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SPAZZINI DI GAMBATESA: Ora Inizia La Pugna!

Di Vittorio Venditti

C’E’ Chi Ci Ha Provato E Chi Ci Ha Mangiato: Ma Gli E’ Andata Male!

Ho parlato di quanto sta accadendo a Gambatesa a proposito del trattamento riservato a chi in apparenza non conta niente, mentre a mio parere conta più di altri: Ieri pomeriggio finalmente siamo arrivati ad un punto fermo, punto dal quale ripartire per chiudere finalmente la partita, dando a Cesare quel che è di Cesare e togliendo quanto illecitamente preso, a gente che ha dimostrato tutto il suo reale valore.

I fatti:

Come detto, ieri pomeriggio, unitamente a Salvatore e Donato, nell’intento di prendere il controllo della questione ed evitare ulteriori stupidi ricatti ai miei amici, sono andato con loro presso il sindacato al quale a suo tempo li avevo indirizzati, (La CGIL), per vedere a che punto era arrivata una pratica della quale non si sapeva più nulla. Accolti da Giuseppe Dibiase, persona squisita oltreché preparata, abbiamo scoperto l’arcano: I miei amici covavano una serpe in seno.

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Da quanto il Dibiase ci ha raccontato, abbiamo chiaramente compreso che se a mezz’agosto Salvatore e Donato hanno rischiato il licenziamento e se lo scorso nove di settembre gli stessi hanno ricevuto pro manibus il documento appena mostrato, tutto era da ricondurre al doppio gioco che un loro collaboratore sta facendo. La cosa è dedotta dal comportamento di quel giuda, tenuto proprio in questi minuti. Mentre scrivo infatti, ho ricevuta una telefonata di Salvatore che mi ha tolto ogni dubbio, atteso che mentre Questo riconsegnava a Donato documenti e Tessera sindacale che io ieri ho trattenuti per fotocopiarli, chi era con loro, sentito che i Nostri erano in possesso delle tessere appena menzionate, (precedentemente ed opportunisticamente fatte sparire), è diventato più viola della maglia della Fiorentina, scoprendo così miseramente le carte false, tenute in piedi fino ad ora, probabilmente in maniera prezzolata, cosa che ormai esula dal nostro interessamento.

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Tornando dunque a ieri pomeriggio e sentita la relazione di Giuseppe Dibiase, abbiamo convenuto che a partire da quel momento, io gestissi per conto di Donato e Salvatore, tutta la questione a venire, questione che a livello sindacale e con la giusta e doverosa copertura, verrà portata avanti in maniera rapida, per ristorare i miei amici in giusto modo e secondo le Leggi vigenti, quelle stesse Leggi, (a partire dal Codice Civile), che hanno impedito che gli spazzini di Gambatesa fossero licenziati per aver avuta la sola colpa di chiedere ciò che spetta loro.

Nei prossimi giorni dunque, inizierà la vertenza vera e propria ed io, per espressa richiesta di Giuseppe Dibiase, sarò testimone diretto dei fatti e li divulgherò secondo lo schema già in vigore, ciò perché d’imperio sono stato inserito nella delegazione sindacale guidata proprio dal Dibiase, così da non fare la fine di Salvatore Conte che, da consigliere municipale, dopo lo sciopero degli spazzini che si tenne il ventitré dicembre duemilanove, (spazzini che ricordo a me stesso, lavoravano in nero ed il municipio sapeva tutto), nell’intento d’interessarsi per risolvere la situazione, fu letteralmente cacciato dalla mia controparte, dalla sala nella quale poi io riuscii a stipulare il contratto che mise in chiaro il lavoro degli spazzini stessi, dal primo gennaio al trenta giugno duemila dieci.

Alla fine del colloquio di ieri pomeriggio, nel ringraziare Giuseppe Dibiase per quanto sta facendo per Salvatore e Donato, mi sono sentito rispondere che quanto fino ad ora portato a termine, per i sindacalisti è cosa normale. Io ho ribattuto però che per me era qualcosa di particolare, atteso che la mia battaglia fosse stata svolta fino ad ora in maniera empirica e con la fortuna che generalmente aiuta gli audaci. Ho ringraziato Giuseppe, paragonando quanto fino ad ora accaduto a ciò che accade ad un passeggero che sale su un treno che deve prendere con urgenza, ma lo fa all’ultimo momento, con le porte che si chiudono immediatamente dopo l’incarrozzamento. Ieri pomeriggio io, unitamente a Salvatore e Donato, siamo saliti su quel treno ed ora siamo sicuri di arrivare alla giusta destinazione, guidati da quel capotreno che è Dibiase, capace e sicuro del suo lavoro, alla faccia di chi ci ha provato e di chi ci ha mangiato, gente alla quale a breve andrà tutto di traverso, con somma soddisfazione per noi che li vedremo miseramente vomitare.