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Quando Il Silenzio Non Significa Solitudine

Di Vittorio Venditti

Le Vacanze: Ennesimo Stress?

Tornando riflessivi, eccomi a parlare di qualcosa che per me, è stato sempre un vero cruccio:
Il periodico Tornare Delle Vacanze.

Questa tradizione, quasi imposizione, proposta da chi, (magari per regole Scritte dal Mercato), deve guadagnarci quanto per vivere, deve poi essere supinamente accettata anche dalla maggior parte dei nostri concittadini che, vuoi per mancanza di volontà, vuoi, più realisticamente, per mancanza di fondi, sono costretti a rimanere a lavorare, alla faccia dei cosiddetti “vacanzieri” che, sembrabdo la maggioranza, in realtà sono una esigua e a volte mal sopportata minoranza, cui tutti, volenti o nolenti, siamo costretti a dare uno spazio, sicuramente concesso non senza mugugni e recriminazioni.

Ma da dove deriva tutto questo Astio?

Non tanto dal fatto che costoro si possano permettere di staccare la spina, (ben venga lo star meglio per chiunque), quanto, dal fatto che i suddetti vacanzieri, si permettono, (anche se non potrebbero), di estrinsecare tutte le loro pulsioni, anche le più becere, là dove arrivano, non potendolo fare nei luoghi ove costoro abitualmente risiedono.

Riprendendo un articolo presentato su quest’inutile sito poco tempo fa dal mio amico Marco Frosali, articolo nel quale si trattava lo stesso tema, visto però, dal convento di San Benedetto da Norcia, mi permetto di spostarne l’obiettivo, andando a rimarcare quanto, in termini di valore aggiunto, coloro che sono costretti ad ospitare i vacanzieri di cui sopra, perdono:
L’abituale Silenzio, che non vuol dire certo Solitudine.

Questa forma di vera Tranquillità, tesoro inestimabile per l’uomo moderno, è concessa a chi, come colui che ti tedia, per sapienza nella propria “scelta di vita”, ha voluto accettare tutta una serie di mancanze, in termini di pseudovantaggi, apprezzando il tesoro nascosto di cui sopra.

Il solito, (da tempo trascurato) Ben Pensante, dirà:
“Ma tutto ciò, non è, alla fine, soltanto l’Elogio Della Solitudine”?

A costui, rispondo con i dati delle agenzie che periodicamente ci propongono consigli da noi mai richiesti.
Questi maleducati, fra le varie ed inutili stupidagini che ci rilanciano tramite giornali più o meno compiacenti, ci fanno sapere che spesso, proprio per alleviare lo stress, è necessario poter godere di quel tesoro che si compone di Silenzio, e conseguente possibilità di Riflessione, cosa per noi assolutamente naturale, e molto richiesta dalla maggior parte dei vacanzieri di cui sopra, che, occupando selvaggiamente i luoghi in cui il nostro Tesoro è ancora facilmente reperibile, ne allontanano irreparabilmente il valore intrinseco.

Per loro, non abituati al silenzio stesso, non cambia nulla.
Per noi, che il silenzio lo abbiamo nel nostro stile di vita, il loro passaggio secondo i canoni proposti a suo tempo da Attila, diventa estremamente deleterio.

In definitiva:

Non potendo impedire, (purtroppo), la discesa di questi novelli barbari, spero nel rapido passaggio delle loro orde, in maniera tale che, dal prossimo ed imminente settembre, si possa tornare a vivere la nostra vita abituale, che non cambierei con quella dei vacanzieri di cui sopra, neppure dopo la promessa e l’avvenuta corresponsione di un’infinita somma di danaro.

Il danaro, renderà pure felici, ma esistono valori sicuramente superiori ed indubbiamente più duraturi, che rendono più bella, gradevole, e fruttuosa, la vita di chi sa accettarne il Premio.