Di Marco Frosali
Sara, Don Matteo E Lo Stregone Delle Sabine!
Con una bella giornata come quella di ieri (anche se al mattino il cielo era coperto e non lasciava presagire nulla di buono), io e Sara decidiamo di riprendere un discorso lasciato aperto 2 anni fa, durante il ritorno del primo memorabile ‘ingrippone’, quando anche allora il tempo minaccioso ci costrinse a desistere dai nostri intenti!
Mi alzo di buon ora alle 8.30 ed ecco che, aprendo la finestra, inizio ad incazzarmi: anche oggi il cielo era plumbeo e minaccioso! “Ma guarda sto cornuto se deve rompere le scatole proprio oggi che è Domenica, quando fino a ieri c’era il sole!”
Ma sti cazzi!
Non mi va di passare la Domenica chiuso in casa e così prendo l’impermeabile, gli stivali, la giacca e il paraschiena e mi reco nel garage, buttando Sara giù dal cavalletto: “Presto che è tardi! Oggi ti tiro il collo!” Ma lei come se niente fosse, parte alla prima pigiata di starter, come a voler dire “E daje ‘n po’!”
Dopo aver percorso la tangenziale, imbocchiamo la Flaminia e poi la Cassia bis in direzione di Viterbo, salvo poi deviare lungo la Nepesina e attraversando i caratteristici centri di Nepi…
…e Civita Castellana, famosa per la fiorente attività di lavorazione della ceramica.
Superata Civita Castellana, ci dirigiamo verso Magliano Sabina, fermandoci ad un locale negozio di alimentari dove, all’esterno, un gruppetto di 4-5 pensionati, con l’autoradio di una fiammante nuova 500 Abarth a palla, ballavano una musichetta suscitando l’ilarità dei presenti (compreso il sottoscritto!).
Qui faccio rifornimento cibo: panino con prosciutto e formaggio locale, rigorosamente tagliati a mano!
Ripartiamo e attraversiamo il piccolo borgo di Otricoli, giungendo così a Narni. Qui intravedo alcune cose interessanti dal basso della fondovalle, come ad esempio la bella Abbazia di San Cassiano…ma non riuscendo ne a raggiungerla, ne tanto meno a trovare un posto sicuro per fermarmi e fotografarla, non mi rimane altro da fare che mettere il link delle foto.
Proseguiamo così lungo la Flaminia e, giunti a Terni, imbocchiamo la E45 iniziando a scorrazzare a circa 100 km/h. Dopo circa 30 km di viaggio giungiamo così nella bellissima cittadina di Spoleto! Ricordate 2 anni fa? Non riuscimmo a visitarla per via di un nuvolone dispettoso: Qui se non ricordate. Il tempo adesso è diventato soleggiato…nessuna nuvola in cielo! Parcheggio così Sara in un grande parcheggio al di fuori del centro storico pieno di bus turistici, e mi dirigo così in quel di Spoleto…alla ricerca di Don Matteo, al quale devo confessare tutte le nostre malefatte!
Si entra così nel centro storico di Spoleto…
…e mi addentro in un groviglio di vicoletti, cercando di stanare il parroco.
Non lo trovo.
Vado così nelle piazze…
…al municipio…
…seguo tutte le indicazioni turistiche sparse qua e la per i vari vicoletti…
…ma non riesco proprio a trovarlo! E così mi reco nella parte alta del paese…hai visto mai che dall’alto riesco a vederlo? E giungo così ai piedi della maestosa Rocca Albornoziana, edificata dal cardinale Egidio Albornoz per conto di Papa Innocenzo VI a cavallo tra il il 1359 e il 1370…magari Don Matteo si nasconde li dentro!
Ma nulla di nulla…!
Sarà forse spaventato di tutte le nostre epiche gesta, sia in solitaria, sia in compagnia della Zoccola Dura? Giro allora attorno alla Rocca giungendo al cospetto del maestoso Ponte delle Torri, lungo 230 metri e alto 80, che congiunge il Colle Sant’Elia al Monte Luco, famoso anche per i numerosi suicidi verificatisi nel corso degli anni…mica Don Matteo si è buttato di sotto pur di sfuggirci?
Fortunatamente no…e non è nemmeno nascosto nella vicina grotta!
Provo allora a chiamarlo dall’alto del belvedere…
…ma niente da fare!
Tutto questo girovagare e cercare mi ha messo fame così…mi siedo un attimo all’ombra di un tiglio nei pressi del ponte a divorare il paninazzo preso in precedenza, ma l’unica persona che riesco a incontrare è un tale di nome Johann Wolfgang von Goethe…
…che mi suggerisce una dritta: “Prova a cercarlo in Chiesa!” Ma certo! Come ho fatto a non pensarci?
Inizio così a proseguire la ricerca per tutte le varie Chiese Spoletine…
…ma anche qui la ricerca non porta a nessun risultato. O meglio…quasi! Dato che era ora di pranzo, anche Don Matteo aveva diritto di pranzare…ma la perpetua Natalina e il Maresciallo Cecchini (che lo attendeva per la consueta partita a scacchi!) ci hanno indicato il luogo dove trovarlo: il palazzo della Signorìa!
Atteso che finisse di pranzare, Don Matteo si congeda dal Duca e mi riceve e inizio così a raccontare di tutte le malefatte insieme a Sara…provocando in lui uno spavento tale da farlo diventare bianco dalla paura! Il povero Don Matteo dice che non può assolvere tutti i nostri peccati…ma ci indica la persona giusta che può ottemperare a tale compito: un esorcista, meglio conosciuto come ‘lo Stregone delle Sabine’! Deluso da questa risposta, torno miseramente al parcheggio e riferisco a Sara dell’incontro…ma anche lei resta perplessa! Però è ottimista: “Andiamo a cercare questo stregone!”
Lasciamo Spoleto e ci dirigiamo in direzione Perugia, deviando poi verso Cascia – Norcia e proseguiamo lungo la Val Nerina. Seguendo le indicazioni di Don Matteo, passiamo attraverso il piccolo borgo di Ferentillo, cercando l’esorcista nei ruderi del locale castello…
…ma del fellone nessuna traccia! Qualcuno lo ha avvertito del nostro arrivo ed è fuggito! L’unica via di fuga porta sopra le montagne e io e Sara ci lanciamo all’inseguimento! Ma questo è tutt’altro che semplice: la strada, più che essere dissestata, è proprio disastrata! Ma Sara è determinata: le buche e lo sterrato se li divora manco fosse un GS!
Giungiamo così nel piccolo borgo di Leonessa, continuando imperterriti nella ricerca…
…che anche stavolta non ha dato esito!
L’esorcista ne sa una più del Diavolo!
Ma alcune persone lo hanno visto fuggire prima del nostro arrivo…non può essere andato lontano!
Ci lanciamo così all’inseguimento definitivo e, scendendo dalle montagne, giungiamo al piccolo paese di Rivodutri.
Per mille carburatori Dell’Orto!
Ma…qui ci siamo già stati l’anno scorso!
Ma vuoi vedere che l’esorcista è una nostra vecchia conoscenza?
D’altra parte, per giocare sempre d’anticipo…deve conoscerci troppo bene!
E così, io e Sara decidiamo di giocare d’astuzia andando a stanarlo nella sua abitazione…e fu così che i nostri eroi riuscirono a stanare lo ‘Stregone delle Sabine’: OTTORINO!
Arresosi alla nostra tenacia, il nostro amico ci invita nel suo antro dove c’è la sua Signora, Anna Maria . E così dopo aver scambiato 4 chiacchiere, Ottorino veste i panni dell’esorcista…solo che non ricorda bene la formula magica!
Dopo essersi consultato via telepatica col Gran Maestro Giovanni Gallo da Campobasso, Ottorino ci da la sua benedizione e, prima di ripartire per Roma, fa preparare da Anna Maria una pozione magica a base di tartufo per depurarci e proteggerci da tutti i mali…
…e porgendo i loro saluti a tutta Gambatesa!