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Il Barile Raschiato

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali E Mario Ricca

Si Torna Alla Realtà

Fatte le congratulazioni a chi ha vinto e detta una parola di consolazione a chi ha perso a Gambatesa, constatato che Matteo Renzi, da buon toscanaccio è il novello Pinocchio che martella il Grillo, forse un po’ troppo parlante a vanvera, se pur con un giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia, torniamo alla vita normale ed analizziamo il lavoro certosino dei miei collaboratori nel compilare una delle ultime classifiche della vergogna per questo ciclo… O forse no? Tu lo apprezzi, quindi…

Senza perdere tempo dunque, ecco al quinto posto il tema del cibo e di un certo suo trattamento che poi ci porta inesorabilmente alle ovvie conseguenze.
Partendo dal “napoletano” che ne ha la nomea, facciamo un giro del mondo e vediamo se anche in questo caso tutto il mondo è paese:
1°: Al banchetto di nozze 25 intossicati di salmonellosi: colpiti anche gli sposi.
Commento di Marco:
“Dove sono andati a mangiare? Al Ristorante di Bombolo?”.
Commento mio:
Vedi cosa vuol dire avere la memoria corta?
A questi, il colera del 1973 non ha ricordato niente…
A margine va detto del fastidio creato agli sposi, non tanto per la brutta figura fatta con gli invitati, quanto per ciò che non hanno potuto fare a fine festa.
Passiamo in Russia:
2°: Fabbrica di formaggi chiusa: i dipendenti facevano il bagno nel latte.
Commento di Marco:
“Mica sono fessi….il latte ringiovanisce la ‘pelle’!”.
Commento mio:
Per la serie: I danni che fa Facebook.
Comunque, come detto sopra in Italia succede di peggio. Per fortuna in Russia le Leggi vengono fatte rispettare.
Il meglio però, ci arriva dalla Cina:
3°: Ordina zuppa di calamari e si trova in bocca un preservativo.
Commento di Marco:
“Sti cinesi: nella zuppa di pesce hanno messo il preservativo….vuoto!
Ma come si fa!?”.
Commento mio:
Per fortuna il preservativo non era pieno! Troppo “condimento” fa male!
Lode comunque alla caparbietà del ristoratore che ha saputo girare la frittata.

Senza nulla togliere in fatto di serietà a quanto appena esposto, passiamo a dare la medaglia di cartone e la quarta posizione d’arrivo a qualcosa di più pesante e che avvicina ancora di più al risultato estremo.
Siamo italiani, quindi avvezzi alla polemica anche sui morti, per poi passare sopra a fatti che portano alla morte. E’ il caso delle polemiche scatenate per questo fatto:
1°: Borgaro ricorda il Grande Torino con un aereo contro un muro ed esplode la polemica.
Commento di Marco:
“Chi lo realizzato, è Juventino?”.
Commento mio:
Chi lo ha realizzato è imbecille!
Detto ciò, guardiamo di contro cosa passa quasi sotto silenzio e riflettiamo:
2°: Un pezzo di ala si stacca in volo: paura su un aereo diretto a Firenze.
Commento di Marco:
“Ma che era…il volo ‘ciarter’ preso da Paolo Villaggio e guidato dal Comandante Tombale (Lino Banfi): qui, magari con i lampadari appesi e le sedie da bar stile anni ’70 al posto dei sedili, e con la hostess zoppa e scorbutica a bordo!”.
Commento mio:
Se friggi con l’acqua, il risultato è lesso.

Eccoci sotto il podio, dove a prendere la medaglia di bronzo troviamo le istituzioni scolastiche e tutto ciò che vi ruota intorno, nel senso più negativo del termine.
In tema di lamenti, come detto noi italiani siamo maestri; a volte però si esagera, magari arrivando a situazioni di non ritorno che ovviamente gridano giustizia. Ecco cosa si sono inventate alcune mamme:
1°: La maestra prende a schiaffi i bimbi in classe, raid punitivo delle mamme: pestaggio a sangue davanti alla preside.
Commento di Mario:
“Ma nei confronti di queste mammette si potrebbe pure configurare il reato di abuso dei mezzi di correzione? Da fan di Erode, comunque certe forme di giustizia fai da te le trovo assai divertenti…”.
Commento mio:
Non capisce chi non patisce.
Ecco invece cosa si poteva risparmiare quest’altra mamma:
2°: Guarda foto hard in classe. Il prof gli sequestra il cellulare. Ma la madre lo denuncia.
Commento di Mario:
“Questi docenti così zelanti…
Evidentemente le foto erano meno noiose della lezione.
La madre? se da questa vicenda riesce a farci pure qualche soldo (cosa che credo tecnicamente poco probabile), non male!”.
Commento mio:
Da insegnante mancato, dico che piuttosto che sequestrarlo, avrei preso quel telefono e ci avrei fatta una lezione di educazione sessuale a costo zero.

Artiglia la medaglia d’argento e tutto ciò che ne consegue qualcosa che, a detta di altri e non mia, ci qualifica come appartenenti ad un paese civile. Siamo in un paese talmente civile che ci possiamo permettere d’indagare e di tirare nel fango chi fa il proprio dovere. Ecco due casi emblematici:
1°: Poliziotto gira in minigonna, viene licenziato. Ora il tar lo riabilita.
Commento di Marco:
“Ma non è che si era infiltrato per indagare nell’ambiente dei travestiti e ha beccato qualche collega che lo ha riconosciuto?
Può capitare…!”.
Commento mio:
Se magari evitassero di perdere tempo con queste stronzate, probabilmente si riuscirebbe a migliorare dal punto di vista di sicurezza e giustizia.
Ma quei fessi, ci arrivano a tal livello d’intelligenza?
No, perché se ci arrivassero, non accadrebbe quanto di seguito:
2°: Rapina in un banca a Ostia, guardia giurata uccide bandito: indagata per omicidio volontario.
Commento di Mario:
“Si tratta di un “atto dovuto” e davanti all'”atto dovuto” ci dobbiamo inchinare…
Ma che le mettono a fare le guardie armate nelle banche se poi all’occorrenza non possono sparare?”.
Commento mio:
Io sono per le vie spicce: Se alla guardia sono rimasti altri proiettili, procedere immediatamente contro l’asino che ha emesso l’avviso di garanzia, senza pensare al reato del quale accusare chi ha fatto il proprio dovere in difesa dei cittadini.

PAPPARAPAAAAAAA!!!!!!!

La notizia regina di oggi non è un tema, ma una miniera dalla quale estrarre ogni nefandezza, sia che si parli a livello nazionale o magari mondiale, sia se ci si vuol riferire a qualcosa di prettamente locale o proprio gambatesano:
Cassa integrazione: la truffa scoperta in tutta Italia, tranne che nel Molise.
Commento di Mario:
“Evidentemente nel Molise figuri che operano all’interno di certi enti non lavorano per chi gli paga lo stipendio ufficiale ma sono impegnati a proteggere quelle famiglie che consentono loro di ottenere benefit e quant’altro sia all’occorrenza funzionale a una piacevole permanenza in quest’agro!”.
Commento mio:
Mi associo a Mario, anche perché dopo aver più volte denunciato lavoro nero e quant’altro di simile per poi passare per mostro e denigratore della realtà paesana e italiana in genere, devo solo fermarmi e stare alla finestra in attesa di vedere rompersi l’equilibrio che ancora non fa cadere a pezzi tale status molisano che definire mafioso è ormai qualcosa di superato.

Alla prossima.