Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria, Marco Frosali E Timea
(Video), Di Marco Frosali
Anche Quest’Anno Siamo Vivi!
Come ogni pasquetta che si rispetti, anche la nostra non può non portare al risultato della Pelle Collettiva; così, solo oggi riesco a farti vedere ciò che abbiamo combinato l’altro ieri con i miei amici, gente che la sa lunga in fatto di divertimento e non si cura di nasconderlo.
L’altra mattina dunque, dopo aver preliminarmente organizzato tutto nei minimi dettagli, eccoci al “Resid Enz”, vale a dire la casa in campagna di Enzo, pronta per accoglierci. Quest’anno, disponendo di due macchinette fotografiche, abbiamo iniziato diversificando la partenza.
Così, mentre Totore, (già giunto in loco), si dilettava a fotografare gli animali ospiti della masseria di Enzo, io e Marco, se pur con la mia macchinetta fotografica pellicciaia alla quale non avevamo rimessa l’ora legale, ricevevamo una gradita sorpresa.
Mentre infatti Marco veniva a prendermi a casa, riceveva una telefonata da un componente del Guzzi Club Roma che, UDITE UDITE, era venuto a Gambatesa a vedere il Castello con la sua famiglia ed un amico. Parliamo di colui che Marco chiama “L’Avvochèto”, per tutti Francesco, una persona alla mano che ha accettato di buon grado, insieme al suo amico Gaetano, di farsi fotografare per entrare a far parte di questa farneticazione.
Verso mezzogiorno meno un quarto, anche io e Marco arriviamo alla base e lì, inizia uno scambio fra Totore e lo stesso Marco a colpi di foto come se stessero facendo un combattimento.
Troviamo Totore che aveva deciso d’indossare una parrucca da tempo in suo possesso e che per quella ragione, d’ora innanzi chiameremo Rosalinda, nome dato al Nostro da Timea.
Così passava il tempo prima di pranzo.
Nel frattempo era cotta la pasta, per cui ci si apprestava a cominciare a mangiare.
Fino al secondo, non è volata una mosca, nonostante gli innumerevoli spuntini a base di casciatelli portati da Marco ed Enzo.
Avevamo anche pensato di fare una frittata di asparagi, per cui chi ha voluto, si è alzato da tavola ed è uscito per procurarne, ovviamente di veri, mentre Donato, presa la macchina, si recava nel suo podere a prendere le uova fresche che hai viste in foto.
Credo sia inutile commentare visto quanto ti ho mostrato in foto e video!
Lay poi, da buon romeno, mentre si cuoceva la frittata, ha voluto aggiungere al pranzo qualcosa che proviene dalla sua terra, quei mici, (salsicciotti a base di carne di agnello, maiale e manzo, già trattati in altre farneticazioni che ci hanno visto di forchetta.
Lo stomaco era pieno e quindi sempre più spesso ci si alzava da tavola; intanto ecco fra noi anche Gina, la mamma di Enzo, venuta a vedere come ci eravamo combinati.
La frittata era pronta e la nostra Rosalinda provvedeva a tagliare le giuste porzioni per ognuno di noi, ormai sufficientemente sazi.
Ormai eravamo praticamente allo sbando, in quanto stavamo seriamente onorando i trentacinque litri di vino complessivi che avevamo come munizioni e che in nove, (escluse le donne ed Enzo), tracannavamo a gogò,,
tanto che anche Gina, visto l’andazzo, pensava bene di abbandonare il campo.
Sempre peggio! A qualcuno di noi anzi, veniva direttamente la voglia di dormire anche se fuori orario.
Timea intanto ne approfittava per scattare una foto alla figura più originale del giorno.
Una foto anche al lago, in attesa di altri amici che, di lì a poco ci avrebbero raggiunti.
A proposito di lago di Occhito, voglio vedere se anche quest’anno qualche giornale locale ce la frega, spacciandola poi per proveniente dal suo repertorio.
Ecco dunque un gruppuscolo di amici di Enzo che vengono ad onorare la nostra festa,
Brave persone che senza perdere tempo diventano anche nostri amici; in particolare Nicodemo che, seduto di fronte a me, inizia a discutere con chi ti tedia in maniera davvero amabile.
La situazione era ormai fuori controllo ma tutti eravamo soddisfatti di come si era svolta la pasquetta, sazi ed ubriachi ma paghi di tanto divertimento.
Dulcis in Fundo, ecco che si presenta anche il Principe che non poteva essere dei nostri perché impegnato in cose decisamente più piacevoli.
Insomma: Sembrava qualcosa di routine, ma l’amicizia e la simpatia di chi era presente, sono state in grado di trasformare una normale e quasi scialba giornata di pseudo festa in qualcosa che poi si è conclusa in un bel ricordo.
Che accadrà l’ultimo sabato d’aprile?
Lo saprai lunedì, a Dio piacendo!