Di Marco Frosali
La Fame Della ‘Zoccola Dura’ In Scala Ridotta!
Mentre Roma si risveglia gioiosa, in quanto oggi è la festa di qualcosa che in Italia non esiste ormai da tempo: La favola che tutti conoscono con il nome di LAVORO, visto che la prospettiva sarebbe quella di restare chiusi in casa dato che il centro di Roma è totalmente bloccato per via del concertone odierno dove, con la scusa di festeggiare i lavoratori, categoria ormai in via di estinzione, la sinistra si mischia alla destra stringendosi le mani brindando con fiumi di alcool e fumando la pipa della pace (leggasi CANNA), la Zoccola Dura si risveglia con un buco allo stomaco e decide di andare in giro alla ricerca di cibo. Ma visto che per i motivi appena elencati oggi a Roma è tutto chiuso, data la bella giornata di sole il presidente Sgam-One lancia un messaggio sul sito proponendo di fare una scappata fuori città in modo da saziare la nostra fame di cibo e curve.
L’appuntamento è al classico autogrill appena imboccata la A24 in direzione l’Aquila e, con circa mezz’ora di anticipo rispetto all’orario paventato da Sgam-One, io e Sara giungiamo sul posto. Dopo circa 20 minuti ecco giungere anche il secondo componente che prende parte alla spedizione odierna: Valerio, a bordo della sua Norge 1200.
Passano intanto le 10.30…ma di Sgam-One nessuna traccia! Ma come!
Proprio oggi il nostro condottiero si tira indietro, lasciandoci soli al nostro destino? Decido di chiamarlo: “Ahò Marcolì…dimme!” – “Danì…ma che non vai ad Orvinio?” E lui: “Come no…solo che nessuno m’ha detto niente, m’a sto a prende comoda: me sto a avvià adesso da casa! ” Ed io: “Qui siamo io e Valerio…ti aspettiamo” E Lui: “Vabbè, dateme 20 minuti!”.
Rinfrancati dalla presenza del nostro condottiero, io e Valerio intanto andiamo a prenderci un caffè al bar e nell’attesa di Sgam-One, chiacchieriamo del più e del meno…ma ci rendiamo conto che molti Romani hanno avuto la nostra stessa idea e stanno lasciando Roma!
Alle 11.30, con un ora di ritardo rispetto al previsto, arrivano Sgam-One e Michela e così, la versione ridotta della Zoccola Dura inizia la spedizione!
Dopo un breve tragitto in autostrada, la mini-armata prosegue per le tortuose vie interne percorse circa 3 settimane fa quando ha dovuto sconfiggere la maledizione del castello di Collalto Sabino, facendo ricorso a quasi tutti gli effettivi del suo organico! Così, alle 12.30 circa, si arriva nel famoso borgo di Orvinio…
…letteralmente preso d’assalto da altri motociclisti affamati!
L’intuito presidenziale è infallibile: infatti la massiccia presenza di motociclisti è segno che il locale forno è aperto e così, Sgam-One e Valerio fanno il punto della situazione: “Ahò…er forno sta aperto! C’a pijamo e c’a magnamo qua a’ pizza, o c’a portamo e c’a magnamo più avanti?” – “Ma annamo più avanti”
Alla vista di Sgam-One, la fila al forno si è aperta in 2 come le acque del Mar Rosso al passaggio di Mosè…la fama della sua fame, incute timore anche ai più spavaldi!
Dopo aver fatto rifornimento della rinomata pizza di Orvinio e dopo averne divorati alcuni pezzi per placare parzialmente la nostra fame (e come scendeva bene nei nostri stomaci…!), alle 13 circa si parte alla ricerca di un posto dove consumare il pranzo, attraversando il piccolo paesino di Rio Freddo e quello molto pittoresco di Arsoli, raggiungendo la Tiburtina e imboccandola in direzione Subiaco. La mini-armata raggiunge così un baretto dove c’erano dei tavoli esterni, sui quali ci siamo piazzati e, dopo aver ordinato 2 birre e 2 gassose, iniziamo a divorare le nostre pizze giganti!
Chi l’ha imbottita con la mortazza, chi con salame spagnolo e rucola (Io), chi con prosciutto e rucola (Valerio)…ma Sgam-One non è andato per il sottile e l’ha imbottita con la ricotta!
E l’effetto è stato devastante!
La panza presidenziale infatti, talmente che il pranzo è stato abbondante, si è gonfiata a dismisura costringendo il nostro condottiero a slacciare i pantaloni.
Ma lo spirito maligno sconfitto 3 settimane fa ci ha riconosciuti…e dall’alto dei cieli iniziano ad addensarsi delle nuvole minacciose che, alle 14.30 circa, dopo aver abbondantemente pranzato, chiacchierato e preso il caffè, ci costringono a battere in ritirata e a tornare a Roma per evitare lo sgrullone!
Se fossimo stati in 30 come l’ultima volta, anche oggi gli avremmo fatto il culo!