Di Mario Ricca
La Campagna Elettorale Entra Nel Vivo!
Giusto per non annoiarci con cose concrete ma banali del tipo “come affrontare e risolvere i problemi della città di Campobasso”, l’attenzione del popolo è stata attirata da questa granata che ha spezzato l’insulsa monotonia di una gara che consiste nel meglio prendere per il culo i cittadini spacciando purezza e millantando onestà, (cosa che da misantropo mi fa assai sorridere), il cui premio consiste nello scranno quinquennale alla mangiatoia di Palazzo San Giorgio.
Tutto legittimo, non ne faccio una questione morale non avendone requisiti, la mia è solo una considerazione di natura tecnica.
Come si può fare uno scivolone come quello del candidato sindaco sinistro al comune di Campobasso sapendo che per colpa della rete si possono contare i peli negli altrui pubblici deretani e farne mazzetti da cinque?
Nel presentare il programma, sarebbe bastato ringraziare chi ha fornito gli spunti di riflessione per la preparazione dello stesso, la copiatura passava inosservata e forse qualcuno del popolino avrebbe finanche potuto pensare a uno sbotto di onestà intellettuale… Ma il cliché mancino consolidato ormai non può considerare questi aspetti a causa della presunzione di chi appartiene alla razza dei padroncini della verità, che nulla deve e alla quale tutto è dovuto senza se e senza ma. Cosicché adesso il programma copiato domina la scena, a scapito di cose più discutibili addebitabili ai sinistri, ossia l’aver imbarcato sulla propria nave quegli accattoni riciclati, un esercito di roditori pronto a squittire per una crosta di formaggio, che privi di ogni dignità hanno saltato la quaglia e che ora mostrano in bella vista su santini elettorali e in verticale la loro faccia da culo per l’attività di accattonaggio, viatico per l’accesso al trogolo!