Di Mario Ricca
E La Chiamano “Intellighenzia”…
Stucchevole esibizione al festival di quella sintesi di tragedia, ca-valletta che affianca il conduttore della manifestazione, ( tra le altre cose anche canora), che ho visto solo perché incuriosito da alcuni post su facebook.
Come tutti i comunisti che si ritengono superiori e in possesso della verità assoluta, si è permessa di giudicare chi, padrona del suo corpo, è liberissima di rifarselo come e quando crede.
La cosa più patetica che avveniva tra l’ipocrisia del pubblico che applaudiva in sala, è stata la solita mancina salita in cattedra, questa volta sulle diversità, tipico di quei radical chic che ne discutono in terrazza mangiando sushi.
La dametta ha voluto dare lezioni a noti imprenditori su come dovrebbero costoro impostare la pubblicità dei loro prodotti, come se il politically correct fosse un marchio.
Nel monologo vi è tutta l’ipocrisia sinistra, invidiosa dell’altrui benessere per cultura. quindi abbiamo la donna che si restaura che va giudicata, le aziende che puntano su chi è appetibile per vendere i propri prodotti che sono assolutamente da condannare e quelli la cui zona della felicità è stimolata da fusti e gnocche da demonizzare.
Sono tutti fatti con lo stampino, si ergono a moralizzatori, si sentono in dovere e si arrogano il diritto di “educare”.
Ma sai che ti dico dametta dei miei zebedei? Va a morì ammazzata che di ipocriti come te ne abbiamo già troppi!