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TASI: Un’Altra Tassa Trasparente, Semplificata E Perfettamente Incomprensibile

Di Vittorio Venditti

Dobbiamo Pagare Sentendoci Pure In Colpa!

Detto degli spazzini ed in attesa di vedere se oggi arriva la sbobba, come accennato ieri, è il momento di toccare il problema TASI, uno scorporo della IUC, ex IMO, tassa che non solo non è diminuita, ma ci viene imposta in modo ancor più complicato da gestire.

Nei giorni scorsi, l’avviso [download id=”716″ format=”2″], ([download id=”717″ format=”2″]), ci è stato proposto sottoforma di manifesto e, a dire di Marco Abiuso, anche dall’albo pretorio del sito del municipio di Gambatesa, dove però il documento, a tutt’oggi risulta non disponibile. Avevo per questo inviato il messaggio a “Gambatesa Partecipa”, proprio per segnalare la disfunzione e Marco, con la solerzia che lo contraddistingue, mi aveva risposto che l’avviso era disponibile, ma che non mi era accessibile, riservandosi di aiutarmi in ciò, qualora avessi avuto bisogno. Come vedi, questo bisogno è stato superato visto che poi Marco, il documento in questione, me lo ha girato in allegato PDF senza OCR, problema risolto con i miei mezzi ed esposto sopra. Il fatto che l’avviso non sia presente là dove dovrebbe essere resta un problema tecnico, che però non mi tocca più di tanto.

I problemi sono ora altri:
Perché per pagare una tassa, sia essa più o meno odiosa, si deve essere condannati alla più nera burocrazia?
Perché noi italiani siamo così masochisti da accettare simili prese per i fondelli senza reazione alcuna?

Di certo la colpa di quest’ennesimo problema non la possiamo affibbiare ai municipi ma dobbiamo ascriverla a quello Stato che non contando niente si difende ammantandosi dietro quella bestia che risponde al nome di burocrazia; ma perché, una buona volta, non proviamo a trovare il modo di difenderci da questi cani famelici, magari trattandoli come meritano: Vale a dire, facendo in modo che quei soldi che ci rubano giornalmente vadano loro di traverso?

Come fare?

Ci sono tanti di quei modi che sarebbe difficile scriverli in toto. Resta però la domanda di fondo:

Chi se la sente di combattere?
Fino a che punto?