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La Scuola Dell’Obbligo A Gambatesa E’ Nel Caos?

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Edoardo Bennato

Al Momento Pare Di Sì

Ieri si è tenuta l’ennesima riunione popolare necessaria per decidere e far decidere ai gambatesani il futuro della scuola dell’obbligo che i pochi piccoli concittadini di noi adulti di Gambatesa devono frequentare.

Come sta andando?

Stando ai dispacci de “Il Segreto Di Pulcinella”, uniti ai discorsi che sento in casa mia e considerato che oggi pomeriggio, sulla fontana, ho incontrato il capogruppo d’opposizione consiliare di Gambatesa Pasquale Abiuso, (pucin), che ha parlato di non meglio mancata custodia del seggio, costituito per far scegliere nel massimo della democrazia, quale dovrà essere il futuro della scuola gambatesana, sia pur a breve termine, stando a tutto ciò e parafrasando il Grande Edoardo Bennato nella canzone che ti rimetto in esame,

05-Dotti, Medici e Sapienti

mi viene da proporre l’attuale riflessione:

“Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola e fra gente importante, io che non valgo niente forse non dovrei neanche parlare. Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto; e perciò, prima che mi possiate fermare, devo urlare e gridare,”, io li devo avvisare che forse sarà il caso di farla finita di litigare e decidere con calma ed in maniera veramente democratica per il bene dei loro figli, io che a questo punto devo ringraziare il buon Dio che mi ha permesso di non averne, io lo devo dire:

VOTATE SERIAMENTE ED IN MANIERA VERAMENTE DEMOCRATICA!!!

Me ne lodo della Sindaca, Avv. Carmelina Genovese, che forse per troppa voglia di democrazia ha dimenticato che Gambatesa non sa apprezzare tali giuridiche finezze ma bada al sodo. Un dispaccio del mio glorioso e funzionante servizio segreto, mi ha informato del fatto che il votare per le soluzioni scolastiche proposte, funzionava secondo un metodo che il partito democratico ha sempre contestato a Re Silvio: Il “Chi più ha, più conta”.

O Carmelina,

Ma ti sembra normale far votare, non in base a chi vota, (due genitori per famiglia), ma tenendo conto dei figli che ciascun nucleo familiare mette nella scuola, per cui se chi ha cinque figli esprime dieci voti, chi ne ha uno ne può esprimere al massimo due?
Non ti sembra di avallare il dictat secondo il quale chi ha più polvere spara?

Io, come più volte detto, sono stato esentato, (almeno per ora e finché non trovo una donna masochista), dal ruolo di padre, ma credo che la democrazia, con tutto il rispetto per chi ci mette la faccia, vada considerata in maniera più mirata, permettendo l’espressione del giusto per il giusto e quindi dando ad ogni genitore la pari opportunità di scelta, così, da obbligare i genitori dei piccoli fruitori della scuola a fare per questi la migliore delle scelte.

E SCUSATE SE HO MESSO IL BECCO. Ma se dovessi mettere chi so io in stato davvero “interessante”… sicuramente il discorso mi dovrà, per la Legge del contrappasso, “Interessare”.