CIAO GIANNI!!!
31 Marzo 2014
2° PREMIO PIETRO FASOLINO
31 Marzo 2014
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In Giro Con Sara 11

Di Marco Frosali

Stavolta Abbiamo Anticipato! (Ecco Il Percorso)

Ciao Zia Dina!

Eccoci qui…la pausa invernale quest’anno è finita in anticipo di circa 2 mesi a causa di alcuni impegni che a breve vedranno protagonista Sara!
Complice la bella giornata di sole in tutta Italia e le temperature che in alcune zone hanno raggiunto e superato i 20°C, considerato che comunque avrei passato una domenica noiosa chiuso in casa, avendo a disposizione Sara…che ve lo dico a fare?

Esco presto di casa così alle 9.15 si parte per il giretto domenicale.
Imbocchiamo la Salaria e percorriamo parte della strada che lo scorso anno ci portò, assieme alla ‘zoccola dura’ del club, al raduno Guzzi di San Benedetto del Tronto.
Dopo circa 1 ora e mezza di viaggio, mi fermo alle Terme di Cotilia dove era presente un chioschetto che vendeva panini con la porchetta, prendendone uno per pranzo e qui il gestore inizia a parlarmi di moto.
E’ un motociclista di lungo corso che mi mostra la foto della sua moto sul cellulare: un bel esemplare di Kawasaki 500 Mach 3 (3 cilindri) con motore 2 tempi!
Una bestia di potenza, ma molto pericolosa perché poco stabile e con freni poco potenti.
Inoltre mi ha raccontato che beve come una dannata: 26 km con 10 euri di benzina!
‘Capirai’ gli ho detto…’La mia ne fa dai 24 ai 30 al litro a seconda di come gli gira!’

Dopo aver salutato la combriccola, mi reco al vicino bar a prendere il cappuccino, scambiando 4 chiacchiere di ‘alta cucina’ con la titolare e un anziano avventore, dopo di che mi rimetto in sella a Sara…ma ecco che torna a galla il problema dello scorso anno!
Premo lo starter e Sara non da segni di vita!
Ormai conosco il trucco: inizio a smuovere i cavi della batteria, il quadro riprende vita, ma Sara non parte lo stesso.
Subito si forma un capannello di curiosi vicino a noi, anche un signore grosso che gestiva un negozio vicino al bar si offre di aiutarmi, visto che possiede la versione Custom del V50 (Sara è la versione naked).
Alla fine, insistendo sempre sui cavetti, riesco a mettere Sara in moto e a ripartire!
Passiamo così ad Antrodoco, ma la cima innevata non rende il contrasto cromatico con la scritta DUX formata dagli alberi sottostanti!

Antrodoco: DUX

Panoramica di Antrodoco

Procedendo lungo la strada, mi accorgo troppo tardi di un autovelox collocato dalla municipale…io andavo a 60, ma credo che il limite fosse 50.
Multa in arrivo? Al 90 % si!
Lasciamo così la Salaria e imbocchiamo la SS17 (famosa anche da noi, visto che attraversa anche il Molise) in direzione L’Aquila, iniziando così a salire in altitudine e, attraversando paesaggi di montagna…

Cime innevate del Gran Sasso

…e residui di civiltà…

Fornace dismessa

…passiamo a 7 km dal capoluogo Abruzzese ‘ammirando’ gli alloggi costruiti dopo il terribile sisma del 2009, siti in località Scoppito.
E’ proprio vero…sembra una zona di periferia!
E poi gli alloggi non mi sembrano neanche la fine del mondo (visti da fuori)!
Imbocchiamo così la SS80 e ci dirigiamo in direzione Teramo, passando accanto alle rovine dell’antica città di Amiternum, fondata dai Sabini.

Rovine di Amiternum

Dopo alcuni km di curve, giungiamo di fronte alla maestosa e innevata cima del Corno Grande ‘La Majella’…

Il Corno Grande (Maiella) Innevato

…dirigendoci verso la prima tappa di giornata: il Lago di Campotosto!

Lago di Campotosto: Panoramica

Ponte sul Lago di Campotosto

Ponte sul Lago di Campotosto

E qui, appena arrivato e sceso dalla sella di Sara, mi squilla il cellulare: mio padre mi da la triste notizia che è appena venuta a mancare mia zia: Zia Dina.
E così, appollaiatomi su una staccionata a contemplare in silenzio la quiete del lago…

Pausa pranzo a Campotosto

…divoro il panino ricordando i tanti momenti passati in compagnia di Zia Dina da quando ero piccolo fino all’ultimo Natale, quando ogni festa era sempre allegra grazie alla sua compagnia!
Rimasto un po’ interdetto, considerato che la SS17 passa anche a Campobasso, valuto se è il caso o meno di allungare il tragitto…ma le cime innevate e la certezza di temperature troppo rigide da affrontare, mi costringono a desistere.
Dopo circa un ora di pausa mi reco ad un baretto vicino dove c’erano molti motociclisti a prendere un caffè, ma non mi intrattengo a scambiare 4 chiacchiere…stavolta non ho voglia.
Ripercorro così a ritroso parte della strada fatta all’andata e, passato Scoppito, devio verso Tornimparte dove noto una piccola chiesetta e mi fermo a scattare un paio di foto ai suoi bellissimi affreschi esterni.

Tornimparte: Chiesa di San Panfilo, (XII-XIV secolo)

Tornimparte: Affreschi esterni della Chiesa di San Panfilo

Usciti da Tornimparte, iniziamo a percorrere una strada tortuosa che ci porta fin sulla montagna, all’Altipiano di Rascino, dove gli unici esseri viventi eravamo io e qualche sparuta mandria di cavalli e asini allo stato brado e dove il panorama era veramente suggestivo!

Strada dell'Altipiano di Rascino

Raggiungiamo così il piccolo borgo di Fiamignano, dove sulla parte alta noto la presenza di alcuni ruderi.

Fiamignano: Ruderi del Castello

Continuando nella discesa a valle, raggiungiamo anche il bel paesino di Petrella Salto da cui si intravede il Lago del Salto e dove anche qui, nella parte alta, ci sono dei ruderi.

Petrella Salto: Ruderi del Castello

Mi fermo un attimo a chiedere delle indicazioni spegnendo Sara, ma poi…indovinate un po’?
NON PARTE!
Meno male che la strada era in discesa…metto la seconda e la faccio partire dopo una breve rincorsa.
Ma il fatto che mi preoccupa è che devo fare benzina, per cui prima o poi devo fermarmi di nuovo!
Mi dirigo così verso il Lago del Salto raggiungendo la sua diga e Sara si spegne senza nemmeno darmi il tempo di scendere!
Stavolta mi riposo 10 minuti, facendo alcune foto sia alla diga che al lago…

Diga del Salto

Lago del Salto: Panoramica dalla diga

…dopodichè smanetto di nuovo vicino i cavi della batteria e riesco a rimettere in moto Sara.
E inizio a risalire di nuovo le montagne, attraversando piccoli paesini molto suggestivi arroccati su speroni di roccia…

Roccavittiana: Panoramica

Roccavittiana: Panoramica

…fino a raggiungere Castel di Tora, sul Lago del Turano.

Lago del Turano con Castel di Tora sullo sfondo

Vista la stanchezza che inizia a farsi sentire, trovo un distributore e metto 10 euro di benzina…Sara non riparte.
Arismuovo n’altra volta i cavetti e riparte…e via, di corsa verso Roma!
Dopo aver attraversato anche Orvinio…

Castello di Orvinio

…e Licenza, a Vicovaro imbocco l’autostrada e in 15 minuti mi divoro i 26 km di distanza dal casello di Roma Est dove per concludere in bellezza la giornata, non mi si apre la sbarra del Telepass (che avevo con me), costringendomi a mettere Sara sul cavalletto (a motore acceso stavolta, tiè!) e a chiamare l’addetto per farmi aprire e così dopo 370 km di strada, alle 18.30 riusciamo a tornare a casa.

Come primo giro stavolta abbiamo esagerato!