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Il Lavoro Nero… Si E’ Schiarito!!!

Di Vittorio Venditti

Hanno Versati I Contributi Agli Spazzini: ALLELUIA!!!

Non sembra vero, ma a volte le “chiacchiere da bar” risultano a lungo termine più efficaci e risolutive di altre Chiacchiere, magari proferite da persone più importanti ed ascoltate. A noi, gente cui interessano i fatti e non le chiacchiere per l’appunto, va il momento di gioia per quanto ti ho accennato ed ora ti racconto nei dettagli.

I fatti:

E’ questo il riassunto che riguarda lo status degli spazzini di Gambatesa, cosa che a suo tempo ha rasentata la più becera vergogna, atteso che i Nostri, obbligati da tutto e da tutti, alla faccia della “civiltà” venissero trattati alla stessa stregua di schiavi, con l’aggravante di non potersi neppure ammalare, pena la loro sostituzione.
Già scritto che dall’agosto duemilasette al trentun dicembre duemilanove i Nostri stessero lavorando senz’alcuna garanzia, già portata a termine la battaglia per permettere a questi miei amici di avere ciò che la Legge dà loro, oggi ti devo dire con somma gioia che probabilmente io e loro abbiamo ricevuto il più bel regalo da Dio, quello di venir esauditi nelle nostre richieste. E’ chiaro che la cosa si è svolta tempo a dietro, è chiaro allo stesso modo che le nostre “chiacchiere da bar” siano state captate dalle giuste orecchie, (davvero ben pelose), fatto sta che richiedendo l’estratto conto INPS, nei giorni scorsi, Donato e Totore hanno visto con i loro occhi che avevano ricevuti i contributi per il periodo che va dall’agosto duemilasette al dicembre duemilanove, contributi non riscontrati ne riscontrabili in precedenti, simili richieste; insomma: probabilmente per non avere problemi ulteriori, (cosa già successa a proposito di contributi mancanti dal luglio al dicembre duemiladieci), chi doveva, ha dato ciò che spettava ai miei amici, regolarizzando la propria posizione con l’istituto di previdenza e permettendo ai lavoratori in questione di avere ciò che è nel loro sacrosanto diritto. Ora dobbiamo capire dove sono i contributi per il duemilaundici ed il duemiladodici, ma questa è storia a divenire.

A questo punto, dopo aver ringraziato Dio Onnipotente per quanto ha permesso di riavere a Totore e Donato, mi corre l’obbligo di ricordare innanzitutto Salvatore Conte, (il tubbista), che da consigliere municipale, quel ventitré dicembre duemilanove, fu l’unico politico a prendere a cuore la situazione dei miei e suoi amici, tanto da farsi cacciare dalla sala che nei primi giorni di gennaio del duemiladieci l’allora Sindaco ci mise a disposizione per risolvere e rifare il contratto agli spazzini medesimi. A salvatore, segretario politico della C G Pelle, un sentito grazie perché ha dimostrato di saper fare politica per l’appunto, mettendosi a servizio di chi è più debole e facendolo senza scopo di lucro.
Un altro ringraziamento va a tutti coloro che hanno solidarizzato con gli spazzini, sempre e comunque, ma devo menzionare senza ritegno Riccardo D’Antonio, (A Ciavl), il quale si è spinto più in là dichiarando la sua vicinanza a Donato e Totore con questo scritto magistrale, cosa che ci fa comprendere che fra tanti menefreghisti, a Gambatesa possiamo trovare anche persone che sanno voler bene a chi ha bisogno, senza poi venir considerati ai fini politici, cosa becera ma che mette ancor più in evidenza che chi vuole, sa come aiutare il Prossimo, facendolo in maniera gratuita e disinteressata.

Chi non ringraziare?

Avrei una lista che mi terrebbe a scrivere e farneticare per tre o quattro anni; mi fermo quindi solo ad una persona, (chiamiamola così), forse colui che ha dato e continua a dare più fastidio.

Non ringraziamo Antonio Mucci, il vigile urbano.
Perché?

Non lo ringraziamo, perché quell’ormai famoso ventitré dicembre duemilanove, durante lo sciopero selvaggio degli spazzini che rivendicavano i loro sacrosanti diritti, si permise di minacciare costoro dicendo: “Andate a lavorare perché se no vi faccio passare i guai”, senza sapere che se non ha tenuto in mente per i rimanenti giorni della sua vita quel Natale, è stato solo per mia magnanimità nel non querelarlo, atteso che anche le pietre sapessero che i miei amici stavano lavorando in nero da quasi due anni e mezzo.
Non ringraziamo Antonio Mucci, perché, come faceva a suo tempo con me, si permette di abusare del suo potere, obbligando chi non è suo dipendente alle proprie voglie personali. A me, fino a qualche anno fa, si è approcciato permettendosi il lusso di dare il mio numero telefonico a chi avesse avuto bisogno di risolvere problemi di carattere energetico, come se ciò fosse un suo diritto; la cosa è terminata quando un giorno, platealmente, lo acchiappai davanti al bar Pallons, dicendogli perentoriamente che se avesse continuato con quel comportamento molesto lo avrei pestato come l’uva durante la vendemmia. L’altro ieri mattina invece, proprio mentre ci veniva impartita la catechesi papale, il vigile urbano di Gambatesa si permetteva un’altra delle sue sparate, poi raccontatami sotto forma di sfogo da Totore.

Che è successo?

Mentre Totore per l’appunto svolgeva il proprio lavoro di spazzino, si è visto fermare da Pietrina, una nostra concittadina anziana che così si è rivolta al mio amico: “Ha detto il vigile che devi andare con il decespugliatore a pulirmi l’erba nel terreno…”, suscitando in Totore quella rabbia legittima che se si fosse sviluppata in chi ti tedia, avrebbe vista a breve la convocazione di un concorso straordinario per la copertura di un posto a tempo indeterminato, di agente di polizia municipale, stante l’avvenuta soppressione del lavorante del quale stiamo trattando.

Da quando in qua il vigile urbano dipendente del municipio di Gambatesa si può permettere d’impartire ordini a dipendenti di altre società di servizio, per altro imponendo di andare a lavorare in un luogo privato, così da commettere un abuso d’ufficio ed istigare a delinquere chi sta facendo il proprio lavoro e nulla più?

Quanto appena pubblicamente da me farneticato, vale come informativa a Carmelina Genovese, Sindaco di Gambatesa, persona che a quanto ne so non sopporta simili angherie.

Andando dunque a chiudere, mi preme dire a chi si permette di qualificare le nostre come “chiacchiere da bar”, (qui per ricordare), che noi siamo bravi a chiacchierare facendolo gratuitamente per risolvere problemi reali, magari dopo aver ricevuti gli strali di chi con le chiacchiere campa da una vita, spesso utilizzando il proprio dire per “risolvere” problemi di altri disperati che, riportati a vivere in maniera avulsa dai problemi appena risolti, a seguire dovranno sottostare alle voglie di questi chiacchieroni di professione, per pagare quanto hanno ricevuto, ingannati da quella falsa gratuità che viene imposta da chi, in quel modo riesce a relegare quei poveri derelitti. Noi invece, magari poco letti ma tenuti in considerazione da te, persona intelligente come poche, sappiamo e possiamo permetterci il lusso di regalare quel poco che sappiamo fare, potendo esprimerci così, a seguito dell’aver potuto e spesso dovuto apprezzare l’aiuto gratuitamente dato, magari proprio da persone come Salvatore e Donato, gente che si guarda bene dal chiedere qualcosa in cambio, gente quindi, di alta cultura, che che ne dica chi dell’alta cultura dovrebbe essere depositario nei fatti ma lo è solo, (per dirla con le sue parole), a chiacchiere.

E scusa se è poco!