potete mostrare solo mutande colorate di un “odoroso” Marrone?
Nelle foto che ho bruciate, ancora una volta potevi vedere come ci si comporta dalle parti della scuola. Ieri mattina, Totore ha potuto registrare maggiore civiltà da quelle parti:
Non ha fatto in tempo a veder debordare quel cassonetto o qualcuno ha capita l’antifona?
Lo sapremo nei prossimi giorni!
Nel frattempo, ecco qualcosa di particolare che ci rimanda al tema dello smaltimento dei rifiuti speciali…
Ma questa è un’altra storia che tornerò a trattare, perché non si dica che io non scriva più per paura che qualcuno mi condanni all’inferno!