Di Stefano Venditti
Al Fianco Dello Staff Medico E Paramedico Opera Dal 1990 anche L’Associazione A “Difesa Del Neonato Onlus”
Uno dei punti di eccellenza della sanità regionale, e non solo, risiede stabilmente all’interno del nosocomio del “Cardarelli”. Stiamo parlando dell’Unità Operativa Complessa di Neonatologia e di Terapia Intensiva Neonatale. Un fiore all’occhiello dell’offerta sanitaria locale che grazie all’elevata professionalità del suo staff medico e paramedico e alla grande valenza delle risorse umane è tra i migliori reparti d’Italia.
Unico presidio altamente specializzato in Molise la Neonatologia del “Cardarelli” ha un bacino d’utenza che si allarga a dismisura anche nelle realtà locali limitrofe quali Lazio, Campania, Puglia e Abruzzo. Un segno tangibile dell’infinita stima che gran parte delle partorienti del centro Italia, che si affidano alle cure dei medici in particolar modo per ciò che concerne i parti prematuri e l’assistenza neonatale dopo la nascita, nutrono verso l’unità campobassana. Un’eccellenza ed un orgoglio tutto molisano che è vanto dell’intera comunità.
Al fianco dello staff medico e paramedico opera dal 1990 anche l’associazione a “Difesa del Neonato Onlus” che funge da supporto ai genitori nel cui nucleo familiare è prossimo un parto prematuro. Un ruolo altamente sociale e di supporto psicologico che va a completare l’offerta del reparto campobassano.
«Abbiamo costituito il comitato scientifico dell’associazione – ha dichiarato il Dottor Gianni De Paola presidente dell’associazione -. Abbiamo deciso le figure professionali che ne dovranno far parte, mentre successivamente nomineremo i medici che andranno a comporre la struttura portante del comitato. A stretto contatto lavoreranno un neonatologo, uno psicologo, un pediatra, un infermiere, un rappresentante dei genitori e, aspetto nuovo, anche un naturopata. Il naturopata collaborerà in maniera sinergica con il neonatologo per curare tutti quegli aspetti che vanno a confluire nella prevenzione del parto prematuro e nel miglioramento della qualità di vita del neonato prematuro attraverso anche sistemi come la musico terapia, il massaggio plantare e così via. Grazie a Dio – ha evidenziato il Dottor De Paola – il tasso di mortalità neonatale è molto basso sia in Molise che nel resto d’Italia, ma malgrado tutto la percentuale di parti prematuri in tutta la regione si attesta al 15% sull’intero totale delle nascite regionali. Un dato abbastanza elevato le cui cause vanno principalmente ritrovate nella sempre più elevata età delle partorienti e nel ricorso alla gravidanza assistita. In ambedue i casi si possono prospettare dei parti prematuri e nel caso della gravidanza assistita l’incidenza è maggiore perché è molto probabile che si dia il la ad un parto gemellare. La Neonatologia così strutturata e altamente professionalizzata per affrontare qualsiasi tipo di emergenza è presente in Molise solo al “Cardarelli” di Campobasso, ma ha un potenziale bacino che si allarga alle regioni confinanti. Altro dato da evidenziare del reparto è che lo stesso è completamente aperto, vale a dire che i genitori possono essere presenti al fianco del loro bambino o bambina per tutto il tempo che vogliono senza nessun limite che possa scaturire dagli orari delle visite. E’ fondamentale che sia la madre sia il padre abbiamo un contatto diretto con il loro figlio o figlia anche se minimo. Anche il semplice tocco della mano all’interno dell’incubatrice fa si che il neonato possa iniziare ad instaurare un primo rapporto con i rispettivi genitori.
Il compito principale dell’associazione, inoltre, è quello di supporto psicologico insieme ad altri genitori che hanno già affrontato e risolto il problema. Oltre ai gruppi di ascolto che organizziamo tutti i mesi all’interno del reparto ci prodighiamo per dare tutto il tipo di sostegno possibile ai genitori che si trovano ad affrontare un evento che, molto probabilmente, non era preventivato. L’equipe in questo senso è davvero eccezionale visto che si deve far fronte anche ad esigenze di persone che non risiedono ne nel capoluogo di regione o nei comuni limitrofi ne tantomeno tra i confini molisani. Giro molto l’Italia anche per l’incarico nazionale che rivesto all’interno dell’associazione “Vivere Onlus” che coordina tutte le associazioni che si muovono attorno al mondo del parto prematuro e posso senza dubbio affermare – ha sottolineato il Dottor De Paola – che in Molise siamo fortunati a poter contare su un polo di così elevata professionalità. C’è solo un aspetto che dobbiamo ancora migliorare e che potrebbe, per così dire, essere la cosiddetta ciliegina su di una “torta” già ampiamente gustosa. In regione manca ancora un coordinamento generale del trasporto neonatale. In Molise non c’è nemmeno un ambulanza attrezzata al trasporto di un neonato prematuro. Una manchevolezza che dobbiamo assolutamente risolvere quanto prima sia con l’aiuto delle Istituzioni Locali preposte sia con il buon cuore dei cittadini. Se per caso un bambino prematuro nasce al “San Timoteo” di Termoli è alquanto problematico portarlo al “Cardarelli”. Dobbiamo impegnarci tutti insieme affinché questo ultimo tassello possa andare a completare in maniera del tutto perfetta la già specifica offerta assistenziale e sanitaria della Neonatologia di Campobasso. Dobbiamo avere l’opportunità concreta di poter risolvere qualsiasi tipo di problematiche che ci possa essere posta. Abbiamo l’obbligo di assicurare un futuro a tutti i bambini che hanno necessità, loro malgrado, ad affidarsi alle cure del nostro reparto. Il destino delle loro vite è racchiuso nelle nostre mani ed in quelle dei nostri più stretti collaboratori. L’associazione in difesa del neonato onlus ha, infatti, nel suo Dna lo scopo, attraverso il contributo volontario dei soci, attraverso le donazioni delle società farmaceutiche e di prodotti per i neonati, di affiancare l’opera dei medici e degli infermieri del reparto di neonatologia e pediatria dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Questo è il compito che ci siamo prefissati e al quale lavoriamo quotidianamente con grande entusiasmo e trasporto d’animo. Chiunque può giungere in questo reparto e deve poter contare su di un’assistenza totale e globale».