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LETTERA A MATTEO RENZI: Avanti Così!

Di Vittorio Venditti

Da: Vittorio Venditti (postmaster@gambatesaweb.it)
A: Matteo Renzi (matteo@governo.it)
Oggetto: Avanti Così!
Data: domenica 3 agosto 2014 21.21

Caro Matteo,
io sono fra coloro che, pur non provenendo dalla tua parte politica, hanno perso con te le primarie del 2012, (“Cosa ignota a tutti, oggi si è svolto il ballottaggio che già vedeva perdente il candidato preferito da me, in quanto Fascista: Matteo Renzi. ABBIAMO PERSO CON ONORE”), io che poi ho scritta questa Lettera Ad Un Amico, perché ho creduto nelle tue capacità.

Io sono quello che si è permesso di dire: La Testa Di Renzi Vale Dieci Euro? Aggiungendo nel sottotitolo: “Io li spenderei volentieri”, scrivendo questo finale: “… Se vogliamo quindi, dieci euro ben investiti, rischiano di far tornare nelle tasche di chi li ha spesi, molto di più in termini di funzionamento dei servizi, con l’ovvio ritorno in danaro ed il provvidenziale riavvicinamento della politica alla realtà quotidiana di ognuno di noi.”), perché ho pensato che perdere una persona come te avrebbe significato non trovare di meglio.

Io sono quello che dopo aver vinto con te le primarie del 2013, vedendo salire sul carro del vincitore svariati personaggi di dubbio gusto, (anche molisani), comprendendo che il successo è tale perché fa parte del passato, preoccupandosi del futuro, soprattutto nostro, ti ha voluto spronare con questo scritto dal titolo sufficientemente chiaro: Adesso Viene Il Bello!.

Io sono quello che si è permesso di dire a bersaniani “(che in un sms di prima delle primarie 2012, tu ci chiedevi di adottare, facendomi rivoltare lo stomaco), che io sono fra quelli che appoggiano Matteo Renzi ed hanno perso con lui le primarie 2012, perché io la faccia ce l’ho pulita e mi posso permettere di dire anche queste cose.

Perché ti scrivo?

Proprio per quest’ultimo punto: Io la faccia ce l’ho pulita e sto parlando con un politico fra i più puliti a mio avviso, per cui, voglio chiederti una raccomandazione: Quella di riportare l’Italia ad un livello più vivibile, sì, dal punto di vista del lavoro, (ed io un lavoro ce l’ho e grazie a Dio è anche ben retribuito), sì, dal punto di vista dell’ordine e della vera giustizia, (Dio sa quanto ne avremmo bisogno), ma in primis, dal punto di vista dell’abbattimento senza pietà della burocrazia. Insomma: Vorrei che si evitasse per il futuro di dover leggere, ad esempio, decreti sindacali e ordini affini del tipo di questo: [download id=”668″ format=”2″], da me ridenominato per ragioni di chiarezza a chi legge, (per altro esposto sull’albo pretorio del sito istituzionale di Gambatesa, ma in un formato inaccessibile ai non vedenti, alla faccia delle Leggi che regolano tal materia dai primi anni duemila), per cui, per assegnare un incarico provvisorio di tre giorni di supplenza, si debbano scrivere due pagine di scempiaggini, quando sarebbe corretto emendare il decreto con la seguente dicitura: “tutto ciò, ai sensi delle Leggi vigenti in materia”.

Non sarebbe un inizio valido per gestire più rapidamente e meglio la cosa pubblica, lasciando il tempo rubato alla redazione di pedanti delibere e decreti, a poter partorire altro per fare bene il lavoro di amministratore?

A Gambatesa quest’anno, dopo dieci anni, abbiamo cambiato verso, eleggendo una lista che ha come Sindaca la locale segretaria PD, che non mi sembra renziana, (cosa legittima), ma che sta iniziando, se pur fra alti e bassi, ad amministrare ascoltando i cittadini: Non sarà il caso di aiutare quest’amministrazione e quelle simili o comunque quelle volenterose, sburocratizzando anche la redazione di delibere e quant’altro serve come strumento di amministrazione?

Grazie per l’attenzione.
Buon lavoro per noi tutti.

Perché ho disturbato Matteo?

Leggi quanto ti propongo di seguito e la tua intelligenza ti risponderà.

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