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Santo Stefano, Il Canile … Shocka L’Ente Protezione Animali

Di Stefano Venditti

SEGNALAZIONE DI CHILIAMACISEGUA CHE NON AGGIUNGE COMMENTO, TROPPI NE HA GIA’ SCRITTI SUL MOLISE E COME TUTELA I SUOI ANIMALI!
www.chiliamacisegua.org

«Non è la prima volta che scendiamo a Campobasso per dare una mano sia al canile di Santo Stefano sia a quello di Mirabello Sannitico, ma questa volta abbiamo trovato davanti ai nostri occhi una situazione davvero allarmante!».
E’ questo il duro commento rilasciato da Giuliana Costa una dei rappresentanti dell’EIPA, Ente Italiano Protezione Animali, che nei giorni scorsi ha visitato la struttura comunale di contrada Santo Stefano. «Come si fa a rimanere inermi davanti ad una simile barbarie?
Come si fa a rimanere indifferenti non facendo assolutamente nulla davanti al fatto compiuto che i cani continuano a morire o a versare in condizioni di salute assolutamente precarie all’interno dei box?
Durante la nostra visita abbiamo trovato un cane che si era ferito ad una zampa a causa delle reti presenti tra i box. La zampa era completamente ricoperta dal sangue che fuoriusciva da un buco. L’episodio non è certo accaduto la mattina della nostra visita, ma sicuramente qualche giorno prima, allora mi domando – ha rimarcato la Costa – chi gestisce il canile e quotidianamente si reca nella struttura per dar da mangiare agli animali e per pulire le gabbie ha fatto finta di nulla o cosa?
Altro episodio che fa comprendere bene come i cani siano completamente abbandonati a se stessi. Abbiamo trovato un secondo cane che era letteralmente invaso dalle larve.
Dato che eravamo li ci siamo dati da fare per dare una speranza di vita all’amico a quattro zampe. Lo abbiamo tosato e affidato alle cure di un volontario. Se non c’eravamo noi che siamo giunti da Torino quel cane sarebbe morto? E’ questa la domanda che rigiro a chi di dovere. Invito il sindaco di Campobasso a effettuare un giro per il canile per rendersi conto di cosa sto parlando. Lo invito a guardare negli occhi di quei poveri cani che ti chiedono quasi di essere uccisi per non vivere più una simile atrocità sulla propria pelle.
Se è questa l’intenzione è meglio che si proceda ad una eutanasia di massa dei cani, piuttosto che mantenere una struttura che non ha nulla di un canile sanitario, ma è più paragonabile ad un lager. E’ dal 2009 che veniamo a Campobasso ed ogni volta che scendiamo cerchiamo di portar via il maggior numero possibile di cani per l’adozione visto che la nostra associazione riceve diverse richieste di adozione anche di cani malati. Noi volontari ci impegniamo al massimo delle nostre possibilità per dare una mano ai canili, ma gli stessi canili non possono solo appoggiarsi al mondo del volontariato.
Ci sono delle leggi da rispettare, credo che anche la Regione Molise ne abbia qualcuna in merito – ha sottolineato la Costa – quindi non vedo perché tali leggi non debbano essere rispettate.
Un preciso resoconto, anche e soprattutto fotografico, della nostra visita a Santo Stefano è stato già redatto e a breve sarà consegnato anche al sindaco di Campobasso Gino Di Bartolomeo. In contemporanea il documento sarà inviato anche a Eduardo Stoppa di Striscia la Notizia con il quale l’Eipa ha uno stretto legame di collaborazione.
Come Eipa siamo disponibili, anche insieme ad altre associazioni, a supportare l’Enpa Campobasso qualora si decida di adire le vie legali e denunciare alla Procura della Repubblica l’assurda vicenda del canile comunale. Qualcuno doveva essere a conoscenza delle vicissitudini vissute dai cani in questione, però ha preferito tacere e far finta di nulla.
Debbo riconoscere che i volontari di Campobasso hanno un gran de coraggio a impegnarsi in prima persona in una struttura simile, io non so se riuscirei ad andare avanti in queste condizioni e cosa ancor peggiore nella totale indifferenza dell’amministrazione comunale e dei gestori della struttura. Ho visto che erano in atto degli interventi di abbellimento di fioriere, ma credo che sia più necessario attuare altre tipologie di lavori per salvaguardare meglio la salute dei cani ospitati.
C’è una parte del canile che sta crollando su se stessa a causa di una frana atavica. Cosa si sta facendo in merito?
E’ necessario che la situazione peggiori ulteriormente prima che qualcuno capisca che c’è l’urgenza di approntare lavori di riqualificazione totale delle strutture? E’ pur vero che la capienza è al limite se non addirittura oltre, ma bisogna assolutamente trovare una soluzione il prima possibile. Altra cosa da sottolineare è la mancanza di un veterinario.E’ mai possibile che noi dell’Eipa abbiamo dovuto sollecitare l’intervento di un sanitario con la minaccia di denunciare il tutto ai Carabinieri per porre quantomeno un rimedio parziale a qualche situazione più grave?
Ogni volta che possiamo cerchiamo di portar via il maggior numero possibile di cani da Santo Stefano proprio per dargli una nuova e concreta possibilità di vivere in una famiglia che si prenderà cura di loro e non lasciarli da soli e abbandonati ad un triste destino. Questa, però, non è l’unica soluzione del problema. Bisogna che chi di dovere sul territorio comunale e regionale faccia il proprio dovere sia esso amministratore, volontario o semplice gestore della struttura. Solo così si potrà dare dignità ai cani e decoro alla struttura – ha concluso Giuliana Costa -».
Molto probabilmente la questione canile di Santo Stefano tornerà agli “onori” della cronaca nazionale e senza dubbio si attiveranno tutta una serie di polemiche e riflessioni che sono già state elaborate negli anni passati, ma che a tutt’oggi non hanno portato a nessun tipo di risoluzione definitiva.