Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali
(Video), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali
L’Ultima Pausa Prima Della “Grande Guerra”
Quest’anno è il centesimo anniversario dall’inizio della prima follia denominata “Prima Guerra Mondiale”, ma io per “Grande Guerra” intendo la competizione elettorale che già incomincia, se pur lentamente, a darci fastidio. Noi, prima d’immergerci totalmente in questa tenzone, vogliamo parlare di quanto accaduto l’altro ieri, ultimo sabato d’aprile, in forma laica, (perché è quella che c’interessa), partendo però da quanto accaduto il giorno prima, genetliaco di Guglielmo Marconi ma soprattutto compleanno ed onomastico del nostro Marco Frosali, attento e valido collaboratore di quest’inutile sito.
Venerdì sera dunque, dopo che Marco, tornato da Roma, aveva ordinata una bottiglia di prosecco per festeggiare il suo compleanno-onomastico, eccoci tutti al bar dei fratelli cafter, dove, messi in croce i titolari, il festeggiato aveva fatto sì che venisse fuori una candela da soffiare, in rappresentanza delle trentatré che avrebbero dovuto simboleggiare i suoi anni.
Ovviamente non sarebbe dovuta mancare la bottiglia suddetta,
per poter fare un vero e sudato C’ncion!, quel brindisi ben augurante per Marco, oltreché per la nostra festa che andava così ad iniziare,
Di fronte ad un perplesso Salvatore che non sapeva più come filosofeggiare.
In quei frangenti, ecco che arriva Michele Ugliola (da Sansevero FG), un nuovo nostro concittadino che ha avuto il piacere di acquistare una casa dalle parti del municipio di Gambatesa, una persona che sin dai primi momenti si è dimostrata essere di compagnia e per questo un vero amico. Michele, nel discutere con noi, avendo saputo cosa stavamo festeggiando, ci ha proposto di portare in loco un “bambinello” vale a dire un fiasco di cinque litri di ottimo vino bianco che noi tutti abbiamo onorato in modo davvero serio.
Così mentre continuava la discussione, Totore ha aperto il fiasco che mi ha schizzato, battezzando me al posto di Marco che l’ha scampata bella!
Insomma: Ridendo e scherzando, siamo arrivati al naturale orario di chiusura del bar dove avevamo prodotta una quantità industriale di chiacchiere da diffondere in tutt’Italia ed in tutto il mondo, con il risultato mostrato in foto, per poi andare a dormire e prepararci “spiritualmente” per la giornata successiva.
La mattina dopo, espletati tutti gli obblighi di lavoro che interessavano Totore e Donato, armi e bagagli, tutti di nuovo al Resid Enz,
dove già il padrone di casa ed i suoi animali avevano felicemente iniziata la giornata.
Totore, di buona lena, aveva iniziato a preparare il sugo
Enzo a sistemare il barbecue, da lui, non si sa bene il perché, chiamato papiue, cosa che da quel momento ci aveva fatto iniziare a modificare ogni parola in un francese maccheronico, (nulla a che vedere con i maccheroni), tormentone portato avanti per tutta la giornata.
I più pazienti e furbi di tutti erano nel frattempo i gatti, in agguato perenne, ma sempre parati da noi che non avremmo certo voluto condividere con loro il nostro pasto.
Questa tornata prevedeva anche il dessert,
sapientemente preparato da Marco
e pronto prima di ogni cosa.
La combriccola si componeva della metà delle persone presenti a pasquetta, oltre a me infatti, erano in loco Enzo (Pagnotta), padrone di casa, Totore (cancell), nel ruolo di Rosalinda, Donato (Sdanghin), grande cantante, al momento opportuno, Marco (Parasacc), fine raccoglitore di asparagi, Mario (Melosh), il lungo della situazione, ed infine, Giuseppe (Zngarell), il ritardatario giustificato.
Con il permesso di Giuseppe, (che come accennato, per ragioni serie, sarebbe arrivato in ritardo, poco dopo l’una e mezza pomeridiana iniziavamo il “Fiero Pasto”.
Piatti a tavola e subito un silenzio tombale, perché quando si mangia si combatte contro la morte.
Sarà stato forse questo fatto che ha permesso a Mario di abbioccarsi quasi subito
Ed a Totore di riprendere gli effetti sonori proposti dal Nostro inconsapevolmente.
Non poteva mancare la tradizionale frittata, per cui, mentre veniva girato il video di cui sopra, Marco andava per asparagi e Donato, in compagnia di Enzo, si recavano nel podere del primo a prendere le uova e successivamente a casa del secondo per acquisire una graticola, dimenticata in fase d’avvio della festa, forse per gli effetti di quanto avevamo ingurgitato la sera prima.
Totore, a tempo perso, riusciva anche ad auto scattarsi la foto che ti ho appena mostrata.
Ecco che finalmente arriva anche Giuseppe, che comunque ha avuto tutto il tempo di recuperare il cibo perduto, mentre già s’iniziavano a presentare le avvisaglie di una pelle potente che avrebbe di lì a poco avviluppata Rosalinda.
La festa andava avanti ed il quantitativo di vino andava indietro, visto che per proporzionalità inversa la pelle collettiva aumentava.
Il pollo che Enzo aveva messo a disposizione, (era una versione gigante che noi avevamo chiamato avvoltoio), stava arrostendo sulla brace fra una minaccia di pioggia ed uno spazio di sole,
mentre Donato iniziava il suo personale repertorio che ci viene proposto quando la carburazione arriva al giusto livello.
Giungeva fra noi anche il Principe, (che pure questa volta ci ha fatti fessi), iniziando ovviamente a disturbare come solo lui sa fare.
La pelle cresceva ed iniziavano i travestimenti,
mentre, nonostante ci fosse ancora da mangiare, s’iniziava a smobilitare.
Che te lo dico a fare! La pelle di Totore (Rosalinda), andava più veloce delle altre ed i risultati si vedevano; a questi, andava aggiunto il fatto che per effetto di un rustico al tartufo che io avevo portato e che era stato divorato come antipasto, a Bacco, per alcuni si aggiungeva voglia di Venere.
Nel frattempo il buon Enzo aveva terminato di cuocere i torcinelli,
rapidamente serviti a tavola ed ancor più velocemente mangiati da una sorta di manipolo di antichi romani di classe agiata che danno il meglio di sé.
Con Rosalinda ormai fuori controllo
E passata la macchinetta fotografica in mano a Marco, non potevamo evitare di riprendere Donato che evidentemente non ce la faceva più ed aveva trovato conforto poco lontano.
Bacco aveva poi dato l’ordine perentorio di trovare Venere, per cui i più “Motivati” avevano pensato bene di fare uno scherzo ad una donna che sarebbe passata di lì a poco, sperando di averla dalla loro.
Provato l’approccio però, i nostri venivano ovviamente respinti senza troppo combattere da chi evidentemente non li aveva graditi.
Forse per la delusione d’“amore mancato”, più verosimilmente perché c’è un limite anche al rispetto per Bacco, fatto sta che Totore iniziava ad avere conati di vomito che non portano a niente, se non alla frustrazione del Nostro, che dopo aver ingurgitato tanto “Sprisciolo”, (perché quello che avevamo comprato non si poteva certo definire vino), non riusciva in alcun modo ad espellerlo.
La donna no? Proviamo con la macchina di Donato: Per vomitarci sopra va bene! Sempre un cesso è!
Così vediamo Totore prodursi prima in atti oscemi, (e non ho sbagliato a scrivere),
poi in un ballo liberatorio che ci porta a fine serata: Erano le otto pomeridiane.
Meglio non parlare del resto, visto che per ragioni politiche dovrò farlo nei prossimi giorni. Infatti, la serata sarebbe continuata nel bar di cafter, con l’assunzione di altre bevande ma soprattutto con l’arrivo fra noi di un amico che nel portarci una notizia vergognosa della quale parlerò domani ed aver bestemmiato parecchio perché il suo iPhone non si collegava correttamente ad internet, cosa di cui parlerò più in là, ci a condotto ad una fine di giornata tutto sommato più che soddisfacente anche se ripetitiva, segno che quando aggregazione deve esserci aggregazione c’è, alla faccia di proposte provenienti da tante parti sulla carta, proposte regolarmente non rese reali.