Di Vittorio Venditti
Nonostante Tutto
Nonostante il bailamme creato a Gambatesa a proposito della destinazione dei pochi scolari che ancora si ostinano a frequentare una scuola dell’obbligo che dal paesello non ha mai sfornati fior di scienziati, (tolto qualche sporadico raccomandato per simpatia dirigenziale e non solo), anche nel nostro borgo, come in tutto il Molise, oggi iniziano le lezioni.
Nonostante le chiacchiere che alla fine hanno vista realtà una cosa che era già chiara negli anni precedenti, e nonostante l’inutile tentativo fatto dalla nuova amministrazione di costringere i gambatesani a prendersi le proprie responsabilità, tutto si è risolto secondo quanto imposto dalla [download id=”692″ format=”2″], e da un verbale che, (se pur dichiarato in allegato), a tutt’oggi non mi è dato visionare.
In tutto ciò, l’unica cosa che mi lascia perplesso, consiste nell’aver parzialmente abbandonata una scuola da poco rimessa in sicurezza, a vantaggio di uno stabile che questa sicurezza non può vantare, cosa messa in atto in nome della più becera politica, basata sul campanilismo e sulla voglia, se pur legittima, di conservare la poltrona finché è conservabile, a scanso del lavoro che poi risulterebbe necessario per dare da vivere a chi non è più abituato a lavorare.
A proposito del verbale che regola l’indirizzo scolastico per l’anno 2014/2015. Sinceramente vedere quel documento non ha importanza capitale, ma ciò non depone bene a favore della Trasparenza, altra bandiera dell’attuale compagine di governo, trasparenza ben visibile nella redazione delle delibere, anche secondo questo sistema, già bocciato da Luca D’Alessandro, (consigliere municipale di maggioranza), ma risolutivo, sistema che auspico venga esteso alla pubblicazione di determine, ordinanze, avvisi, e quant’altro venga pubblicato all’albo pretorio del sito istituzionale del municipio di Gambatesa.
Tornando a bomba: A me, (che comunque ritengo la scelta in atto quella che dà più libertà d’azione ad ogni famiglia), a me dicevo: non resta altro che augurare ai ragazzi buon anno scolastico, invitandoli a studiare al di là delle lezioni più o meno valide impartite a scuola, proprio per riuscire a far peccato ed emanciparsi da chi, magari dando poco in termini d’insegnamento, contribuisce a relegare i ragazzi, futuri adulti, in quella massa che poi è comoda per i pochi che, sapendo il fatto loro o raccomandati da genitori già in alto, avranno carta facile per governare le pecore prodotte a vantaggio del gregge e dei lupi o dei macellai di turno che ne approfitteranno.
Ragazzi, studiate! Ve lo chiede chi studia ancora oggi e lo farà fino alla morte!