Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
L’Inizio Del Triduo
Com’è tradizione da diversi secoli, anche quest’anno si è ripetuto il rito che vede Gambatesa protagonista in un Triduo di Feste in onore della nostra coopatrona, la Santissima Vergine della Vittoria.
Si racconta che a metà dello scorso millennio, Gambatesa fosse stata salvata dalla presenza della Madonna, che ha protetto il nostro paesello da un’invasione di forze militari nemiche; questo è il motivo della costruzione della cappella, dedicata alla Madonna, cui è stato dato il titolo di Madonna della Vittoria.
Anche Il Sole E\’ In Festa!
Da quel tempo dunque, la statua raffigurante la Madonna, avente il titolo di cui sopra, è stata venerata dai gambatesani che, anno per anno, la trasportano durante il periodo che va dall’ultima domenica di luglio all’ultima domenica di settembre, a Gambatesa, così: per farle “godere le vacanze estive”.
Perché allora le Traglie?
Sempre da informazioni riferite da studiosi del caso, vengo a sapere che nel milleottocentoquarant’otto, durante una peste che già aveva falcidiato il nostro villaggio, la Madonna, invocata dagli abitanti devoti, aveva permessa la fine di tal tragedia.
Qualche anno dopo, un contadino, tal “Mast Cucchiar”, (si dice: neanche concittadino), pare abbia chiesto alle autorità del tempo, di poter portare un covone di grano durante il trasferimento della statua della Madonna, dalla Cappella a lei dedicata alla chiesa madre, in segno di ringraziamento per quanto ricevuto.
Le autorità, senza discutere della questione, concessero al contadino quanto da lui richiesto.
Come normalmente accade a Gambatesa, immediate furono le forme di emulazione nell’offrire il frutto del raccolto.
Così, anno per anno, e nei tempi a venire, si è arrivati a ciò che puoi vedere.
Questo, è già trebbiato!
Speriamo che non sia quello per cui stiamo lottando!
Dall’asino, mezzo di trasporto e di lavoro per i nostri antenati, si è via via passati al trattore, al camion, al motocoltivatore, (più propriamente definito motozappa), fino ad arrivare ai quad, non disdegnando la partecipazione di animali di più piccola taglia, magari gestiti da bambini e con traglie di ridotte dimensioni, utili comunque a trasportare ciò che il popolo, ben sapendo che i proventi servono all’organizzazione della festa, offre e continua ad offrire alla nostra Madonna della Vittoria, in segno di festa e di fede.
Questo capretto lo preferirei arrosto!
E questa?…
A Gambatesa… ne abbiamo parecchi!
Certo che tutto deve avere fine, per cui:
Se il termine del cammino della Madonna è da considerarsi nella chiesa madre di Gambatesa,
se il termine del traffico provocato dalle traglie che hai appena visto, è definito dalla trebbiatura e dalla vendita del grano ricavato da quei traini proposti in vario modo ed iniziati con veri e propri “strascini”, (era la traglia così come concepita anticamente, un carico trascinato senza alcuna ruota di supporto),
il termine della prima parte del Triduo di feste di cui ti ho incominciato a parlare, è completato dal cosiddetto “concertino”.
Un complesso, (gli Angel Fisa), di cui, per altro, fanno parte un paio di nostri concittadini, eccellenti suonatori, si è esibito ieri sera per allietare e ravvivare un paese che, durante il resto dell’anno, escluse le feste comandate, è quasi morto, e si dedica esclusivamente a stupidi quanto inutili litigi.
Dal canto mio, visto che considero i litigi di cui sopra, inutili e puerili, mi permetto di plaudire all’operato del comitato della Madonna della Vittoria, perché, con un’abnegazione che non ricordavo viva dal periodo in cui la Stessa, veniva proposta dai miei familiari, hanno addobbato di spighe di grano il tratto percorso dalla Madonna, e non solo!
Questo ci piace vedere a Gambatesa!
Questo, ci piace leggere dei nostri concittadini!
Questo, ci piace vedere, sentire e leggere, di chi ci guida:
Sia se si parla di autorità civili,
Sia se si parla di aautorità religiose.
Chissà quanto dovremmo aspettare per far sì che questa mia farneticazione, da sogno diventi realtà….