Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Antonio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
La Colpa E’ Dei Giudici… E L’Amministrazione Municipale?
Oggi, torniamo su un problema che mi tocca direttamente, sintomo chiaro del lassismo, malattia di una magistratura italica che invita sempre più l’utente a rivolgersi al privato per risolvere i propri problemi, oltreché di un’amministrazione municipale che, avendo considerato il centro storico di Gambatesa solo ai fini elettorali e quindi per il proprio personale tornaconto, anche in questo caso se ne è altamente fregata di quanto vi accade, alla faccia di chi li ha pure votati.
Nell’iniziare questa mia farneticazione però, mi corre l’obbligo di precisare a chi pensa di avere il potere di farmi tremare, che io lo sto già facendo, alla stessa stregua di un blocco di marmo di Carrara!
A te che hai la pazienza di leggermi, devo chiedere anticipatamente scusa, visto che oggi, senza l’aiuto di alcun “Virgilio”, devo ripercorrere la strada che il Sommo Poeta utilizzò per farsi un giro all’inferno, in maniera da potermi servire della stessa metrica scurrile, per trattare come merita una classe d’impotenti e menefreghisti, un esercito d’inerti, qual è lo status a cui appartiene il “Solerte magistrato” e chi ha detto fino ad ora di governarci al meglio con i risultati che sto per mostrarti.
Chiedo anche la tua umana comprensione, atteso che io stia utilizzando la mia “Voce fuori Dal Coro” per fini privati.
Dovendo volare basso, lo faccio in maniera completa, anche se di volar basso per l’appunto, comunque ne avrei tutti i diritti pur preferendo farne a meno, visto, come detto, che sono io a pagare.
Al “solerte magistrato” invece ed alla classe di ladri cui il Nostro appartiene, così come all’amministrazione uscente ed ai di lei complici, la cosiddetta “opposizione in consiglio”, non solo non chiedo scusa, (sarebbe inutile questo mio scrivere), ma anzi, considerata la loro vigliaccheria che mi eccita più del Viagra, lancio il guanto di sfida, per vedere, come disse il grande Totò, “questo stupido dove vuole arrivare”, correggo, questi stupidi dove vogliono arrivare.
Il male che questa classe di bastardi mi ha fatto, (parlo dei giudici), oltre a quello che fa all’Italia tutta, più volte l’ho descritto; e non vedo differenza se si tratti di magistrati allo stato puro, o di quel surrogato di non far niente, composto dai cosiddetti giudici di pace, che forse per pace, visti i tempi di mancata azione, intendono la pace dei sensi. Oggi, giornata di ordinario non lavoro per questo simbolo dell’ignominia, che però sa bene come aggrapparsi con le proprie grinfie allo stipendio che non deve essere assolutamente toccato, (qui l’una tantum se hai lo stomaco forte), mi preme tornare su un tema più volte dibattuto, ma sempre ignorato dal mio avversario. Sì, perché nonostante il fatto che ho chiamato costui per nome tante e tante volte, finora non ho mai ricevuta la soddisfazione di poterlo incontrare, non fosse altro che per sentire la puzza che emanano le sue braghe, dovuta al suo silenzio.
Il problema da me sintetizzato nel titolo “Corvi E Piccioni”, come detto è stato proposto alla tua intelligenza secondo questi link: Centro storico: Questo Sconosciuto, del 24 settembre 2010; Corvi E Piccioni: Guerra Infinita, del 25 maggio 2011 che propone i link ad altri tre deliri oltre al primo già citato; Corvi E Piccioni: Anche Quest’Anno Ci Prendono In Giro, del 12 aprile 2012; CORVI E PICCIONI: Si Apre La Caccia, del 9 luglio 2012. Ciò, se consideriamo la data del venti settembre duemila dieci, giorno del primo vagito di quest’inutile sito. La questione però, è ben più antica, e lo potrai vedere leggendo il seguito e considerando i documenti pregressi.
A quella classe di lavativi che devo tenere in considerazione perché credo ancora con tigna nel fatto che esista uno Stato e che questo abbia i giusti poteri per amministrarci, mi sono rivolto già dal duemila otto, e la sintesi è riportata nelle foto scattate allora da mio fratello Tonino, foto non rinominate perché messe agli atti di una causa di fronte al giudice di pace di Riccia, la cui ennesima udienza si sarebbe dovuta tenere lo scorso nove novembre duemila dodici, con l’audizione dei testimoni, ma che a detta del mio avvocato, è stata spostata al quattordici febbraio duemila tredici, perché a Riccia non è stato più nominato il giudice di pace che deve sostituire quello che nel frattempo ha lasciato il posto vacante, sempreché Super Mario ed i suoi scagnozzi, anche loro nel frattempo, non abbiano optato per la chiusura della sede del giudice di pace di Riccia, (cosa che mi tocca poco, atteso che io, stanco di aspettare, abbia deciso di agire a mezzo tribunale ordinario: Altra ignobile fregatura), con ulteriore allungamento dei tempi, dovuti alla nuova calendarizzazione delle udienze trasferite.
Dunque: l’Udienza Dei piccioni si è magicamente trasformata nell’Udienza Dei Piccioncini…
E non mi tacciare di dissacrazione della giustizia!
A fare questo, ci pensa già il “solerte magistrato” con le sue azioni, anzi, con il suo non agire!
Ovviamente la situazione da allora non è cambiata:
Il cimelio mostrato da diversa angolazione, ripreso dal fido Totore mentre svolgeva la propria attività lavorativa, (e poi non li vogliono nemmeno pagare gli spazzini), doveva far parte della costruzione del nido: Dove lo avranno preso?
Certo non è appartenuto a femmina di piccione o corvo, visto che gli uccelli, che io sappia non ne hanno bisogno!
Ogni primavera che Dio comanda i Nostri nidificano sulle abitazioni che non vengono curate, e se non fosse per San Spazzino, e qualche volta per mia madre, (che più volte al giorno ripassa sul “lavoro” del Santo di cui sopra), riusciremmo a recuperare ceppi, utili per accendere il camino per l’intero anno a venire! Aggiungi a ciò quello che fanno certi “Ospiti” che hanno comprata casa e non ne fanno la dovuta manutenzione, ma sono sempre pronti a spazzare davanti la loro abitazione ed invece di raccogliere il prodotto del loro lavoro, lo abbandonano in mezzo alla strada, e capirai quale possa essere la situazione di disagio aggiunta a quanto sto trattando. Durante l’intero anno poi, le battaglie per tenere le posizioni, combattute fra corvi e piccioni, (che ormai hanno preso il controllo del territorio al posto dei carabinieri, unici rappresentanti in loco di uno Stato che non c’è, (vista la latitanza dell’aministrazione municipale della quale ho già detto), fanno le vittime che vedi.
Corvi E Piccioni, del 9 luglio 2012
E lo fanno facendosi sentire!
Soprattutto durante l’estate infatti, quando fa giorno molto presto, dalle quattro del mattino è possibile sentire ciò che ti ho proposto in mp3, media di rari momenti nei quali tutto tace o, altra estremità, momenti nei quali la recrudescenza della continua battaglia, assomiglia all’attacco di Montecassino. Prova a pensare cosa vuol dire andare a lavorare di giorno, senza aver dormito la notte precedente ed averlo fatto per colpa di chi emana ordinanze contro i giovani che fanno casino la sera, abbandonando al proprio destino altri provvedimenti presi nei confronti di chi, per sua natura non può essere multato e quindi non può procacciare introiti per le casse municipali e non solo.
Pensa inoltre a cosa potrebbe accadere se, non avendo dormito, ci si mette alla guida e si arrivi all’incidente stradale:
Concorso in colpa, come affermerebbe l’interpretazione di una recente cassata di quell’altro ente utile che risponde al nome di Corte di Cassazione, o colpa grave di chi non ha più il controllo del territorio, e pensa di trarne solo ed esclusivo vantaggio in termini finanziari?
Non erano anche queste le obiezioni che nelle discussioni estive venivano proposte da chi parteggiava per l’ordinanza sulla quiete pubblica?
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Allora:
Perché si usano due pesi e due misure?
Perché si continua a prevedere il meglio per il centro di Gambatesa, sperando nella morte di chi rompe i coglioni dal centro storico del medesimo borgo?
Sai che a me piace comunque scherzare, perché quello che dirò in seguito, già anticipato nella farneticazione di due estati fa, sarà talmente serio che quando accadrà ci sarà davvero da ridere.
Nell’aprile duemila undici, io e Pasquale Di Mauro, il macellaio che ha il negozio in via Eustacchio, L’unico, fra i vicini, che si è degnato di provare a darmi una mano in questa impari lotta, abbiamo tentato, senza ovviamente riuscirci, (in attesa del pronunciamento del “Solerte magistrato”, di scacciare l’aviazione invasiva, utilizzando fuochi d’artificio, legali e non.
Risultato?
Che queste bestie, non ci hanno deriso, solo perché gli animali non hanno questa facoltà; ma a detta di Pasquale, quando noi sparavamo, se all’inizio si poteva osservare un generale allontanamento degli animali, in seguito gli stessi ci trattavano con la sufficienza di chi, in cuor suo, pensa: “poveri scemi, voi pensate di farci paura? Noi pensiamo che sia festa!”.
Della cosa, non potevamo non interessare le “autorità” politiche, a Gambatesa rappresentate dal Sindaco, Emilio Venditti, in carica dal duemila quattro, con la legislatura in scadenza nel duemila quattordici, vale a dire adesso.
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Il Nostro, per difendere la cittadinanza tutta, (il problema in questione riguarda buona parte di Gambatesa), ha emanata una delle sue solite ed inutili ordinanze, documento inutile non tanto perché sono io a fare tale affermazione, quanto per i risultati tutt’ora visibili, risultati che nemmeno con un’acrobazia degna delle Frecce Tricolori potranno essere confutati.
Va da sé, (so che dirlo offende la tua intelligenza e ti chiedo ancora una volta scusa, ma devo agire per dovere di cronaca), che l’ordinanza che ti ho proposta sopra, è stata corredata da tutta una serie di bugie, di cui potrai aver conto leggendo nei link in testa a questo mio scrivere.
Per questo, va dato atto al Nostro Sindaco, dell’assoluta supremazia nel saper essere fantasticamente accomodante, secondo lo schema “Machiavelli”, cosa utile a lui, alla classe politica ed alla comparanza mafiosa del “solerte magistrato”, ributtante invece per il cittadino ordinario, ormai in procinto di affidare l’incarico per la soluzione del problema ad aziende private, capaci di eseguire quanto da noi richiesto, in maniera assolutamente più rapida oltreché infinitamente meno dispendiosa per le tasche del committente.
In tutto questo marasma mi viene un dubbio che intendo sottoporre alla tua intelligenza:
Vista la spending review imperante, (che ovviamente non tratta degli stipendi di quella massa di vacche grasse, composta da giudici e loro compari, i politici) e considerato che stanno via via chiudendo gli uffici postali, mi viene da pensare che fra le colpe da attribuire a questi mangia pane a tradimento, vada ascritta anche quella derivante dal conflitto d’interesse, dato dal non agire per darci giustizia, per il fatto che in futuro si vogliano utilizzare nuove forme di recapito postale.
Insomma: forse non ci vogliono liberare dei piccioni, per poterne far uso all’antica, come piccioni viaggiatori.
Sì, ma i corvi?
Se il “solerte magistrato” non fa il lavoro per il quale ruba lo stipendio, pagato con le tasse che ci vengono rapinate, saprà addomesticare i corvi, per la bisogna?
No, perché se lo sapesse o se lo saprà fare, a costo di mettere a dura prova il mio forte stomaco, sarei capace di chiedergli anche scusa!
Campa cavallo!
(Non perché io chieda scusa, (lo farei con tutto il cuore, magari strisciando per terra e leccando a costui le parti più sporche, parecchio lavoro da fare, ma a tutto c’è rimedio), ma per il fatto che schifezze di maschi e femmine del genere (neppure annoverabili fra i sotto/uomini di nicciana memoria), siano in grado di fare qualcosa).
Detto dell’inutilità conclamata espressa dal rivolgerci al giudice di pace, (il mio avvocato, più ligio di me al dovere ed al rispetto per lo Stato oltreché alle buone maniere ha ingenuamente pensato che questo sarebbe stato un problema risolvibile in breve tempo e con il buon senso di tutti), diventa necessario pensare che la pace, come al solito, non risolve i problemi come lo fa la guerra.
Detto fatto!
Come già precedentemente accennato, dopo aver tentata un’ultima sortita per accelerare i tempi e non arrivare a carnevale, (forse il giusto periodo nel quale la fecondità del lavoro di certi pagliacci è più naturalmente visibile), in caso di mancata risposta o peggio di risposta negativa alla soluzione del problema secondo la Legge di uno Stato che non c’è, (Lo dicono pure gli scafisti che vengono presi dopo la traversata del canale di Sicilia, fatta per portare disperati d’ogni risma in questa terra che più che “Bel Paese” va definita terra di nessuno), provvederemo a fare da soli con le nostre forze e capacità.
Tanto, se ci atteniamo ai precedenti, questi stupidi, pur leggendo quanto scritto, non solo penseranno di applicare la Legge di Pinocchio, secondo la quale in prigione ci va chi denuncia, ma, a fatti compiuti, probabilmente diranno che loro non pensavano che quanto accaduto potesse verificarsi, oppure, italianamente, si affideranno ai discorsi insulsi della loro retroguardia, quegli agenti di psicologia che tante soddisfazioni ci danno, sempreché noi abbiamo tempo di starli a sentire ed a vedere da quegli schermi televisivi, più pecorecci e bassi di una piazza di paese, dove almeno si può affermare senza ombra di dubbio che l’intrigo è sicuramente gratuito e più genuino.
A tal proposito, va detto che l’affidarmi ai pupazzi di cui sto parlando anche troppo bene, (pupazzi con i quali un normale bambino, che non può ne deve abitare in casa con questi esseri poco raccomandabili, non giocherebbe mai, neppure se forzato con ricatti e percosse), finora mi è costata la bella cifra di quattrocent’ottanta lussuosissimi euro, per ottenere che nulla cambiasse, anzi, che venissi preso in giro da chi, per risolvere il problema, nulla ha fatto, nulla intende fare, visti i risultati.
Se avessi agito con il fucile: quanto avrei risparmiato?
Ed usare la stessa arma per eliminare anche chi non fa il proprio lavoro?
Sarebbe un’idea, ma sarebbe un’idea sbagliata, visto che:
1°: E’ primario utilizzare le munizioni per eliminare l’aviazione di cui al tema;
2°: E’ bene che non si uccidano i giudici, perché farlo, significherebbe soltanto evitare che questi patiscano.
Inoltre, si creerebbero dei martiri da terra sconsacrata, e delle nuove schiere di parassiti, (parlo di consorti e prole di questi porci da ingrasso), cui dar da mangiare in nome di tutti noi, me compreso.
La cosa quindi punirebbe me e non giustificherebbe un ulteriore prelievo di tasse.
Va detto poi che qualora dovessi arrivare all’autodeterminazione in mancanza di giustizia, (Ucraina docet, e come se docet!), il trattamento riservato ai volatili, necessariamente dovrà venir esteso anche a qualsiasi bipede che dovesse pensare di volersi frapporre alla tenzone.
Una magra ma periodica consolazione, la trovo in quanto ti riporto di seguito:
Piccione Day, del 30 settembre 2012, unico momento della vita in cui si può amare il piccione.
Ed i corvi?
Quelli, purtroppo sono indigesti a noi, esseri umani.
Siano però il giusto pasto per quell’androide che rubando lo stipendio senza lavorare e di conseguenza arrecando grave danno al convivere civile, in caso di guerra, non debba in alcun modo avere la possibilità di fare altra dieta. In quel caso infatti, questa feccia torna ai normali valori umani e dimenticando di avere tanto potere di non far niente, è in grado anche di muovere a compassione gente che, fino a quel momento per la feccia in questione era il nulla.
Così accadde ad esempio nel millenovecento quarantatré, quando con Napoli sotto bombardamento, un paio di questi funzionari altisonanti, trovarono rifugio e protezione ad Isernia, presso case e cantine di normali cittadini, che diedero loro ospitalità perché comunque si trattava di esseri umani in difficoltà come tutti in quei drammatici giorni.
Spero di non essere Cristiano fino a questo punto:
Visti i risultati raggiunti, non ne vale la pena.
E ADESSO: QUERELATEMI PURE!!!
Ma fatelo su carta morbida perché il mio culo è nobile, più della vostra faccia!
Voglio vedere quale porca posizione dovrete assumere, atteso che io, da buon Ulisse, avrò quella voglia matta di utilizzare contro di voi le vostre stesse armi.
Voglio vedere come farete a dimostrare che vi ho diffamati, quando dovrete, secondo la vostra Legge, applicare la sentenza sputata dai vostri pari, vi piaccia o no, anche al vostro operare oltreché al mio dire.
Per altro, nel caso in cui come estrema ratio vi venisse in mente di attuare puerili ripicche, del tipo di quelle applicate al povero Enzo Tortora o al meno conosciuto Filippo Pappalardi, fatto passare per l’assassino dei suoi figli, solo per la vostra incapacità d’indagare in merito alla morte dei due bambini di Gravina di puglia, sappiate che questo scrivere, facendo precedente, verrà utilizzato come un manganello sulle vostre teste di cazzo, che sicuramente vi costringerà a ricevere quella punizione più dura della morte, morte che a quel punto bramerete.
Chi la fa, l’aspetti!
Per essere più chiaro:
Se volete giocare sporco, sappiate che c’è chi sa farlo meglio di voi.
Voi lo fate per disperazione, data dalla paura della perdita di potere che una tale brutta figura vi porterebbe.
Noi invece, non avendo altro da perdere, lo facciamo in maniera scientificamente diabolica e con il preciso desiderio di far del male a chi del male ci ha fatto.
Attenti: Quanto scritto non è una minaccia, è una promessa fatta da chi non fa politica.
Per concludere, oggi, in piena campagna elettorale, ci viene riproposta la solita cantilena della “Rivalutazione del centro storico”. Non credendo ad una parola in merito, comunque proporrò ai candidati in lizza, domande a cui spero di ricevere risposta.
Io nel frattempo vado avanti, dopo aver coinvolto nella storia anche il tribunale ordinario, ed in attesa di una perizia che tarda a venire, probabilmente per colpa del fatto che nessuno ci può mangiare sopra più del lecito.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”.