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ESTATE GAMBATESANA: 7a Serata

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Com’E’ Andata A Finire?

Sai che non siamo ben visti dalla chiesa cattolica gambatesana, anzi, se potessero mandarci direttamente all’inferno da parecchio lo avrebbero fatto. Noi, in buona sostanza li assecondiamo, anche perché se Dio vuole, (e pare che voglia), loro nel mondo sono una minoranza e noi siamo liberi di tenerli a distanza. E’ questo il clima alla base di quanto sto per dirti e non dirti sulla giornata di ieri.

Ci godo come fossi all’apice di un orgasmo a maltrattare quei bastardi, per cui, bypassata quella che loro ritengono la ragione principale della festa di ieri, torno a trattare di quanto accaduto in serata, vale a dire a parlare di chi l’ha allietata.

Il Palco

Una breve escursione sul campo, ci ha portato a capire che era meglio tornare sui nostri passi e puntare alla ormai tradizionale abbuffata del quindici di agosto che da qualche anno ci mette da parte rispetto a Gambatesa.

Il Musso

Così, arrivati da Gigino da Sant’Anastasia, dopo averlo adeguatamente salutato, ordino una quantità industriale di muso di vitello lesso, (u muss), ed io, Totore, Donato, Marco e quest’anno Michele da Sansevero, ci acquartieriamo davanti casa di Totore per l’appunto, il quale, preventivamente preparato, si affretta ad aggiungere al cibo una certa quantità di birra, fra la quale era stata inserita una bottiglia di birra al triplo malto, regalatami a suo tempo da un amico belga e messa a disposizione dei miei amici per festeggiare ancora meglio il mio onomastico, alla faccia di chi ‘nce pò vedé.

Il Bottino

Il bottino presente era composto quindi da sette bottiglie di birra di varia marca e sèi vaschette di muso di vitello. Il tutto ci è servito a passare una bella serata al fresco, a mangiare, bere e discutere in pace fra noi, con il sottofondo della musica che come al solito arrivava da piazza Riccardo, tutto ciò, fino a quasi mezzanotte, quando, finiti i viveri, decidiamo di lasciare la base e tornare sul largo della Madonna per recensire quanto si stava facendo.

Lo spettacolo andava avanti e la piazza, a differenza della sera precedente era piena all’inverosimile, alla faccia della crisi e per la gioia di Matteo Renzi. La gente ha potuto assistere allo spettacolo gratuitamente ma seduta. La coreografia, a detta de “il Segreto Di Pulcinella”, è stata davvero bella, aggiungo io non come musica ed esibizione canora, sicuramente mediocri e non da quindici di agosto a Gambatesa, abituati come siamo a vedere sulla piazza cantanti o gruppi di fama maggiore.

Dal canto nostro, passati cinque minuti non abbiamo più resistito, per cui, tolte le tende, abbiamo chiusa la nostra serata presso il Roxy bar dei fratelli cafter che, grazie a Radio Capital, ci hanno offerta una selezione musicale sicuramente più all’altezza della situazione.

In definitiva, quest’anno non ringraziamo nessuno per l’accoglienza ricevuta, atteso che si siano premurati di evitare in ogni modo di pubblicizzare qualcosa che comunque era di pubblico dominio e che comunque sarebbe stata da noi trattata, soprattutto alla faccia di chi ciò non vorrebbe. Per noi la serata è stata comunque da Dio e siamo contenti così.

E stasera?

Si ritorna a ciò che ci offre la Pro Loco, secondo il programma, ultima serata: “16 agosto ore 21.30: Piazzale antistante plesso scuole – Festa dell’emigrante con il gruppo DO RE MI Fai ballare?”. La serata è organizzata in collaborazione con la Real Gambatesa ed è destinata come da tradizione agli emigranti quindi, un po’ perché come al solito patetica, un po’ perché noi non emigreremo nemmeno in caso di guerra, verrà seguita a debita distanza e trattata secondo lo schema che la vedrà come sfondo alle nostre gesta che ovviamente non possiamo prevedere.