Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Dio C’è, E Per Fortuna Non E’ Di Parte.
Il Trionfo Della Vera Ipocrisia
Finalmente Mi Posso Scatenare
Quanti sottotitoli avrei potuto ancora scrivere?
Quanto previsto a Sant’Antonio, purtroppo, si è puntualmente verificato, quest’anno, con l’aggiunta di una puntina di cattivo gusto, il che, visto quanto sto per raccontarti, non guasta.
I Fatti:
Come ogni anno, anche nella “cattolicissima” Gambatesa si onora il Corpo e il Sangue di Gesù, Salvatore del mondo.
Quest’anno, il comitato festa, ha iniziato ad onorare la seconda delle tre persone di cui si compone il nostro Dio, il giorno prima, proponendo uno spettacolo del complesso riccese “Cantine Riunite”.
Devo dire che, pur appartenendo ad una cultura diametralmente opposta alle mie idee politiche, il complesso di cui ti sto parlando, ha offerto un bello spettacolo, degno del cd che lo stesso complesso ha prodotto e che io, lo scorso anno, ho acquistato volentieri.
Tutt’altra storia, va detto, è stata per la presenza di pubblico.
Sarà perché a Campobasso la festa era più invitante, sarà per altre ragioni, fatto sta che c’era poca gente a sentire il concerto, e, attenendomi alle informazioni che mi sono state regolarmente girate dal servizio “Il Segreto Di Pulcinella”, pessimi affari hanno fatto anche allo stand, allestito dal comitato.
Ieri mattina, come in tutte le feste che si rispettino, ci ha svegliati la banda, (in questo caso la Lorenz Band), con le solite allegre marcette che, dopo il giro abituale, ha continuato a proporre a chi ascoltava, posizionandosi sulla villa
mentre di sotto, in via Veneto, gl’Infioratori, (di cui ho parlato nel precedente articolo), lavoravano alacremente per preparare i quadri.
Eccoci al pomeriggio.
Qui, cominciano le Dolenti Note.
Avremmo voluto partecipare in completo raccoglimento alla processione che, di lì a qualche ora, si sarebbe snodata per le vie del paese, per questo, verso le diciassette, io ed il mio fido collaboratore Salvatore, nell’intento di mostrarti i tradizionali altarini che ogni anno si facevano e ancora, se ben in maniera altamente ridotta, si fanno, decidevamo di farci il giro completo che avrebbe fatto poi la processione, per scattare le relative foto.
Da sempre, il pomeriggio in cui si svolge la processione in tema, è destinato alla costruzione di questi altarini, con l’impegno di coloro che, rione per rione, si occupano dell’allestimento di questa icona.
Pare che ora, oltre alla riduzione e alla politicizzazione di questi altarini, si sia arrivati a ridurre anche il tempo offerto per il loro allestimento.
Insomma:
Partiti alle diciassette e cinque dalla chiesa madre, fatto il giro completo, alle diciassette e trentasette, ecco cosa si presentava al nostro passaggio.
Considerato che, già dal giorno della festa di Sant’Antonio, Don Fabio aveva avvertito che si sarebbero costruiti sei altarini, (numero che, sempre secondo “Il Segreto Di Pulcinella”, è stato ugualmente prefissato anche nella vicina Pietracatella), noi ci siamo preoccupati, arrivando ad ipotizzare che, per mancanza di altarini, forse il parroco avrebbe utilizzato un mezzo estemporaneo ma ugualmente valido, per sostenere il Santissimo, durante una delle riflessioni sulla Parola di Dio.
Fa nulla!
Avendo raggiunto lo scopo e stando in anticipo sulla tabella di marcia, non ci rimaneva altro da fare che aspettare l’inizio della Messa, ascoltando la banda che, dalle diciassette, aveva ricominciato a suonare sulla villa.
Nel farlo, ci è venuta la brillante idea di fotografare i “Campioni” che ti mostro di seguito.
E… Gli altri altarini?
Sono spuntati durante la processione, come fossero funghi, ovviamente fatti di fuoco di paglia, per cui, così come sono nati, in maniera altrettanto rapida sono stati fatti sparire, quasi che fosse un fastidio da eliminare prima possibile.
Ma se non vi andava di allestirli, perché lo avete fatto?
Va bene che vi erano stati quasi imposti! Ma se non vi andava di lavorare, perché vi siete tanto sforzati?
Forse per evitare che, in maniera anarchica, chi è stato sollevato a forza da quest’incarico, vi avrebbe dimostrato maggior impegno?
Ma perché ho parlato di politicizzazione?
Perché non ti sembra che i suddetti altarini siano stati costruiti in luoghi e da persone, direttamente riconducibili all’attuale minoranza politica che Gambatesa si onora di avere in municipio?
Tornando a bomba.
Ho voluto, come al solito, mostrarti la processione che arriva in piazza, per cui, abbandonata la stessa, in modo strategico, io e Salvatore, ci siamo appostati proprio davanti all’ufficio postale.
Qui, sedute sulla panchina posta in prossimità della porta dell’ufficio, abbiamo trovate quattro befane, (in libera uscita, ma nel giorno sbagliato, ieri non era il sei gennaio), di cui almeno una di religione comunista, che chiacchieravano beatamente, in attesa di “vedere la processione”.
Come se ci fosse qualcosa da guardare in una processione, anziché parteciparvi per rivolgere il proprio pensiero a colui che veniva fatto girare per le nostre strade!…
Ma se lo dico io,… passo per Fariseo!…
Proseguendo:
Chi ha organizzata la processione, per dimostrare che la politica era lontana dai suoi pensieri, ha voluto strafare.
Allontanato ormai da anni il legittimo Sindaco, per evitare che si dicesse quanto sto supponendo io, ha accettato, (non sò quanto di buon grado), di farsi seguire, dall’attuale vicesindaco, una persona che, in fatto di parlantina la sà veramente lunga.
In merito, ti racconto brevemente quanto accadde durante la campagna elettorale che ha visto riaffermarsi l’attuale compagine di governo.
Lino Valente, (il nostro vicesindaco), si è presentato a casa mia per chiedere se volessimo accordargli la nostra fiducia.
Lo ha fatto, venendo insieme a sua mamma.
Poco male, se non fosse per il fatto che, durante tutto il periodo in cui i due sono stati in casa nostra, Lino non ha spiccicata una, dicasi una parola.
Perfino la richiesta di voto, l’ha fatta sua mamma.
Alla fine, gli abbiamo accordato un voto, ma per umana Pietas.
Sarà stato ben accetto proprio per questa sua qualità?
Al di là di tutto, non volendo continuare a sprecare proiettili, (mi sento come se sparassi alla Croce Rossa), faccio una breve riflessione, richiamando il primo dei sottotitoli che mi sono venuti in mente e che ti ho proposto:
Dio C’è, E Per Fortuna Non E’ Di Parte.
Io sono profondamente credente, e quanto finora ho scritto, l’ho scritto semplicemente per irridere chi, con inutili e spesso fastidiosi orpelli, pensa di avere la possibilità di controllare la coscienza umana.
A queste persone, si può dire quanto propone la sapiente cultura del dialetto romanesco:
“Consolateve coll’aglietto!”.
Noi, che crediamo sinceramente, siamo contenti di pregarlo, quel nostro Dio, nei modi e nei tempi che ci sono più congeniali, senza spendere parole belle in apparenza, e piene di inutile, stupido ed inconcludente veleno, sostanza lanciata verso chi è in maggioranza, sostanza però, che fa male solo al mittente, considerato il giusto Vaccino, unito alla consapevolezza di essere nel giusto con Dio e con il Prossimo, requisiti abbondantemente assimilati da chi, in questo modo, piacente o nò, ha ancora una volta vinto su tutti i fronti.