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GAMBATESA: RISOLTO IL PROBLEMA “BANDA LARGA”? Terzo Consuntivo

Di Vittorio Venditti

Ci Ha Fregati Anche Tufara!

Qualcuno ieri mi ha suggerito di “accorciare l’anguilla”, intendendo per ciò, di esprimere il mio pensiero in maniera più breve; considerata la richiesta già più democratica rispetto alle petizioni di chi preferirebbe che io stessi zitto per non mettere il naso nei di loro interessi, l’accolgo nella misura in cui riesca a spiegarmi.

Tornando dunque a metter bocca sui problemi che viviamo a Gambatesa, (ne ho diritto perché sono obbligato a pagare le tasse e di conseguenza, mio malgrado, a contribuire alla realizzazione di quanto avviene), oggi tratto dell’argomento “banda larga”, tanto sventolato a tutti i livelli e sicuramente non adeguatamente risolto. In questo senso, è sicuramente da considerare che la colpa della mancata soluzione non è solo dell’amministrazione municipale uscente, anche se questa non ha fatto tutto il possibile, così, come è avvenuto in altri paesi a noi vicini.

Andando per ordine, tutto è ufficialmente iniziato per gambatesaweb, lo scorso due marzo duemilaundici con una promessa proveniente dalla Regione Molise. Io ti risparmio il riassunto delle puntate precedenti, visto che lo puoi leggere qui e sarebbe sufficiente per chiudere l’argomento. Nel frattempo però, la [download id=”539″ format=”2″]/2014, porta a conoscenza dei gambatesani la volontà dell’amministrazione municipale di ampliare la rete wi-fi a quella parte del paese di loro interesse ed alle campagne, ma non come accade in altre città in maniera gratuita, bensì mediante l’installazione di ponti radio che, oltre ad offrire un servizio a pagamento, (con il legittimo guadagno per l’amministrazione comunale e speriamo solo quello), lo fa proponendoci il collegamento ad internet mediante dei fasci di segnale, affittati dal gestore del servizio del quale sto trattando presso altra società che porta il segnale medesimo a Gambatesa via cavo o comunque mediante lo stesso sistema di radio ripetizione del segnale in tema, quindi, con il filtro che probabilmente determina l’applicazione di una gestione del servizio mediante IP dinamico. Una situazione del genere, per esempio, porta a non poter utilizzare a pieno i collegamenti con i siti che richiedono di vedere l’utente mediante un IP statico che, come dice chi ne sa più di me, non è altro che sempre lo stesso codice. Sto parlando ad esempio dei collegamenti a molte banche e società simili, tipo d’indirizzo sicuramente fornito dalle società di telefonia radiomobile anche se non in tutti i casi.

Mentre accade tutto ciò, vediamo smentiti i roboanti progetti di riduzione del divario digitale, così, come ho riportato nei giorni scorsi mediante questa farneticazione, nella quale ho messo in risalto il fatto che chi ci governa continua a prenderci per i fondelli.

Ma perché parlavo di migliori sviluppi nei paesi viciniori?

A fine marzo scorso, dopo qualche tempo d’assenza, ho fatto un giro a Tufara per andare a trovare gli amici del bar Adamo, dove ascoltare un altro po’ di chiacchiere da pubblicare su quest’inutile sito, sicuro del fatto che ne avrei sentite anche su e di Gambatesa. L’ultima volta che mi sono trovato in quel paese, era evidente la mancanza di copertura di tutte le compagnie telefoniche radiomobili, Vodafone esclusa; anche lì, in molti avevano le paraboline wi-fi di cui al servizio sopra descritto, restando collegati al mondo solo mediante dispositivi fissi. Con mia somma e piacevole sorpresa invece, ho potuto verificare che nel frattempo le cose erano cambiate in meglio. Nel giro di tre mesi infatti, oltre al segnale di TIM, anche WINd aveva implementata la propria rete, portando a Tufara il segnale HSPA, al massimo della sua potenza.

Nella farneticazione posta a link in testa a questo delirio, ho parlato del fatto che le società telefoniche stanno progressivamente devattando i loro ripetitori, soprattutto là dove l’utenza è più scarsa: A Tufara, hanno avuto un incremento generale della popolazione o, più verosimilmente la locale amministrazione è stata in grado di far sentire la propria Voce per dare ai locali cittadini un miglior servizio di internet mobile, magari rinunciando a farci la cresta, se pur per un motivo valido?

Andando a chiudere, anche in questo caso possiamo dire che Gambatesa resta in coda per questo tipo di sviluppo, atteso che se tempo a dietro WIND avesse attivato il segnale HSPA sul locale ripetitore, (dispositivo che tante soddisfazioni ci ha date in termini di stupide litigate fra chi lo ha voluto e chi ne avrebbe fatto a meno), oggi quel ponte radio trasmette esclusivamente in EDGE, quindi a bassa velocità ed a nessuno in ambito di governo locale è venuta l’idea di chiedersi e di chiedere il perché di tale regresso.

Sarà solo per effimero guadagno o è pura incompetenza in materia e sano masochismo?