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A. S. L.: Come Fosse La Via Crucis

Di Vittorio Venditti

Terza Stazione: A Ognuno La Sua Quaresima

Se al benpensante di turno viene la voglia di credere che io ce l’abbia ancora con Santa romana Chiesa e voglia prenderla in giro, va risposto che tale voglia esiste ma che non c’entra niente con quanto sto passando in termini di penitenza, espiazione che io accetto volentieri, ma che andrebbe evitata a chi non sa difendersi dalla burocrazia, magari con il sostanziale aiuto di chi dice di difendere i poveri, pensando a sé stesso, dimentico di quel gruzzolo che sarebbe risolutivo per i derelitti di cui sopra.

Mo’: Che è successo?

Il riassunto di tutto lo trovi qui; perciò, potendo andare avanti con il racconto, passiamo alla terza stazione che mi ha visto ieri, giovedì 27 marzo, combattere con la burocrazia, mentre chi dice di farlo contro forze avverse, (che se vogliamo hanno anche ragione dalla loro parte), bloccava la nostra capitale, strafogandosi alla faccia nostra e della cosiddetta crisi che non mi pare valga per quel genere di parassiti.

I fatti:

Ieri pomeriggio come detto, lasciato il lavoro e sapendo che l’ufficio che doveva rendermi la documentazione necessaria all’acquisizione della protesi di cui alle farneticazioni precedenti sarebbe stato aperto fino alle cinque pomeridiane, mi sono recato all’ospedale vecchio e, fatti i cinque gradini, (sta volta li ho contati), che troviamo sul corridoio che porta all’ufficio addetto alla consegna della pratica risolta per l’assegnazione delle protesi, ho provato ad entrare, sapendo dell’orario d’apertura dell’ufficio in questione. La porta era chiusa, ma la si poteva aprire senza problemi. Constatato che non c’era nessuno che avrebbe dovuto usufruire del servizio che stavo per ottenere, o bussato e dopo qualche minuto, non avendo ricevuta risposta dall’interno, ho aperta la porta chiedendo a mezza voce: “E’ permesso?”. Dopo una decina di secondi si avvicina una signora che ci chiede la ragione della nostra venuta, ragione che espongo senza troppi preamboli. La Nostra, avvisandomi di non muovermi dalla mia posizione, mi fa notare che il farlo avrebbe potuto crearmi problemi, atteso che pochi passi più avanti avrei trovati dei gradini da scendere.

Gli stessi del corridoio antecedente?
Non si potrebbe spianare il passo?

Io non mi sono mosso, così, come ha fatto chi mi ha accompagnato e qualche minuto dopo mi sono state riconsegnate le “carte”, senza spiegazioni sul prosieguo della trafila.

Uscito dagli uffici A. S. L., ecco la sorpresa nemmeno tanto tale. Preso il telefonino, da perfetto ignorante chiamo chi mi dovrà fornire la protesi in questione e chiedo lumi sul futuro da farsi. La persona che mi ha risposto, senza troppi giri di parole, mi conferma quanto già anticipato nella farneticazione, (pardon: Stazione), precedente. Mi si dice in sostanza che avrei dovuto inviare il risultato della passeggiata di ieri alla A. S. L., a mezzo raccomandata alla loro sede; questi, ricevuta la mia missiva, l’avrebbero siglata e me l’avrebbero rimandata unitamente a quanto da me richiesto in termini di protesi. Di conseguenza, (ed in termine di venti giorni), io dovrò portare la mia nuova protesi a collaudo presso l’oculista redattore della certificazione che richiedeva l’assegnazione della protesi in questione; in sostanza, io dovrò caricare la nuova sintesi vocale sul mio p c e proporla alla “Svampita” di cui alla seconda “Stazione”, sperando che Gesù mi aiuti a non cadere per la prima volta, suonando il p c in testa a quella poveraccia.

Tutto normale?
Mica tanto!

Da dire che nel frattempo, grazie al “Segreto Di Pulcinella”, sono riuscito a comunicare con la segreteria generale della direzione A. S. L. di Campobasso, (non ci provare tramite centralino perché se fanno finta di passarti qualcuno, non arrivi nemmeno all’ufficio stampa e ciò che è peggio, non riprendono nemmeno la telefonata: Parola di ex centralinista Enel), dove una serissima segretaria, mi ha preso un appuntamento con il direttore Angelo Percopo, (che evidentemente a accettato di buon grado il colloquio), per giovedì tre aprile alle undici, momento nel quale vedremo come poter agiustare la situazione, magari proponendo qualche soluzione da attuare a costo zero e soprattutto senza far male a nessuno, visto che poi, questo è il risultato che vorrei ottenere:

Ci riuscirò?

Lo sapremo prossimamente, sperando che non si arrivi alla mia sepoltura, (anelata da più di qualche notabile), sicuramente non necessaria, non essendo io un Messia.