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Showdown

Di Stefano Venditti

L’offerta sportiva del CIP Molise amplia il suo raggio d’azione: a Isernia approda lo Showdown, il tennistavolo per non vedenti

Con orgoglio ed emozione il presidente del CIP Molise, Donatella Perrella, comunica che da ora in poi anche in Molise si potrà praticare lo Showdown, vale a dire il tennistavolo per non vedenti.

ShowDown

Grazie alla fattiva collaborazione di una ragazza di Isernia, che ha frequentato un corso per diventare tecnico di Showdown, i non vedenti del Molise avranno una ulteriore possibilità di praticare uno sport altamente coinvolgente e spettacolare.
La sede operativa e centrale sarà la città di Isernia.

Ora si attenderanno le prime iscrizioni per avviare i primi corsi e costituire anche una o più squadre.

Dopo l’estate il CIP Molise si metterà all’opera anche per trovare una palestra o dei locali idonei alla pratica dello Showdown.

Lo Showdown

La sua definizione corrente, ma solo in parte appropriata, è tennistavolo per non vedenti.

In realtà il nome corretto, e ufficiale, è “showdown”: una disciplina nata negli anni Sessanta in Canada, largamente praticata all’estero, soprattutto nel centro-nord Europa, che sta prendendo piede anche nel nostro Paese.

Tecnicamente lo showdown ha vari ed evidenti punti di contatto con il ping-pong.
Gli incontri si disputano tra giocatori che si affrontano in piedi, separati da un campo rettangolare costituito da un tavolo provvisto di sponde laterali; di uno schermo divisorio trasparente posizionato in verticale al centro, al posto della rete, sollevato rispetto dalla superficie del tavolo stesso, e di una porta collocata su ciascuna delle due estremità.
I contendenti sono muniti di racchette con le quali devono spedire nella metà campo opposta alla propria una pallina sonora, del diametro di 6 cm, facendola passare sotto lo schermo e tentando di imbucarla nella porta dell’avversario.

Ogni goal vale due punti.

Si aggiudica la partita chi raggiunge quota 11 con uno scarto di 2 rispetto all’altro. Sull’eventuale 16 pari vince chi arriva a 17.

Fondamentale è la spiccata percezione della traiettoria della pallina ed il coordinamento dei movimenti, dove la tecnica e il continuo allenamento fanno la differenza.