Di Stefano Venditti
La Rassegna E’ Promossa Dall’Associazione Cantantibus Organis Di Campobasso
E’ una notizia che è stata accolta con grande entusiasmo da tutti coloro che hanno una passione profonda per le sonorità espresse dall’organo e dall’organo custodito nella chiesa di Sant’Antonio Abate in particolare. Dopo alcuni anni di silenzio infatti, per merito dell’associazione Cantantibus Organis di Campobasso, torna la rassegna organistica denominata “Suoni antichi”.
La kermesse ha lo scopo di valorizzare l’organo a canne situato nella chiesa di Sant’Antonio Abate, strumento di antichissima fattura, datato intorno al 1697 e attribuito alla famiglia D’Onofrio di Caccavone oggi Poggio Sannita. È certamente uno dei più antichi tra quelli che il Molise possiede ed è l’unico strumento storico superstite della città di Campobasso che conserva pressoché intatte tutte le sue componenti foniche per cui, dopo il restauro portato a termine nel 2004 da parte della Soprintendenza archeologica per i Beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise, si può affermare che le sonorità che ci permetterà di ascoltare, dopo un silenzio di oltre cinquant’anni, riecheggiano atmosfere antiche. Da qui l’idea del titolo della rassegna “Suoni antichi”.
Come detto, quest’anno riparte la rassegna organistica che cade nel decimo anniversario del restauro dell’organo. Protagonisti saranno Giovanni Petrone, giovane talento molisano, organista presso la Basilica di Castelpetroso, il 10 maggio; Matteo Imbruno, musicista di fama internazionale, organista della Oude Kerk di Amsterdam e direttore artistico dell’Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia, il 17 maggio; Antonio Varriano, organista presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate di Campobasso e docente di Organo presso il Conservatorio di Benevento, il 24 maggio.