Di Vittorio Venditti
In Risposta
Com’è giusto che sia, quando si scrive, bello è poter riceverne il dovuto ritorno, in termini di espressioni di consenso o dissenso con ciò che si è scritto.
Ecco dunque, che al mio fastidioso articolo sul punto raggiunto ad un mese dall’inizio della battaglia per evitare la chiusura del Castello di Gambatesa, puntuali sono arrivati molti commenti, (che come sai io per scelta editoriale non pubblico), ed un articolo di precisazioni, scritto da chi, evidentemente toccata, ha voluto esprimere il proprio pensiero, puntualmente rimesso al tuo esame, ed a quello della tua Intelligenza.
Sto parlando dell’articolo precedente a questo, proposto da Liana Pasquale, a cui, mi sia consentito, devo necessariamente dar risposta, dopo aver permesse le sue puntualizzazioni.
Innanzitutto, o Liana, è necessario che ti dica che io, così come chi si ostina a leggere le mie parole, non sono avvezzo a fare processi alle intenzioni di chi che sia.
Quanto scritto, è semplicemente il registrare una notizia, proposta legittimamente, (anche nei suoi contenuti).
Il fatto poi, che la notizia stessa venisse strumentalizzata a proprio vantaggio da parte di alcuni, è nel normale ordine della vita, posto che la vita sia bella proprio perché è varia.
Prima di entrare nei dettagli però, mi sia consentito esprimere una mozione d’ordine.
Sin da quel ventuno giugno, o Liana, sin dalle prime parole dette per telefono, si era tacitamente stabilito di darci del tu, cosa regolarmente protrattasi nella telefonata durata più di un’ora, con la quale hai voluto intrattenermi sabato mattina.
Mi spieghi, per favore, perché scrivendo l’articolo che ti ho pubblicato hai pensato di prendere le distanze, proponendo il tuo scrivere, basato sul darmi del Lei?
Detto ciò e continuando comunque a rivolgermi a te, così, come fatto finora, passiamo ai fatti.
Il punto che ti ha toccata, Liana, verte sul tuo presentarti a voler operare per il bene del Castello, facendolo in maniera gratuita e disinteressata.
EBBENE:
Fermo restando che quanto ho detto in merito al: “C’è chi vuole aprire le porte del Castello E chi vuol aprirsi le porte col Castello”, non verrà da me ritirato, visto che considero la cosa perfettamente legittima, nel ribadire che il tutto, come detto Legittimo, a mio modesto avviso, andava presentato con la chiarezza che simili affermazioni meritano, Detto ciò, è mio desiderio capire come e perché il fatto che sia stato sollevato questo problema, ti abbia così contrariata.
La tua proposta, o Liana, semplice ma nello stesso tempo importante, non poteva non suscitare quel minimo di perplessità che ne permette l’eventuale discussione.
A margine, e questo è un altro punto di cui non hai ripetuto nulla nell’articolo, ma che ha dato da pensare a me, dopo la lunga telefonata di sabato mattina, va detto che tu, nello sfogarti, ti sei lasciata scappare una frase riassumibile, (perdonami), in quanto dico di seguito:
“A Pietracatella non ci sono blog, e quindi non siamo abituati a far conoscere quanto diciamo, così come avviene a Gambatesa”.
Ma a me non risulta che il diffondere le proprie idee sia da considerarsi un crimine!
E se te lo dice uno che si dichiara apertamente Fascista, dovrebbe essere tutto dire!
A Gambatesa, tolto il sito istituzionale, esistente anche a Pietracatella, sono presenti in rete sei, fra siti commerciali e privati.
Il salame che gestisce quest’inutile sito, lo fa con il proprio lavoro e le proprie idee, senza chiedere nulla a nessuno.
A Pietracatella, così come a Gambatesa, senz’altro ci saranno persone preparate a livello informatico, così come semz’altro ci sarà gente in grado, (sicuramente anche meglio di me), di scrivere qualche articolo per presentare, nel bene o nel male, la vita del proprio paese.
Allora?
Avete tentato d’impossessarvi della nostra tradizione per antonomasia, le maidunate, senza riuscirvi;
A suo tempo, dopo che a Gambatesa fu creata la prima delle radio libere del circondario, anche i pietracatellesi decisero di far sentire la propria voce in etere, costruendo anche lì una piccola stazione radio, dall’altisonante nome di Tele Radio Morgia, Che avesse di televisivo non l’ho mai capito);
Con le radio ricetrasmittenti poi, operanti sulla cosiddetta Banda Cittadina, siete stati in molti presenti in aria, cosa, (perdonami) non continuata con i dispositivi trasmittenti a livello internazionale, prerogativa rimasta a vantaggio esclusivo di noi gambatesani;
Adesso:
Cosa vi costa abituarvi ai cambiamenti imposti dal tempo che scorre e dall’inevitabile progresso?
I siti, o blog, che dir si voglia, servono proprio a registrare, divulgare, e, se si è disonesti, a manipolare quanto accade, anche o soprattutto nei piccoli centri, a beneficio prima di tutto di chi è costretto a vivere fuori, poi della coscienza di chi svolge la propria vita nel paese da cui si trasmette.
Se si pensa di indignarsi perché le notizie vengono divulgate, si fa un’inutile violenza alla propria coscienza.
Ciò, o perché l’indignazione proposta, com’è accaduto in questi giorni ed anche prima a Gambatesa, nasconde secondi fini da portare avanti, fini ovviamente non confessabili, o perché, avviluppati da quell’omertà, generalmente imposta da false culture e vere ignoranze, l’indignazione in tema ci rende vecchi anche a quindici anni.
Ricordati, o Liana, che i giovani, siano essi di vent’anni che di età quattro volte superiore, sono coloro che hanno quella cosa che gli psicologi definiscono Intelligenza: la capacità di sapersi adattare alle situazioni che si evolvono.
Per il resto, ti posso dire che, (l’hai detto tu a me per telefono, quando hai azzardata l’ipotesi che io avessi tanti amici), io conosco, fra tanta gente, vecchi di quindici o vent’anni; gente che crede ancora che la vita ci possa venir costruita da terzi, (possibilmente senza costringerci a sacrifici, magari costituiti dal dover accettare qualsiasi forma di critica al nostro operato), in nome di chissà quale verità, magari solo a loro rivelata.
In merito infine al problema principe, la riapertura delle porte del nostro Maniero, ti assicuro che in chi sta agendo in merito, senza strumentalizzare per propri tornaconti personali la cosa, è vigile e sempre lo sarà, la volontà d’azione che si propone di raggiungere seriamente il fine proposto, ovviamente con mezzi leciti e duraturi nel tempo.
Ciò, che che ne dicano i detrattori o coloro falsamente interessati, sarà motivo di disturbo, considerato che verranno proposti altri articoli per tenere accesi i riflettori sul problema.
Detto quanto finora esposto a Liana, mi rivolgo a te che hai la pazienza di sopportare le stupidagini che scrivo, affidandoti in toto questa piccola diatriba, affinché tu ne tragga il meglio, e te ne serva, questa volta, davvero gratuitamente.