Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Qui… C’E’ Chi “S’Incazza” Ma A Me…
Oggi è Pasquetta, festa che chiude il periodo di stress da vacanze forzate. Quattordici anni fa, per la gioia dei miei detrattori, (erano gli stessi di oggi anche se allora non esisteva il sito che ti tedia), stavano per uccidermi e non ci sono riusciti; oggi, se tutto va bene, dovremmo divertirci un po’ con gli amici. Visto che però è giorno di gita, in molti verranno a visitare il Castello di Gambatesa. Per te che non puoi o non vuoi farlo, gambatesaweb resta aperto per ferie e ti propone qualcosa che solo di striscio ha a che vedere con l’amministrazione municipale.
I fatti:
Era il trentun maggio duemilaundici; due giorni prima si era celebrato il matrimonio di Carmen E Luciano ed io, dopo aver combinato quanto ti ho appena linkato, mi premuravo di andare a consegnare i dischi con le foto che hai potuto rivedere accedendo al link, proprio al Sindaco, rispettivamente padre della sposa e suocero di chi ne è divenuto consorte, quando Emilio, visibilmente turbato mi dice: “Avrai da lavorare con il sito, visto che la sovrintendenza di Campobasso ha deciso di chiudere il Castello di Gambatesa per mancanza di personale. Da qui, mi venne il titolo Il Castello, Come Una Barberìa, atteso che l’ente gestore del maniero avesse deciso di aprirne le porte solo il lunedì.
Da questo primo lancio, partì una campagna che avrebbe portato alla costituzione di un gruppo di volontari che tutt’ora gestiscono a turno l’apertura del Castello di Gambatesa, cosa altamente meritoria, cosa che si potrebbe gestire meglio, ma non è questo il problema.
La campagna andava a gonfie vele e sembrava che si fosse arrivati a quell’unità tante volte paventata a chiacchiere in questo paese, ma non era così. C’era infatti chi, in maniera a mio avviso poco intelligente, stava cercando di approfittare della situazione per trarne vantaggio personale, cosa legittima, ma non nei modi di seguito riportati, e soprattutto non da mettere in atto prendendosela con chi, comunque, non avrebbe fatto niente per impedirglielo. Per fare quanto in proposito, la persona in questione a metà giugno pensò bene di minacciarmi, (qui il rapporto(. Da qui è nato il ritornello che ogni tanto ti propongo: Angela Testa quella sera mi disse che “quando leggo ciò che scrivi di Gambatesa m’incazzo” aggiungendo che se avessi continuato mi avrebbe denunciato; insomma: Stava facendo la parte della comunista che se la prende con Berlusconi, senza sapere che io non sono Re Silvio, non fosse altro che per il fatto che facciamo parte di ceti e di realtà politiche diverse.
La cosa toccava il fondo all’inizio di luglio dello stesso anno. Qui, siamo arrivati al tentativo di raccomandazione, cosa da me scansata rapidamente, cosa che se vuoi approfondire, dovrai fare la tua indagine razzolando in quest’archivio, tanto mi fa schifo riproporti anche i link agli scritti successivi.
Arriviamo al dunque.
Detto che l’amministrazione municipale di Gambatesa, a parte lanciare il primo allarme non ha fatto altro in merito, (dalla sua il fatto che non ha giurisdizione sul Castello), e premesso che sono personalmente d’accordo quando chiunque cerchi di trovarsi un lavoro lo riesca a fare, possibilmente in maniera corretta e trasparente e sono felice se la cosa si avveri, devo dire, da cittadino amante della cultura, (anche quella della quale non posso fruire), che il progetto portato avanti dal gruppo che poi da quel periodo ha gestita l’apertura del Castello, sta andando avanti nonostante la crisi. Avrei preferito che quelle persone avessero tratto maggiori guadagni dal loro lavoro, ma è cosa loro, atteso che fra quelle persone vi sia gente che sta aspettando il momento giusto per salire sul carrozzone Stato, cosa altresì legittima, cosa che però non va nascosta, soprattutto utilizzando i modi poco ortodossi descritti sopra, cosa che chi ti tedia ha intuito da quei giorni, cosa che ha squalificato e squalifica chiunque pensi di agire furbamente, arrivando a farlo stupidamente.
In definitiva: Speriamo che chi “s’incazza” nel leggere quello che io scrivo riesca nel suo intento, almeno ne trarrà vantaggio il suo fegato, considerato che, come detto, avendo di che vivere e non invidiando nessuno, non sarò certo io a vietarle di campare con il suo lavoro, ma eventualmente sarà la storia a dirigerne il destino.