Di CISL FP
Relazione Del Coordinatore Interregionale Giustizia Abruzzo Molise
IlCoordinatoreinterregionaleGiustiziaAbruzzo-‐MoliseCislFPSebastianoMarino è stato convocato nella sua qualità a prendere parte all’Attivo Nazionale Unitario venerdì 7 marzo indetto da FPCGIL, CISL FP e UIL PA. I lavori si sono svolti in Roma presso la sede CislFP Roma e Rieti.
Trenta i partecipanti per sigla sindacale, sei gli interventi previsti per ogni sigla sindacale. Per CISLFP hanno preso parte al dibattito, relazionando in merito, i Coordinatori Giustizia di: Puglia, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, AbruzzoMolise Piemonte.
Sebastiano Marino, dopo i saluti di rito anche da parte della propria Segreteria Interregionale, nelle persone di Vincenzo Traniello e Mario Della Ventura, nel suo intervento, sicuramente attinente all’oggetto del convegno nonché fortemente in linea con la politica sindacale nazionale, ha così esposto in modo incisivo e concreto la sua relazione:
“……….è noto a tutti che lo stato degli Uffici Giudiziari, degli Archivi Notarili, delle Carceri e degli Uffici di Esecuzione Penale per adulti e minori è ormai al collasso. Pertanto, è assolutamente necessaria una riforma globale di tutto il mondo della Giustizia perché la soluzione della “Questione Giustizia” è strategica per lo sviluppo del Paese. Oggi siamo qui riuniti non per redigere un elenco di tali difficoltà…….. ma il nostro compito, nella nostra funzione, è quello di valutare ed eventualmente condividere i punti focali della piattaforma unitaria volta alla riorganizzazione della Giustizia che sarà inviata al Ministro competente. Per quanto mi riguarda, vi comunico di essere davvero entusiasta di tale piattaforma che pare essere dai contenuti ambiziosi, ma veramente completa; inoltre, stiamo parlando di un lavoro redatto a sei mani e, pertanto, questa evenienza rappresenta un vero e proprio momento storico. Infatti, a quanto pare, è per la prima volta che ci si rivolge al Governo in modo Unitario sostenendo a chiare lettere: NOI CHE SIAMO GLI ATTORI PRINCIPALI, NOI CHE VIVIAMO DA ANNI LE PROBLEMATICHE SOTTESE, LA MACCHINA DELLA GIUSTIZIA LA VOGLIAMO IN QUESTI TERMINI! Tengo a precisare, però, che anche in questa circostanza la posizione della Cisl è fortemente salda in riferimento ai processi di razionalizzazione delle risorse. Noi abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a ribadire: assolutamente NO ai tagli lineari, ma nemmeno vogliamo delle riforme a costo zero. Ciò che auspichiamo è una riforma giudiziaria che adotti nuovi modelli organizzativi incentrati sulla piena informatizzazione dei servizi; che rivaluti le figure professionali interne; che provveda a nuove assunzioni; che aumenti il salario accessorio; che ottimizzi l’utilizzo delle risorse; che intraprenda una formazione permanente del personale. Appare chiaro dal mio entusiasmo che condivido completamente i punti principali della piattaforma, in particolar modo laddove si prevede una nuova organizzazione delle cancellerie e delle segreterie giudiziarie mediante il confronto con le O.S.….. In particolare, è di mio gradimento la proposta per l’attribuzione al personale amministrativo di funzioni paragiurisdizionali……. Come prima sostenuto, però, ritengo vivamente che questi cambiamenti non possono e non dovranno avvenire a costo zero. Nell’evenienza, i passaggi da percorrere, a mio avviso, dovranno essere questi: 1) esatta individuazione del personale; 2) formazione specifica; 3) adeguamento economico e giuridico. Ed è proprio attraverso la rivisitazione dei profili professionali, alla luce delle nuove esigenze d’informatizzazione dei servizi e delle nuove tecnologie, che si potrà finalmente arrivare a scardinare quel blocco che attanaglia il Ministero della Giustizia (fin dai tempi in cui aveva ancora la Grazia….) e giungere, perché conseguenza logica, ad un processo di riqualificazione del personale.…….. ciò che portiamo all’attenzione del Ministro, che pare essere un interlocutore particolarmente attento ai nostri problemi, è che riformare la giustizia secondo quanto redatto nella piattaforma significa dare un sistema più efficiente al Paese. Chiaro è che la P. A. non produce reddito, la sua attività non va ad incrementare il P. I. L., ma se l’impiegato statale viene messo in condizione di lavorare bene in termini di efficienza, cioè dando delle risposte certe ed immediate all’utenza, sicuramente la P. A. produrrà benessere anche economico al Paese, abbattendo oltremodo quelle barriere burocratiche che spesso s’interpongono tra la stessa P. A. ed il cittadino. Tuttavia, rappresento che anche in tale circostanza la posizione della Cisl è chiara: si tratta questa di una proposta sindacale, anche se complessa ed articolata, che viene posta all’attenzione non di un accordo politico”.