Di Vincenzo Niro
Il disastro di Marcinelle, simbolo del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo, nel quale furono coinvolte anche famiglie molisane, resta il più grande lutto minerario avvenuto in Europa.
L’immane tragedia in cui persero la vita centotrentasei nostri connazionali è entrata a far parte prepotentemente della nostra storia, della storia di una nazione che, soprattutto in un momento in cui il numero degli emigrati è tornato drammaticamente a crescere, deve ricordare la solidarietà, il rispetto e l’attenzione che si devono a chi lascia tutto per cercare di costruirsi un futuro migliore.
Stimolare la memoria di quanto accaduto contribuisce a far sì che i tanti sacrifici compiuti dalle generazioni passate, che hanno vissuto il periodo difficile delle migrazioni alla ricerca di un lavoro stabile e di condizioni di vita soddisfacenti, non vadano smarriti.
Oggi, infatti, a distanza di cinquantotto anni, tale tematica è più che mai attuale e particolarmente appropriato diventa trarne uno spunto di riflessione affinché si approfondiscano e perfezionino gli aspetti della piena integrazione degli immigrati e della sicurezza nei luoghi di lavoro, entrambi diritti civili basilari a cui le Istituzioni devono tendere con impegno e responsabilità al fine di scongiurare nuove sciagure.