Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Questa Volta C’è Qualche Inghippo
Non prendertela con me, ma dovresti aver ormai imparato che, da “Voce fuori dal coro”, amo chiamare pane il pane e vino il vino.
Ecco perché, con sommo rammarico, sono costretto a registrare qualcosa di non perfettamente ortodosso, nell’organizzazione della serata di ieri, oltreché nel comportamento degli astanti.
I Fatti
Come anticipato ieri, si è svolta la serata dedicata al concerto di mandolini, proposta sul piazzale della chiesa madre, dall’orchestra del circolo musicale Pietro Mascagni.
Nel rispetto dovuto alla nostra Patrona, la Madonna della Vittoria,
il concerto è iniziato qualche minuto dopo le ventidue, il tempo di chiudere la chiesa al pubblico.
Qui, il primo dei due problemi che sto per lamentare.
Già prima dell’inizio del concerto, mi ero accorto che qualcosa non andava nella disposizione dell’impianto d’amplificazione, predisposto, (non si sa bene perché), alla bisogna.
L’effetto Larsen, inevitabile con quella disposizione, si è presentato immediatamente, e devo dire che nulla si è fatto per correggerne l’azione.
Ma poi, in uno spazio così ben scelto, per importanza oltreché per acustica, che bisogno c’era di amplificare un’orchestra che può fare della sua Armonia un vanto da usare come bandiera?
Sarebbe stato sufficiente amplificare l’annunciatrice e chi avrebbe cantate le splendide canzoni, proposte su quell’altrettanto sublime esecuzione musicale.
Dico ciò a ragion veduta, visto che strimpello da circa trentatré anni, quando ho ricevute le prime, vere Lezioni di musica, dall’attuale custode della biblioteca comunale, il Professor Salvatore Abiuso.
Tornando al concerto.
Oltre alla splendida esecuzione di cui stavamo godendo, mi è piaciuto il saper porgere al pubblico informazioni di carattere storico-ambientale, che ha farcito di maggior completezza quanto proposto.
Senza parole, e con un’emozione al limite del contenibile, sono rimasto quando, facendo riferimento alla posteggia napoletana, uno degli ultimi posteggiatori, Enzo Farina, ci ha deliziato cantando canzoni fra le più belle del repertorio della canzone partenopea della prima metà del secolo scorso.
Tutto bello, anzi sublime; ma…
Ho resistito fino alle undici meno un quarto, poi sono quasi scappato.
In alternativa, avrei dovuto reagire come quel pazzo invasato che ha compiute le stragi in Norvegia meno di un mese fa.
Perché tanto astio?
Ma perché ieri sera, si è vista tutta la pochezza e la superficialità proposta dalla maggior parte del pubblico presente e non pagante.
Sin dall’inizio del concerto, i Nostri, più che ascoltare quanto sopra descritto, pensavano a chiacchierare del più e del meno, ovviamente a voce sostenuta, tanto da finire di annullare quel poco di acustica, già quasi annientata dalla presenza di quell’inutile quanto dannoso impianto d’amplificazione.
Ma che ci facevano lì tanti imbecilli?
Sarebbe stato meglio avere un pubblico meno numeroso ma più preparato!
Tant’è:
Uno spettacolo paradisiaco trasformato in una tortura infernale.
Per la serie:
“Dare perle ai porci”.
Ma non è quanto accade ogni domenica in chiesa, prima e dopo la Messa, e qualche volta anche durante?
Non ho già farneticato in merito su quest’inutile sito?
Tornando a bomba.
Ottima l’idea di proporre simili Delizie.
Meglio, se simili genialità venissero accompagnate da un’adeguata preparazione, unita ad una simbolica spesa, da offrire come contributo all’organizzazione.
Si otterrebbero due vantaggi:
1°: Qualche soldo in più in bilancio, il che non guasta;
2°: La naturale eliminazione del disturbo arrecato da individui che, ritenendo che tutto gli sia dovuto gratuitamente, snobbano quanto loro offerto, disturbando anche l’altrui libertà, sazi della loro stupida ignoranza.
Passando oltre e tornando a volare alti, ti ricordo in breve come proseguirà il calendario-feste per la giornata di oggi.
Piazza Riccardo, ore 17:
Show acrobatico di Quad.
Piazza Vittorio Emanuele, ore 21 e 30:
Alfredo 4
Spettacolo di teatro/musica live/DJ set unico nel suo genere, della sfera artistica molisana.
Speriamo in un comportamento più civile.