Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
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Se pur in stato di estrema emergenza, eccomi a dire la mia per questa settimana sul tema furti a Gambatesa, con un occhio però su una sfaccettatura dell’argomento che mi manda in bestia, per voler essere personcina civile.
Da domenica scorsa, e dopo un rocambolesco e notturno inseguimento che si è tenuto a Gambatesa nella notte per l’appunto fra venerdì e sabato scorsi, pare che la situazione si sia leggermente placata. Questo è un bene per noi cittadini, che ringraziamo di cuore i carabinieri che, con le esigue risorse a loro disposizione fanno il tutto per tutto.
Mi preme però evidenziare qualcosa accaduta tempo a dietro in altra regione d’Italia, dove chi ha avuto l’ardire di ribellarsi ai ladri, è stato a sua volta denunciato per possesso di armi atte ad offendere, avendo il Nostro impugnata una mazza di scopa con la quale si è difeso: Qui la notizia, commentata da Marco come segue: “In testa ai poliziotti glieli doveva rompere, i bastoni!”.
Tornando a me, dico che a questo commerciante faranno il classico baffo a tortiglione. Fossi in lui, denuncerei i poliziotti ai sensi dell’articolo 341 bis del codice penale, ritenendomi oltremodo offeso dal comportamento di quei pubblici ufficiali e chiedendo loro i danni per questo. Volendo però tornare a Gambatesa, se a suo tempo ci siamo fregiati della presenza di un personaggio tranquillamente assimilabile ai pubblici ufficiali di cui sopra, oggi penso che il problema sia risolto, per cui, anche su consiglio del nostro Sindaco, (che c’invita al “far da sé”), noi reagiamo come possiamo, magari senza fare prigionieri, sicuri del fatto che non verremo neppure citati come persone informate sui fatti, anche perché sarebbe controproducente per uno Stato che, già fuori norma in quanto a serietà, diverrebbe nostro zimbello e pagherebbe in tutti i sensi per l’inadeguatezza dei servizi forniti a fronte dei soldi che ci spilla, in questo senso, probabilmente più esoso della stessa criminalità organizzata.