Di Stefano Venditti
Michele Santelia, più noto come Michele da Campobasso, ha terminato la sua ultima opera scritta al contrario usando l’antico alfabeto Etiopico Ge’ez: il libro di Enoch
La vena artistica, di scrittore, di studioso e di osservatore del mondo e delle civiltà più svariate che sono apparse sul nostro Pianeta di Michele Santelia è davvero inarrestabile. Proprio nella giornata di ieri, Michele da Campobasso, ha terminato la sua ultima opera letteraria scritta, ovviamente, al contrario: il libro di Enoch. In esclusiva per la nostra testata Michele Santelia ci ha accolto nella sua casa/studio e ci ha rilasciato una dettagliata intervista. L’obiettivo è quello di conquistare il suo nono Guinness Word Record.
“Ho da poco terminato di ritrascrivere al contrario digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche di computer, senza vedere il videoterminale durante la digitazione, l’ultima mia opera che si intitola “Enoch’s Books Backwards”.
Enoch è stato il secondo personaggio nell’Antico Testamento, il sesto discendente di Adamo ed Eva lungo la linea di Set. Enoch è stato un patriarca antidiluviano e, secondo la Genesi è stato il padre di Matusalemme ed il bisnonno di Noè. Particolare la sua fine: “Enoch visse in tutto 365 anni, e camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese”. Infatti, secondo la tradizione egli sarebbe stato rapito in cielo come il profeta Elia poiché piaceva al Signore. Così lo si ritrova anche nel Nuovo Testamento dove si narra che “Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Per questo Enoch è stato il profeta più amato da Dio.
Abbiamo un particolare inedito intorno a questo patriarca: non è mai citato nella Divina Commedia di Dante Alighieri, però è citato in un altro caposaldo della letteratura italiana, “l’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, perché il paladino Astolfo lo trova nel Paradiso Terrestre insieme ad Elia e San Giovanni apostolo. Inoltre, nel libro il nome della rosa di Umberto Eco è citato nel dialogo tra due frati, Ubertino e Guglielmo che dicono: “Dio manderà i suoi servi, Elia ed Enoch, che egli ha conservato ancora in vita nel paradiso terrestre perché un giorno confondano l’Anticristo, e verranno a profetare vestiti di sacco, e predicheranno la penitenza con l’esempio e la parola…” Enoch è un personaggio fondamentale nella religione di Mormoni. Egli è stato citato anche nell’ultimo dialogo fra Marco Polo e Kublai Kan; è presente ne “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Enoch rivelò al figlio Matusalemme che sarebbe avvenuto il diluvio universale. Infatti si narra che il diluvio universale sia stato pianificato da Dio e da Enoch anche se quest’ultimo non voleva la distruzione di tutto il genere umano; infatti intercesse presso Dio affinché non avesse distrutto completamente il genere umano, ma non fu ascoltato. Lo stesso Noè, notando la corruzione degli uomini si recò ai confini della Terra per parlare col suo avo, che gli annunciò la morte degli empi, attraverso il diluvio, e la sua sopravvivenza, mostrandogli gli angeli pronti a liberare le acque. Poi Dio si rivolgerà a Noè ribadendo il messaggio di Enoch. La tradizione ebraico-cristiana ha riferito tre distinti testi del nostro patriarca, nessuno dei quali accolti negli attuali canoni biblici ebraico o cristiano.
Tali testi sono:
1) Enoch etiope;
2) Enoch slavo;
3) Apocalisse ebraica di Enoch
che io ho ritrascritto al contrario usando l’antico alfabeto Etiopico Ge’ez che è una lingua semitica, oggi estinta, parlata nell’Impero d’Etiopia fino al XIV secolo.
L’Opera “Enoch’s Books Backwards” è composta complessivamente da:
Pagine 1.279
Parole 70.548
Caratteri 374.484
Paragrafi 2.340
Righe 20.595
Pesa kg. 30,1;
E’ alta cm. 27 e misura cm. 56 X 39 ed è il 73° volume che ho ritrascritto al contrario.
Altra particolarità rappresenta la mia seconda opera al contrario più pesante e più grande dopo il libro dei Morti degli Antichi Egizi. Ho dedicato “Enoch’s Books Backwards” al principino primogenito della casa reale inglese dei duchi di Cambridge William e di Catherine, George Alexander Louis per via di uno strano sogno che mi è occorso lo scorso 4 aprile, un sogno molto semplice, che però mi ha dato tanto da pensare. Ero in gita a Buckingham Palace e con mio grande stupore subito dietro una siepe spunta il giovane George. Aveva circa tre o quattro anni e mi ha salutato con grande educazione e familiarità “Hello Mister, how are you?”.
La copertina dell’opera riporta quasi al centro incastonata l’immagine del Profeta Enoch ed è rilegata in legno antichizzato, proveniente da una antica cassapanca di oltre 100 anni che insieme ad un mio amico ho trovato in un mercatino nelle Marche, le cui tavole vogliono rappresentare il legno dell’Arca di Noè, simbolo del diluvio universale che il patriarca aveva pianificato insieme al Signore ed annunciato a Noè.
A tutt’oggi ho ritrascritto al contrario digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche di computer senza vedere il videoterminale durante la digitazione, 73 enormi volumi composti complessivamente da:
Pagine 28.847
Parole 3.870.650
Caratteri 21.791.904
Paragrafi 277.080
Righe 575.398
La Torre di Libri al Contrario più alta del mondo misura 5,29 metri di altezza e pesa kg. 555,5
Inoltre in una pergamena, che misura cm. 105,5 X 155, ho appena terminato di inserire tutti i miei records, dal primo al settantatreesimo volume, con tutti i dati relativi al numero di caratteri, parole, pagine, paragrafi, righe, peso e delle misure delle singole opere; è stato un lavoro molto impegnativo che ho riportato anche su un foglio elettronico di excel in modo da avere automaticamente il risultato finale di tutti i miei records, ancora una volta, quale prova veritiera ed inconfutabile dei miei calcoli. Comunicherò ed invierò al Guinness World Records londinese tale documentazione per tentare di accedere al mio nono record consecutivo”.