Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet
E Chi Se Lo Ricorda Più!!!
Oggi è il cinque agosto e se parli con il molisano medio è più facile che questo ricordi il triste anniversario del lancio della prima bomba atomica in Giappone che sarà come al solito domani, anziché quanto accaduto un mese fa in pompa magna nella nostra abusiva e per certi versi immobile Regione Molise.
In tanti il giorno dopo condivisero con me che era Passato Il Gran Giorno! e che tutto sarebbe tornato come prima. Io lo farneticai come puoi vedere dal link che ti ho appena rimesso, aggiungendo che dopo quello spettacolo, dopo quell’inutile spreco di soldi e risorse, utile esclusivamente ai soliti noti per mettersi in mostra, nulla sarebbe cambiato, tranne il bilancio di chi aveva speso per tale cerimonia e le entrate di chi aveva guadagnato in ogni modo, (non sempre lecito), dalla credulità popolare espressa quel giorno in maniera industriale.
Al benpensante di turno e cattolico fino alla cima dei capelli che dirà che io so solo distruggere, che non bado a sentimenti e religione, e quant’altro di simile, rispondo solo che parlando con la gente, ho potuto riscontrare che a nessuno freghi più niente di quanto accaduto, anzi, in molti sentono la cosa lontana anni luce, atteso che per la vita giornaliera di tanti di noi, non solo non sia cambiato niente, ma si siano aggiunte altre preoccupazioni che se collegate a quella visita, probabilmente servono solo a generare ulteriore astio e disprezzo per chi, con la scusa della religione, ingrassa in maniera spropositata, alla faccia di quanti continuano a perdere il posto di lavoro, pensando di affidarsi a tali pastori che poi. Durante la giusta festa, sanno bene come mangiare tali pecorelle.
Cos’è cambiato dallo scorso cinque luglio?
Per dirla con Cetto Laqualunque, “Una fottutissima e beatissima minchia di niente”, atteso che il politico medio molisano, fatta la sua vetrina a spese nostre, sia tornato ad essere quello che ogni tanto propone idee e poi le dimentica, o che il clero ossequiante ed in parte rosicante in quel giorno d’inferno, sia rimasto identico a prima per avidità di danaro e strafottenza nei confronti di chi, inguaiato all’inverosimile, ancora crede di trovare in quei lupi la speranza di un ristoro, senza sapere che in quel ristorante, quelle pecore non entrano per mangiare ma per venir mangiate.
Ovviamente dopo la preghiera di ringraziamento a Dio per il cibo che i lupi stanno per prendere!